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venerdì 16 agosto 2013

SENTENZA POLITICA

L’impressione prevalente è che non se ne può più di parlare di Berlusconi e di quel che farà, e tanto meno di ascoltare i suoi seguaci, sia falchi che colombe, a piangere sui complotti giudiziari subiti e a sollecitare clemenza per un leader così tanto amato e votato, ed una riforma della giustizia in favore di Barabba.

Ed anche che tutto sia già stato detto.

Anche il Presidente Napolitano ha voluto trattare l’argomento in lungo e in largo, dicendo per lo più cose sagge, e che dovrebbero anche essere scontate (ma in Italia così non è), del tipo che vige la separazione dei poteri, e le sentenze vanno rispettate.

Mi sento di condividere quasi tutte le affermazioni del Presidente, tranne la sua eccessiva affezione per l’attuale governo, affezione che va oltre il ruolo arbitrale affidato al Quirinale dalla Costituzione vigente, ma che è intimamente connotata allo specifico e anomalo mandato parlamentare di rielezione di Napolitano; e d’altronde obiettivamente di alternative al momento non se ne vedono (anche Civati ha esplorato a vuoto gli scranni dei parlamentari del M5S).

L’accenno ad una possibile grazia può preoccupare (anche considerando i precedenti di Sallusti e del capo del manipolo della CIA che rapì Abu Omar, tra le 23 – e cioè poche - grazie concesse da questo Presidente): ma non pare imminente e difficilmente potrebbe salvare – oltre alla persona di un Berlusconi “contrito” – il suo attuale ruolo politico. 

Quello che il comunicato di Napolitano non dice, e che invece mi piacerebbe sentire dalle supreme istituzioni, è quell’altra cosa, ovvia, ma a mio avviso fondamentale e cioè il carattere “politico” non solo della sentenza (per i suoi effetti, e grazie all’immarcescibile sostegno a Berlusconi da parte dei suoi adepti), ma soprattutto del reato contestato: frodare l’agenzia delle Entrate (oltre che gli azionisti Mediaset) per costituire riserve di capitali illecite ed oscure nei “paradisi fiscali” è un comportamento che colpisce i cittadini italiani ed i loro diritti politici in modo molteplice:

-          perché i soldi sottratti al fisco sono sottratti ai contribuenti onesti

-          perché i capitali “off shore” condizionano pesantemente gli andamenti finanziari e influiscono negativamente sull’economia reale, dallo “spread” ai livelli di occupazione e di retribuzione

-          perché i fondi neri possono rientrare illegalmente in Italia non solo per un “utilizzo finale” della prostituzione (che comunque lede la dignità della donna e dell’uomo) ma anche – ad esempio – per comprare senatori o influenzare occultamente in altri modi il leale gioco politico.

Non mi interessa più di tanto (se non per l’equità rispetto agli altri condannati) che il condannato Berlusconi sconti la sua pena in carcere, in villa o in servizi più o meno sociali, ma che finisca questa sconcia alterazione dello scontro politico, dalla predominanza sui mezzi di comunicazione all’utilizzo di fondi occulti.

Penso che interessi anche alle supreme istituzioni.

Mi auguro (invano?) che possa interessare anche ad una maggioranza tra gli elettori.

 

5 commenti:

  1. PERVENUTO TRAMITE E-MAIL, PRIMA DEL POST (STIMOLO A SCIRVERLO)
    Non so come tu abbia interpretato l'intervento di ieri di Napolitano; per me a parte le chiacchiere di contorno per accreditarsi come padre della patria o le ovvietà tipo " le sentenze vanno rispettate" per dare un contentino ai cagnolini del pd ,che scodinzolano tutti soddisfatti, la sostanza del messaggio rivolto a Berlusconi è : " fai la domanda di grazia che io l'approvo". Se così non fosse, non avrebbe fatto il minimo accenno alla grazia ; non me lo vedo proprio Napolitano che si diverte a prendere per il culo Berlusconi obbligandolo prima ad umiliarsi per chiedere la grazia per poi non concedergliela.
    Sarei comunque contentissimo di sbagliarmi.
    ciao D:D.

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    1. Caro D.
      non ho interpretato così male il testo di Napolitano: vuole tenere in piedi il governo (non mi stupisce, è stato rieletto su questa linea), ma vuole anche non sciogliere le Camere: se vi fosse un'alternativa dovrebbe abbozzare; il problema è che in questa fase in Parlamento un'alternativa non c'è, ma se il PdL esagera, chissà che non maturi.
      Riguardo A Berlusconi, il documento accenna alla grazia ma solo al termine di un percorso di accettazione di sentenza e pena, e comunque alle "rigorse condizioni" che regolano la grazia (che è solo in fine atto gratuito del Presidente, ma previa istruttoria di magistrati e ministero, ed in determinate condizioni riguardo alla condotta del reo).
      Tu sai già che alla fine Napolitano vorrà sbragare, oppure gli dai qualche chance di smacchiare poco a poco il giaguaro (che nel frattempo maturerà magari altre condanne), costringendolo a strisciare alquanto per poter - forse e poi - ottenere una riduzione o conversione della pena?
      Ciao
      Aldo

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  2. PERVENUTO TRAMITE E-MAIL
    Veramente ben detto!
    E.

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  3. PERVENUTO TRAMITE S.M.S.
    Mubarak libero. Visto che quando la magistratura è indipendente, come nell'Egitto dei generali, l'onestà dei governanti viene riconosciuta.
    A.R.

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    1. Credevo che l'avessero liberato perché è lo zio di Ruby ...

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