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sabato 23 febbraio 2013

SMART CITIES OVVERO I RISCHI DI UN ECCESSO DI INTELLIGENZA


Un’altra versione dell’ottimismo tecnologico è quella che punta sulle tecnologie informatiche, soprattutto sulla conoscenza interattiva in tempo reale tra diversi attori su una pluralità di indicatori, resi disponibili dallo stesso sviluppo tecnologico (ad esempio la localizzazione e l’utilizzo dei telefoni cellulari oppure la localizzazione dinamica di veicoli tramite GPS), per prospettare una gestione più consapevole e virtuosa dei comportamenti e dei consumi urbani.

Tra queste spicca la spettacolarità delle simulazioni effettuate dal SENSEable City Lab del Masschusetts Institute of Technology, diretto da Carlo Ratti, di cui dà conto Urbanistica Informazioni n°238/2011, con un servizio sulle applicazioni a Roma, Singapore ed in Olanda (CurrentCity), e con una presentazione critica di Daniela De Leo AAVV-DeLeo 2011, che mi sembra ampiamente condivisibile:    

-          “Si tratta di progetti attraversati dal ‘mito dell’instantaneità’ e dalla convinzione che una maggior disponibilità di dati consente di decidere insieme oltre che meglio ----

una straordinaria dose di ottimismo e fiducia nelle possibilità dell’innovazione tecnologica di garantire un futuro migliore e più sostenibile alle città del mondo, che non sembra , però, confortata dai trend attuali ----

le innovazioni tecnologiche, da sole non sono affatto sufficienti a cambiare lo stato attuale delle cose o a potenziare la partecipazione dei cittadini alle scelte politiche pubbliche ---

la forte valorizzazione estetica delle rappresentazioni dei dati digitali finiscono con il ricondurre gli abitanti al ruolo (passivo) di spettatori, oltre che di fornitori di dati su consumi e comportamenti.”

 

Di mio aggiungo solo che una città “’smart’ è indubbiamente meglio di una città ‘non-smart’, ma che la raccolta di immensi apporti di dati istantanei assomiglia alquanto al paradosso ‘borgesiano’ della carta geografica in scala 1:1, che impedisce di fatto una effettiva conoscenza del territorio rappresentato Borges 1984.

PER UN INQUADRAMENTO PIU' AMPIO, VEDI ANCHE, IN QUESTO BLOG, "PAGINE - PARTE  2^" E "BIBLIOGRAFIA"

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