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domenica 3 dicembre 2017

UTOPIA 21 - NOVEMBRE 2017 - BREVE: AGGIORNAMENTO SU “CASA ITALIA”.


Sperimentiamo con questo articolo un nuovo formato, destinato ad aggiornare in breve su temi trattati più a fondo in precedenti articoli.


RIASSUNTO: le conclusioni del gruppo di lavoro “Casa-Italia” su modi e costi della prevenzione sismica, dai monitoraggi ai recuperi effettivi, con fabbisogno finale da 36 a 850 miliardi di € – le sperimentazioni di Renzo Piano – le scarse tracce nella ‘legge di stabilità 2018’ (e la campagna elettorale che si apre)

Un anno dopo i terremoti di agosto ed ottobre 2016 nelle regioni centrali appenniniche, mentre molto si parla, giustamente, degli interventi di ri-alloggiamento e rimozione macerie, e dei relativi ritardi e carenze, nella difficile prospettiva della ricostruzione, è calato un notevole silenzio sul più ampio e ancor più complesso tema della prevenzione sismica, lanciato mediaticamente lo scorso anno dal governo Renzi sotto il titolo “Casa-Italia” (vedi mio articolo sul primo numero di UTOPIA21, ottobre 20161).

Che fine ha fatto il gruppo di lavoro coordinato dal Rettore del Politecnico di Milano Azzone e con il patrocinio del senatore arch. Renzo Piano?

Nella disattenzione del mondo politico e della stampa generalista (e quindi della maggior parte dell’opinione pubblica), notizie esaurienti sono emerse solo da un rapporto ufficiale, reso noto mi pare solo da “Il Sole-24 ore” in data 22-08-172, curiosamente proprio mentre il “micro-sisma” di Ischia-Casamicciola riapriva il consueto dibattito sulla mancanza di prevenzione, aggravato nel caso concreto dal sospetto di un vasto abusivismo edilizio (con l’evidenza del dilemma se anche i danni per terremoto relativi ai fabbricati e/o ampliamenti irregolari debbano essere o meno rimborsati dallo Stato).

Secondo il testo pubblicato su “Il Sole-24 ore” (che di seguito riassumo e/o riporto) la squadra di Azzone ha concluso positivamente il suo compito esplorativo (ed infatti si estingue passando il testimone ad una nascente struttura ministeriale), “la messa in sicurezza sismica dell’Italia ha un costo che oscilla da un minimo di 36,8 miliardi e può arrivare a oltre 850 miliardi, a seconda della tipologia costruttiva degli edifici e della classe di rischio del comuni in cui sono stati costruiti.”

“Il costo ‘minimo’ di 36,8 miliardi si riferisce alla diagnosi condotta sui soli edifici realizzati in muratura portante e che si trovano nei 648 comuni a maggior rischio sismico.”  

Inoltre “applicare il ‘sisma-bonus’ ai soli edifici in muratura portante che si trovano nei 648 comuni più pericolosi richiederebbe allo Stato un costo di quasi 25 miliardi di euro «sotto forma di minori imposte».

(Confermo qui al mia perplessità sull’ipotizzare il recupero o la ricostruzione di mezza Italia, costituita da borghi e antichi quartieri assai addensati, solo con l’assemblaggio di interventi di singoli privati agevolati dal fisco).

 “Se si includono gli edifici in calcestruzzo armato realizzati prima del 1971 (prime norme antisismiche) il conto sale a 46,4 miliardi; con quelli in cemento armato realizzati fino al 1981 il costo sale a 56 miliardi. Se poi si allarga anche il numero dei Comuni si arriva appunto a 850,7 miliardi. Il costo è stato stimato considerando 400 euro a mq per una abitazione di 110 metri quadrati.”

“Nel rapporto c’è anche una stima delle risorse che servono - circa 125 milioni - per muovere i primissimi passi: una vasta attività di diagnosi sull’esistente e una dimostrazione pratica di come attuare gli interventi, attraverso alcuni cantieri-pilota. Nel primo caso la parola chiave è ‘indagine speditiva’, allo scopo di valutare, sulla base di una griglia di parametri standard, lo stato dell’edificio e gli interventi necessari al suo miglioramento sismico.”

“L’attuazione delle indagini speditive, affidato al ministero delle Infrastrutture prevede un necessario coinvolgimento su larga scala delle professioni tecniche, nel solco di quello che già è stato fatto dopo il sisma in Emilia Romagna e che si sta facendo nel Centro Italia. Il costo stimato per completare l’indagine sugli immobili più vulnerabili nelle aree più a rischio è di poco più di 100 milioni.”

“Per tracciare la strada agli interventi su larga scala, il governo ha finanziato i primi dieci cantieri-pilota, con 25 milioni di euro. Per impostare questo lavoro è stato prezioso il contributo di idee di Renzo Piano e la professionalità del gruppo G124, fondato dall'architetto e senatore a vita. I comuni sono stati individuati. Si è in attesa dei singoli bandi di gara che, stando al rapporto, saranno pubblicati da Invitalia.”

Ora toccherebbe alla legge di stabilità per il 2018 (quella che una volta era ‘la legge finanziaria’) collocare tale previsioni in coerenti programmi di finanziamento pluriennale: il che, scorrendone i 120 articoli3 (e con l’aiuto di un ‘motore di ricerca’), non ho francamento ritrovato, tranne qualche cenno:

-          all’articolo 2 sono confermati o modificati i vari ‘bonus’ per l’edilizia, e l’antisismica è solo implicita (quando obbligatoria) nei bonus per le più generiche ‘ristrutturazioni’,

-          all’articolo 67 le agevolazioni fiscali in campo assicurativo per le abitazioni sono estese anche ‘agli eventi calamitosi’,

-          all’art. 95 sono distribuiti i fondi per l’insieme di tutti gli investimenti statali (meno di 1 miliardo di € nel 2018, quasi 2 nel 2019 e 3 miliardi nel 2020), con un elenco che include alla lettera ‘i’ anche la ‘prevenzione sismica’ (forse qui – oppure anche nelle ordinarie ‘tabelle’ della spesa dei singoli ministeri - potrebbero trovare risorse le ‘indagini speditive’? certamente non i conseguenti interventi).

Mi pare poco, molto poco.

Qualcosa compare in disegni di legge proposti da singoli parlamentari, destinati ormai a estinguersi a fine legislatura, a meno che divengano emendamenti alla ‘finanziaria’ (ma le risorse disponibili sono notoriamente scarse).

Con ogni probabilità se ne riparlerà solo per il 2019, attraverso e dopo la campagna elettorale e la (difficile) formazione di un nuovo Governo (i concetti di ‘Casa-Italia’ e ‘sisma-bonus” ricompaiono ad esempio nella recente piattaforma politica del Partito Democratico): verificheremo promesse e proposte dei diversi soggetti.



Fonti:

1 - Aldo Vecchi – “CASA ITALIA?” www.universauser.it/articoli-recenti/ottobre-2016/casa-italia.htm  – Pubblicato nel 2016

2 - Massimo Frontera “RICOSTRUZIONE E PREVENZIONE - L’ITALIA «ANTISISMICA» COSTA FINO A 850 MILIARDI” su “IlSole-24Ore” del 22-08-2017 www.ilsole24ore.com/.../2017.../l-italia-antisismica-costa-368-miliardi-210023.shtml?

3 – testo legge di stabilità 2018: www.senato-it - atto 2960 “Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020”


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