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sabato 2 marzo 2019

PRIMARIE PD 2019


Primarie: scusate il ritardo…

Ho letto le mozioni di Martina e di Zingaretti (saltando Giachetti, perchè mi pare troppo preso con le orologerie del  babbo Renzi..)
Credibilità complessiva della combriccola a parte, i testi delle 2 mozioni non sono poi così male.
Ci ritrovo anche alcuni miei temi abituali, visto che si parla di IVA ecologica, detrazioni IRPEF per affitti, investimenti anti-sismici e addirittura stop al consumo di suolo (più su Zingaretti rispetto a Martina, il cui testo sembra uno Zingaretti un po' diluito da scorie renziane, tipo separazione delle carriere giudiziarie oppure rilanciare  - ora? - le riforme di Senato e legge elettorale). 
Però restano dei buchi enormi, dall'art.18 alla patrimoniale, immobiliare e non, e soprattutto sulle misure demagogiche governative su reddito di cittadinanza e quota 100, che ormai esistono e vanno pagate oppure abrogate...
E sulle vaghe speranze di un continuo sviluppo, sia pure green ed "egualitario"...

Tuttavia, malgrado qualche perplessità sulla figura politica di Zingaretti (tra l’altro - dovendo finire il mandato alla Regione Lazio - ripropone ancora l'errore del cumulo delle cariche e del Segretario a Part Time) mi pare che vada fatto questo ragionamento politico:      [av1] 
-          votare alle primarie domenica è un'importante manifestazione contro il SalviMaio 
-          l'alternativa al sovranismo xenofobo va costruita superando l'attuale PD, ma non credo che intanto giovi distruggerlo più di quanto già è diroccato
-          non vedo altri nuclei aggregativi potenziali (né Della Vedova, né Pizzarotti, né gli attuali Verdi, né i frammenti a sinistra del PD)
-          ho pensato di votare scheda bianca, ma in Martina (oltre che in Giachetti) riscontro residui di renzismo (dai personaggi ad alcuni elementi programmatici, fino al ricatto "unità con Martina sennò Renzi esce": direi: “se vuole, se ne esca”); mentre Zingaretti quanto meno ha scritto buoni propositi sia su uguaglianza e ambiente, sia sulla necessaria riforma (e superamento) dello stesso PD (dalle primarie allo statuto, dal ruolo dei circoli alle consultazioni on-line)
-          ho incontrato sentimenti convergenti in qualche altro compagno vagante a sinistra del PD (così come nello stesso Enrico Rossi)
-          viceversa la scelta legittima di non-votare mi sembra che al momento non esprima più di un generico e giustificato disincanto degli elettori; inadeguato alle tragiche prospettive che si profilano per l’Italia e per l’Europa.