Pagine

venerdì 1 dicembre 2023

UTOPIA21 - NOVEMBRE 2023: L’ESORTAZIONE PAPALE “LAUDATE DEUM”

 L’ESORTAZIONE PAPALE “LAUDATE DEUM”

di Aldo Vecchi

 

L’esortazione apostolica “Laudate Deum” 1, recentemente emanata da Papa Francesco in apertura del Sinodo ed in vista della conferenza internazionale COP28, costituisce un garbato ma energico richiamo dei contenuti della precedente enciclica “Laudato sì” 2 (2015), indirizzato a tutti ‘gli uomini di buona volontà’ prima che ai credenti, e finalizzato alla assunzione di responsabilità nei confronti dei problemi e delle nuove e più urgenti scadenze della crisi climatica e della transizione ecologica.

 

 

Sommario:

-       la netta presa di posizione contro il negazionismo climatico

-       l’articolazione del testo

-       i commenti

NOTA: le virgolette «» sono utiizzate in questo articolo  quando i testi citati tra virgolette “””” comprendono a loro volta citazioni da altre fonti

 

LA NETTA PRESA DI POSIZIONE CONTRO IL NEGAZIONISMO CLIMATICO

 

In premessa il Papa esplicita le sue intenzioni: “Sono passati ormai otto anni dalla pubblicazione della Lettera enciclica Laudato si’, quando ho voluto condividere con tutti voi, sorelle e fratelli del nostro pianeta sofferente, le mie accorate preoccupazioni per la cura della nostra casa comune. Ma, con il passare del tempo, mi rendo conto che non reagiamo abbastanza, poiché il mondo che ci accoglie si sta sgretolando e forse si sta avvicinando a un punto di rottura. Al di là di questa possibilità, non c’è dubbio che l’impatto del cambiamento climatico danneggerà sempre più la vita di molte persone e famiglie. Ne sentiremo gli effetti in termini di salute, lavoro, accesso alle risorse, abitazioni, migrazioni forzate e in altri ambiti.

Si tratta di un problema sociale globale che è intimamente legato alla dignità della vita umana…”

 

Anche se forse le frasi/chiave sulle motivazioni dell’intervento pontificio si trovano ai paragrafi 13-14:

“La coincidenza di questi fenomeni climatici globali con la crescita accelerata delle emissioni di gas serra, soprattutto a partire dalla metà del XX secolo, non può essere nascosta. La stragrande maggioranza degli studiosi del clima sostiene questa correlazione e solo una minima percentuale di essi tenta di negare tale evidenza. Purtroppo, la crisi climatica non è propriamente una questione che interessi alle grandi potenze economiche, che si preoccupano di ottenere il massimo profitto al minor costo e nel minor tempo possibili.

Sono costretto a fare queste precisazioni, che possono sembrare ovvie, a causa di certe opinioni sprezzanti e irragionevoli che trovo anche all’interno della Chiesa cattolica. Ma non possiamo più dubitare che la ragione dell’insolita velocità di così pericolosi cambiamenti sia un fatto innegabile: gli enormi sviluppi connessi allo sfrenato intervento umano sulla natura negli ultimi due secoli.”

 

 

L’ARTICOLAZIONE DEL TESTO

 

Il breve documento si articola in sei capitoli, di cui solo l’ultimo è rivolto specificamente ai fedeli cattolici, mentre i primi cinque affrontano le urgenze climatico/energetico/sociali in termini sostanzialmente laici; non molto diversi dai contemporanei ammonimenti del Segretario generale dell’ONU Gutierres (vedi Speciale in questo numero di Utopia21 3), salvo – soprattutto nel secondo capitolo – la netta presa di distanza dal “paradigma tecnocratico” e dalla connessa ricerca del “massimo profitto”:

1.    La crisi climatica globale (resistenza e confusione; le cause umane; danni e rischi)

2.    Il crescente paradigma tecnocratico (ripensare il nostro uso del potere; il pungiglione etico)

3.    La debolezza della politica internazionale (riconfigurare il multilateralismo)

4.    Le Conferenze sul clima: progressi e fallimenti

5.    Cosa ci si aspetta dalla COP28 di Dubai?

6.    Le motivazioni spirituali (alla luce della fede).

 

Le considerazioni sul cambiamento climatico e sulle cause umane, nonché sui rischi di avvicinarsi a “punti di rottura”, che portano Papa Francesco a considerarle – vedi sopra - “indubitabili” ed “innegabili” (con un linguaggio un tempo riservato, in ambienti ecclesiastici, solo ai dogmi teologici), si fondano sui rapporti ufficiali dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) e dell’UNEP[AM1]  (United Nations Environment Program), che nel testo sono citati 9 volte, suffragati da alcune attestazioni delle Conferenze Episcopali.

Poiché le elaborazioni di IPCC e UNEP sono ben note ai lettori di Utopia21, grazie a Fulvio Fagiani,,4,5, su questi aspetti non mi dilungo.

 

Il nucleo centrale dei ragionamenti papali su ecologia e tecnocrazia è invece basato sull’enciclica “Laudato sì”, dello stesso Papa Francesco, che totalizza 24 citazioni, in una sorta di auto-trasfusione, tesa a rafforzarne il messaggio, lasciando in secondo piano (in quanto fonti della precedente enciclica) i testi teologici di altri soggetti (precedenti Papi, Padri della Chiesa, Conferenze Episcopali) e le stesse Sacre Scritture.

Così – ad esempio – il testo della “Laudate Deum” rilancia ed aggiorna tale messaggio: “Negli ultimi anni abbiamo potuto confermare questa diagnosi, assistendo al tempo stesso a un nuovo avanzamento di tale paradigma. L’intelligenza artificiale e i recenti sviluppi tecnologici si basano sull’idea di un essere umano senza limiti, le cui capacità e possibilità si potrebbero estendere all’infinito grazie alla tecnologia. Così, il paradigma tecnocratico si nutre mostruosamente di sé stesso. … Le risorse naturali necessarie per la tecnologia, come il litio, il silicio e tante altre, non sono certo illimitate, ma il problema più grande è l’ideologia che sottende un’ossessione: accrescere oltre ogni immaginazione il potere dell’uomo, per il quale la realtà non umana è una mera risorsa al suo servizio. Tutto ciò che esiste cessa di essere un dono da apprezzare, valorizzare e curare, e diventa uno schiavo, una vittima di qualsiasi capriccio della mente umana e delle sue capacità…. Fa venire i brividi rendersi conto che le capacità ampliate dalla tecnologia danno «a coloro che detengono la conoscenza e soprattutto il potere economico per sfruttarla un dominio impressionante sull’insieme del genere umano e del mondo intero. Mai l’umanità ha avuto tanto potere su sé stessa e niente garantisce che lo utilizzerà bene, soprattutto se si considera il modo in cui se ne sta servendo. [...] In quali mani sta e in quali può giungere tanto potere? È terribilmente rischioso che esso risieda in una piccola parte dell’umanità».”

E ancora: “La logica del massimo profitto al minimo costo, mascherata da razionalità, progresso e promesse illusorie, rende impossibile qualsiasi sincera preoccupazione per la casa comune e qualsiasi attenzione per la promozione degli scartati della società. Negli ultimi anni possiamo notare che, sconcertati ed estasiati davanti alle promesse di tanti falsi profeti, i poveri stessi a volte cadono nell’inganno di un mondo che non viene costruito per loro.”

 

Nei capitoli 3-4-5 il testo alterna pragmatiche valutazioni sugli avanzamenti ed arretramenti delle trattative internazionali sulla questione climatica e sulla transizione ecologica con il tentativo di interpretare la complessa situazione geopolitica alla luce della speranza in un nuovo ed equo multilateralismo, richiamando ed aggiornando anche qui i giudizi già espressi nella “Laudato sì”: “Oggi possiamo ancora affermare che «gli accordi hanno avuto un basso livello di attuazione perché non si sono stabiliti adeguati meccanismi di controllo, di verifica periodica e di sanzione delle inadempienze. I principi enunciati continuano a richiedere vie efficaci e agili di realizzazione pratica». Inoltre, «i negoziati internazionali non possono avanzare in maniera significativa a causa delle posizioni dei Paesi che privilegiano i propri interessi nazionali rispetto al bene comune globale. Quanti subiranno le conseguenze che noi tentiamo di dissimulare, ricorderanno questa mancanza di coscienza e di responsabilità».”

Per concludere con concreti auspici per un difficile, ma non impossibile, successo della COP28: “Questa Conferenza può essere un punto di svolta, comprovando che tutto quanto si è fatto dal 1992 era serio e opportuno, altrimenti sarà una grande delusione e metterà a rischio quanto di buono si è potuto fin qui raggiungere. ... Nonostante i numerosi negoziati e accordi, le emissioni globali hanno continuato a crescere. È vero che si può sostenere che senza questi accordi sarebbero cresciute ancora di più. Ma su altre questioni ambientali, dove c’è stata la volontà, sono stati raggiunti risultati molto significativi, come nel caso della protezione dello strato di ozono. Invece la necessaria transizione verso energie pulite, come quella eolica, quella solare, abbandonando i combustibili fossili, non sta procedendo abbastanza velocemente. Di conseguenza, ciò che si sta facendo rischia di essere interpretato solo come un gioco per distrarre.”

 

Il capitolo 6, dedicato ai fedeli cattolici (ma in parallelo anche ai credenti in altre religioni), richiama in termini abbastanza sbrigativi (13 paragrafi) quanto già esplicitato nell’Enciclica “Laudato sì” e cioè …[occorre]“che l’essere umano, dotato di intelligenza, rispetti le leggi della natura e i delicati equilibri tra gli esseri di questo mondo”, perché, dalla Bibbia, Dio dice …«la terra è mia e voi siete presso di me come forestieri e ospiti».

La visione giudaico-cristiana del mondo sostiene il valore peculiare e centrale dell’essere umano in mezzo al meraviglioso concerto di tutti gli esseri, ma oggi siamo costretti a riconoscere che è possibile sostenere solo un “antropocentrismo situato”. Vale a dire, riconoscere che la vita umana è incomprensibile e insostenibile senza le altre creature. Infatti, «noi tutti esseri dell’universo siamo uniti da legami invisibili e formiamo una sorta di famiglia universale, una comunione sublime che ci spinge ad un rispetto sacro, amorevole e umile»”.

L’Esortazione Apostolica si conclude quindi affermando “Se consideriamo che le emissioni pro capite negli Stati Uniti sono circa il doppio di quelle di un abitante della Cina e circa sette volte maggiori rispetto alla media dei Paesi più poveri, possiamo affermare che un cambiamento diffuso dello stile di vita irresponsabile legato al modello occidentale avrebbe un impatto significativo a lungo termine. Così, con le indispensabili decisioni politiche, saremmo sulla strada della cura reciproca. … «Lodate Dio» è il nome di questa lettera. Perché un essere umano che pretende di sostituirsi a Dio diventa il peggior pericolo per sé stesso.”

 

 

I COMMENTI

 

Il nuovo netto intervento di Papa Francesco contro il negazionismo climatico ed a favore della svolta energetica ed ecologica ha suscitato commenti assai diversificati nell’opinione pubblica italiana, a parte la stampa cattolica ufficiale che ne ha condiviso ed amplificato il messaggio, scientifico, politico e religioso.

Tra i media generalisti, alcuni, come “la Repubblica”, si sono limitati ad evidenziarne le correlazioni ecclesiali e geopolitiche, in relazione al Sinodo ed in vista della COP28, mentre “il Corriere della Sera” 6 ne ha colto maggiormente la prospettiva antropologica e spirituale.

 

A destra si è verificata una prevedibile reazione, con “il Giornale” che intitola “Bergoglio difende i ‘gretini’ e attacca l'Occidente”, e soprattutto con “il Foglio” – abitualmente più moderato – che invece intitola “Il Papa proclama il dogma ecologista …

La colpa è dello "stile di vita irresponsabile legato al modello occidentale. Elogi per la Cina”, e nell’articolo di  Matteo Matzuzzi 7, afferma tra l’altro “…E’ un documento che non richiama in alcun modo la trascendenza, Dio non c’è nel profluvio di analisi sui “progressi e fallimenti” delle Conferenze sul clima. … Francesco si lascia andare a considerazioni sul fatto che «non possiamo più dubitare che la ragione dell’insolita velocità di così pericolosi cambiamenti sia un fatto innegabile: gli enormi sviluppi connessi allo sfrenato intervento umano sulla natura negli ultimi due secoli» (par. 14). La fonte? Il rapporto di sintesi dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc). A seguire, una sequela di dati, numeri, spiegazioni sulla portata delle emissioni e di calcoli che paiono un saggio di fisica condito dagli slogan dei movimenti che occupano le strade e manifestano per le vie cittadine protestando per i ghiacciai che si sciolgono e gli aerei che inquinano…”.

 

Ancora più pesanti sono le critiche provenienti da alcuni segmenti conservatori della stessa Chiesa cattolica, come l’articolo – in evidenza su Google – pubblicato su “la Nuova Bussola Quotidiana (fatti per la verità)”, edito in Monza, che al titolo “Laudate Deum, il catastrofismo sostituisce la fede cattolica”8 fa seguire affermazioni del tipo: “…A volte si spera davvero che a un certo punto escano fuori gli autori a urlare che siamo su “Scherzi a parte”. Perché se non è uno scherzo è davvero drammatico constatare che il Papa, vicario di Cristo sulla terra, nello stesso momento in cui mette in discussione le verità di fede e i pronunciamenti «definitivi» dei suoi predecessori, impone invece come dogma le convinzioni sulle cause umane del riscaldamento globale, insultando scienziati e cattolici che non si adeguano...” e ancora: “… Un documento quest’ultimo a dir poco imbarazzante: scritto in modo frettoloso e superficiale da persone che hanno fatto copia-incolla di luoghi comuni sul riscaldamento globale triti e ritriti; pieno di affermazioni presunte scientifiche senza alcuna prova a sostegno se non «è evidente» e «non si può negare»…

E da ultimo, l’incitamento all’odio contro l’uomo occidentale, l’unico vero responsabile della catastrofe climatica e del tentativo di ostacolare la transizione ecologica, che è diventato ricco a spese di quelli che sono stati fatti sprofondare nella povertà. Siamo davanti ad analisi politico-economiche che sfociano nel ridicolo.

Purtroppo però esse danno il via libera a quanti stanno cercando di imporre un totalitarismo globale cavalcando il catastrofismo climatico, e danno man forte a chi vuole costringere al silenzio quegli scienziati seri e onesti che continuano a dire la verità.”

 

Anche da sinistra avevo colto un cenno critico nella pagina su FaceBook di Enrico Rossi (ex presidente della Regione Toscana, da qualche tempo rientrato da sinistra nel PD), che dopo aver riprodotto integralmente l’Esortazione “Laudate deum”, il giorno successivo si chiedeva se la contrapposizione alla tecnocrazia non comportasse da parte di Papa Francesco una sorta di rinuncia complessiva alle moderne tecnologie, ma non posso citarlo testualmente perché il Post di Rossi è stato (da lui stesso?) rimosso.

 

Per parte mia ritengo che la critica bergogliana al tecno-capitalismo non corrisponda ad una nostalgia passatista, bensì all’aspirazione ad una gestione del sapere umano più consona ai valori dell’uguaglianza ed al rispetto della natura. Semmai il problema, comune a tutti coloro che vorrebbero superare le criticità del capitalismo, è che non è affatto matura una credibile ed univoca alternativa di “transizione socio-politica”, mentre è comunque ineludibile la transizione ecologica ed inevitabile la transizione digitale.

 

aldovecchi@hotmail.it

                    

 

Fonti:

1.    Francesco Bergoglio – ESORTAZIOEN APOSTOLICA “LAUDATE DEUM” - https://www.vatican.va/content/francesco/it/apost_exhortations/documents/20231004-laudate-deum.html

2.    Francesco Bergoglio – ENCICLICA “LAUDATO SI’”- http://www.vatican.va/content/francesco/it/encyclicals/documents/papa-francesco_20150524_enciclica-laudato-si.html

3.    Fulvio Fagiani – SPECIALE ONU – in questo numero di Utopia21

4.    Fulvio Fagiani – IL SESTO RAPPORTO DELL’IPCC - Quaderno n° 34 di Utopia21 – novembre 2022 - https://drive.google.com/file/d/1M2iUPHDIhOyBmnmQCPTpyG1jxewm9Z_4/view?usp=sharing

5.    Fulvio Fagiani IPCC – IL RAPPORTO DI SINTESI IPCC, ALLARMI E MANCANZE – su Utopia21, maggio 23 - https://drive.google.com/file/d/15_LzayaBu2WdkM-89tC6UFltk3O3qPpe/view?usp=share_link

6.    Gian Guido Vecchi – Corriere della Sera[AM2]   https://www.corriere.it/cronache/23_ottobre_04/papa-francesco-il-mondo-si-sta-sgretolando-non-si-puo-mettere-dubbio-l-origine-umana-cambiamento-climatico-26ce5a2c-6296-11ee-b27f-4bddf2eef188.shtml#:~:text=si%20sta%20sgretolando.-,Non%20si%20pu%C3%B2%20mettere%20in%20dubbio,origine%20umana%20del%20cambiamento%20climatico%C2%BB&text=CITT%C3%80%20DEL%20VATICANO%20%E2%80%94%20%C2%ABL',chi%20parla%20di%20riscaldamento%20globale%C2%BB.

7.    Matteo Maztuzzi – Il Foglio - https://www.ilfoglio.it/chiesa/2023/10/04/news/il-papa-proclama-il-dogma-ecologista-5743712/

Articolo non firmato su “La Nuova Bussola Quotidiana”, direttore Riccardo Cascioli, Monza, 7 ottobre 2023 https://lanuovabq.it/it/laudate-deum-il-catastrofismo-sostituisce-la-fede-cattolica

 [AM1]

 [AM2]

Nessun commento:

Posta un commento