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mercoledì 4 febbraio 2015

RISPETTOSAMENTE

Il discorso di insediamento del nuovo Presidente della Repubblica è stato giustamente apprezzato, da molti commentatori, e mi pare anche dalla più ampia “opinione pubblica”, sia per i contenuti “inclusivi” ed attenti al disagio sociale, sia per il tono, ad un tempo alto e sommesso.
Mentre mi associo volentieri al diffuso plauso, ed esprimo gratitudine al peculiare “quadro politico” che ha portato alla  scelta di Sergio Mattarella come Presidente (quadro in cui Renzi si è dimostrato capace di governare anche i tempi lenti e paludati del teatro istituzionale e non solo quelli a lui più consoni degli sfondamenti mediatici, ed in cui le residue sinistre parlamentari, presenti in Sel e dentro il PD hanno mostrato una non abituale saggezza), vorrei tuttavia permettermi anche una critica, rispettosa ma netta, ai limiti del discorso presidenziale sul fronte “ambientale”.
In tutto il testo compare solo un generico invito per i concittadini, “ad amare i nostri tesori ambientali ed artistici”, racchiusi in una specie di cartolina commemorativa, senza alcun accenno né alle gravi problematiche delle aree di degrado post-industriale presenti in Italia, né ai limiti planetari (clima, energia, acqua dolce) con cui si deve confrontare l’auspicio ad un superamento della crisi economica mediante il ritorno alla “crescita”, acriticamente intesa.
Temo purtroppo che non si tratti solo di un limite culturale specifico degli esponenti più anziani del sistema politico (riscontrabile anche negli interventi di Giorgio Napolitano), ma di un limite di fondo dei gruppi dirigenti di questo paese, che – pur conoscendo le tematiche ambientali, locali e globali, su cui in caso di necessità possono sciorinare narrazioni sufficientemente informate – non ne assumono in realtà il vincolo di priorità che dovrebbe portarli a considerarle trasversalmente sempre presenti in ogni scelta di politica economica (vedi ad esempio il recente Decreto “Sblocca-Italia”).         


Sempre rispettosamente, come cittadino mi sentirei di eccepire qualcosa anche sul cerimoniale di tipo monarchico e un po’ ridondante, dell’insediamento di un nuovo Presidente della Repubblica; capisco che il nuovo eletto non può facilmente sindacare, e l’uscente parrebbe facesse sgarbo al suo successore, negandogli gli onori a lui in precedenza tributati, ma tra tutti ci vorrebbe a mio avviso qualcuno che desse un taglio a pennacchi, auto d’epoca e colpi di cannone a salve: una Repubblica più sobria mi sembrerebbe più consona ai tempi difficili che vivono molti concittadini di Sergio Mattarella, come da lui stesso ricordato. 

2 commenti:

  1. PERVENUTO VIA E-MAIL
    Bravo, Bravo, Comp. Aldo sono in assoluta sintonia con la tua considerazione
    P.B.

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  2. PERVENUTO VIA E-MAIL
    caro aldo,
    concordo pienamente con le tue argomentazioni specie sulla necessita di maggiore sobrieta da introdurre nelle varie cerimonie ufficiali-
    per quanto riguarda la sensibilità ambientale credo di poter affermare che i nostri governanti,anche quando affermano di voler difendere l'ambiente,in realtà, non ci credono sul serio.
    L.C.

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