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giovedì 19 gennaio 2023

UTOPIA21 - GENNAIO 2023: RECENSIONE - CUPERLO E IL RINASCIMENTO EUROPEO

 CUPERLO E IL RINASCIMENTO EUROPEO

di Aldo Vecchi

 

Il saggio di Gianni Cuperlo, “Rinascimento europeo”, tra citazioni letterarie e ragionamenti geo-politici, propone un manifesto politico euro-neo-keynesiano: trascurando, a mio avviso, colonialismo clima ed ambiente

 

Sommario:

-       FORMA E CONTENUTI DEL LIBRO

-       UN RAFFRONTO CON LA LINEA DEI SOCIALISTI E DEMOCRATICI EUROPEI

-       LE CARENZE SU COLONIALISMO ED AMBIENTE

-       I MANIFESTI DI CUPERLO: 2013-2023

 

 

FORMA E CONTENUTI DEL LIBRO

 

Il “Rinascimento europeo” 1 di Gianni Cuperlo, pubblicato nel gennaio 2022 (quindi prima dell’invasione Russa in Ucraina, del Governo Meloni e del Congresso PD), è un manifesto politico diluito in eleganti dissertazioni storico-letterarie.

 

L’aspetto letterario spazia dalle reminiscenze personali di infanzia e gioventù allo “zibaldone culturale triestino” [A], ma è focalizzato soprattutto ad inquadrare alcuni passaggi fondamentali della storia europea attraverso il filtro di autorevoli intellettuali, quali Febvre e Chabod per le radici medioevali, Garin e Huizinga per il Rinascimento, Tsvetan Todorov per l’Illuminismo, Isaiah Berlin per il Romanticismo (e il connesso nazionalismo).

Mentre con parole più sue, ma sempre intrecciate con preziose citazioni, l’Autore approfondisce pagine storico-sociali e geo-politiche più recenti, come la globalizzazione (con l’uscita di alcuni paesi dalla povertà e però l’impoverimento dei ceti medi occidentali), la rivoluzione digitale (nel lavoro, nel sapere, nel potere), il conflitto con l’Islam, le questioni migratorie (ed i riflessi xenofobi nei ceti popolari), la crisi del debito greco, la ritirata occidentale dall’Afghanistan.

Contemplando meriti e limiti dell’Unione Europea e le difficoltà di insediamento sociale e di proposte politiche delle sinistre, Cuperlo ritiene necessaria ed auspicabile una svolta verso un Europa più unita e dinamica, orgogliosa dei suoi valori democratici ed accogliente verso i migranti, presente nel mondo ed orientata ad un nuovo sviluppo (“capitalismo sociale”) fondato essenzialmente su ricette neo-keynesiane, promosse da una sinistra che sappia ritrovare valori alternativi al neo-liberismo e riconquistare la rappresentanza dei ceti subalterni. In questo quadro risulta coraggiosa (nel contesto del Partito Democratico) la proposta di meccanismi fiscali di ridistribuzione di reddito e ricchezza, inclusa la mitica “patrimoniale”.

 

 

UN RAFFRONTO CON LA LINEA DEI SOCIALISTI E DEMOCRATICI EUROPEI

 

Considerando quali possano essere i compagni di viaggio di Cuperlo, mi sembra utile raffrontare tale linea politico-culturale con il documento programmatico (di pochi mesi precedente) redatto per i Socialisti&Democratici Europei (e da me recensito a gennaio 2022 3): ne emerge, a favore di Cuperlo, una onesta consapevolezza sulla “crisi migratoria” ed una maggiore attenzione ai fattori geo-politici (ma non riguardo al colonialismo, sostanzialmente ignorato da entrambi), mentre si staglia a suo sfavore una pesante assenza sulla centralità delle problematiche climatico-ambientali, cui Cuperlo accenna di sfuggita, mentre risultano bene impostate dal testo S&D (anche in relazione alle azioni ed ai programmi concreti già avviati dalla stessa Unione Europea).

A pari merito – tra Cuperlo e S&D – una sfuggente ambiguità sulle sorti dell’impresa capitalistica.

 

 

LE CARENZE SU COLONIALISMO ED AMBIENTE

 

La questione coloniale, a mio avviso, costituisce una grave omissione anche nella parziale ma ricca ricostruzione cuperliana della storia dell’Europa Occidentale, che salta da una (presunta) fase di precoce unità culturale in epoca carolingia e medievale (a mio avviso limitata alla religione, ai dotti che si parlavano in latino ed ai mercanti) alle contrapposizione dei nazionalismi otto-novecenteschi, senza approfondire il nesso tra le formazione degli stati nazionali (per giunta ‘assoluti’), la loro contrapposizione ad alta intensità militare e lo sfogo (ma anche l’alimentazione) di tali potenze nel dominio coloniale su quasi tutti gli altri continenti.

Dominio che tuttora caratterizza l’immagine dell’Europa vista dall’esterno, e non solo per la memoria degli antichi soprusi (e ben oltre la sola area islamica), ma anche per il protrarsi dell’imperialismo economico e degli ”scambi ineguali”, sia pure in condominio con nuove potenze, quali gli U.S.A. (comunque proiezioni dell’uomo bianco europeo).

 

Il nodo post-coloniale si intreccia pesantemente con la questione climatico ambientale (elevando pertanto al quadrato il peso delle carenze cuperliane), come hanno plasticamente mostrato anche le recenti COP 27 sul clima 4 e COP 15 sulla bio-diversità, materializzandosi quanto meno nelle richieste di risarcimenti verso i Paesi Ricchi, ma ponendo in prospettiva sia a breve che a lungo termine ben altri problemi riguardo ad una prospettiva di rilancio keynesiano dello “sviluppo” in Europa e non solo: occorre a mio avviso affrontare le problematiche dei limiti delle risorse e dei limiti complessivi nel ricorso al debito pubblico (debito che si dovrà aggravare per la auspicabile rottamazione dei capitali investiti nell’industria ”fossile”). Mentre clima ed ambiente si intersecano anche con le diseguaglianze sociali interne ai Paesi Ricchi, basti pensare alla cosiddetta “povertà energetica” ed alle differenze di accesso alle nuove tecnologie, a partire dalle auto elettriche.

 

 

I MANIFESTI DI CUPERLO: 2013-2023

 

Nel momento in cui scrivo (metà gennaio) non so ancora quanto i contenuti di “Rinascimento europeo” coincidano con la piattaforma congressuale con cui Gianni Cuperlo si sta tardivamente candidando alla Segreteria del PD, perché il Congresso pare incombente (da molte settimane), ma le tradizionali “mozioni” non risultano ancora divulgate.

Però mi permetto di osservare che tali contenuti sembrano coerenti con la “mozione Cuperlo” per il Congresso PD del 2013, che infatti così commentavo 5:

La retorica è classicamente di sinistra …., con qualche visione internazionale (invero poco oltre Europa e Mediterraneo) e giuste venature anti-liberiste, e con la volontà di animare nuove speranze, ma mi sembra manchi…
il coraggio di affrontare i limiti della sinistra europea riguardo al modello di sviluppo (sostenibilità a lungo termine della crescita quantitativa dell’Occidente a fronte della scarsità delle risorse ambientali e della equità distributiva verso gli ultimi del mondo)”

 

aldovecchi@hotmail.it

 

 

Fonti:

1.    Gianni Cuperlo – RINASCIEMNTO EUROPEO – Il Saggiatore, Milano 2022

2.    Michele Serra – 44 FALSI – Feltrinelli, Milano 1992

3.    Aldo Vecchi LA GRANDE SVOLTA (QUASI) ANNUNCIATA DAI SOCIALISTI E DEMOCRATICI EUROPEI – su Utopia21, gennaio 2022 - https://drive.google.com/file/d/1yBkWm43n1rFMF92-Gp8D3-xiSGUzha7z/view?usp=sharing

4.    Fulvio Fagiani – SPECIALE CLIMA – su questo numero di Utopia21, gennaio 2023

5.    Aldo Vecchi - CUPERLO? OVVERO L'IRRESISTIBILE ASCESA DI MATTEO RENZI – nel Blog “relativamente, sì”, settembre 2013 http://aldomarcovecchi.blogspot.com/



[A] “Zibaldone Triestino” che potrebbe anche essere un abile falso di Michele Serra…2

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