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giovedì 5 giugno 2014

LE CONSULTAZIONI DI matteo@governo.it

LE CONSULTAZIONI DI matteo@governo.it

Dopo la sbornia del successo elettorale del PD e di Renzi (su cui non torno, perché già si sono esaurientemente sbizzarriti tutti gli analisti, compresi quelli che hanno sbagliato tutte le previsioni: per parte, mia riallacciandomi al mio post “la grande paura” sottolinerei che Grillo – soprattutto con la sequenza “VinciamoNoi e poi Marcia-su-Roma e Tutti-a-casa” -  è stato il miglior propagandista possibile per il PD), qualcuno sta ponendo domande sul possibile ruolo dello stesso PD nel compito di consolidare per quanto possibile il risultato delle europee.
In particolare su “l’Unità” del 2 e del 4 giugno Michele Ciliberto e Giunio Luzzatto, testi interessanti cui rimando.
Tanto per non perdere l’abitudine critica (anche a fronte di un PD oltre il 40%, compreso il mio voto spinto dalla “grande paura”), vorrei commentare la parziale risposta del Sottosegretario DelRio alle tesi di Ciliberto, sempre su l’Unità (3 giugno):
DOMANDA La vittoria del Pd è molto figlia di Renzi. Ciliberto sul’Unità domenica però faceva notare che il premier avrà presto bisogno di un partito forte perché forti saranno le resistenze conservatrici alle riforme.
RISPOSTA «Renzi ha scelto soprattutto di restare costantemente in contatto con le persone. È questa è la metodologia che abbiamo scelto a Palazzo Chigi. Su ogni proposta di riforma chiediamo contributi e idee alla gente. Sulla pubblica amministrazione sono arrivate quasi 40mila email. Ecco un partito forte per me è un partito che ha un legame direi quotidiano con le persone, che cioè non si accontenta di chiamarle al voto o alle primarie, ma che sta mobilitato anche sulle idee e sulle proposte. Un partito cioè che non pensa tanto alla sua auto-organizzazione, ma a non perdere la sapienza che viene dal contatto con vita reale. Non ci serve un partito magari molto organizzato, pesante, ma che poi si divide in correnti che hanno lo scopo di sistemare qualcuno su qualche poltrona di qualche azienda pubblica. Il Pd deve specializzarsi nel contatto continuo con le persone e non nella divisione delle poltrone. La Cdu, un partito che sta normalmente al 40%, non è un partito di apparati, ha una struttura molto leggera»
Ne emerge che – al momento – lo strumento di consultazione della “gente” e delle “persone” è direttamente lo stesso Governo: oltre alle 40.000 e-mail sulla pubblica amministrazione e dopo la raccolta di segnalazioni sull’edilizia scolastica, ora i Sindaci sono chiamati a scrivere all’ex-collega matteo@governo.it per l’operazione sblocca-Italia; e si annuncia un analogo ascolto verso gli insegnanti (che sostituisce, forse, l’iniziativa di consultazione promessa da Renzi durante le primarie come attività di partito)
La tendenza è interessante, perché le consultazioni fatte istituzionalmente dal Governo sono potenzialmente rivolte a tutti, mentre il Partito di fatto rischia di dividere ed escludere a priori molti contatti.
Osservo però:
-          che lo Stato già dispone di strumenti professionali di indagine sociale, come l’Istat, il Censis, l’ufficio studi di Bankitalia, che hanno il pregio di essere già pagati e di essere regolati da normative di garanzia,
-          che invece le consultazioni improvvisate da “matteo@” rischiano di comportare duplicazioni di strutture e costi, inefficienze e scarsa trasparenza (ad esempio, che fine ha fatto la consultazione del governo Letta – pur priva di “scrivi ad Enrico” -  sulle modifiche costituzionali?),
-          che la questione dell’uso della rete in politica, nodale per il presente e per il futuro, merita estrema serietà, a fronte delle estremizzazioni e manipolazioni di Grillo e Casaleggio,
-          che le proposte di DelRio sul Partito “sapiente” sulla vita reale (“cognitivo” secondo Fabrizio Barca) sono totalmente indefinite (come si organizza questa capacità di inchiesta? Il partito “leggero” non ha comunque un mare di tentazioni spartitorie, che a questo punto in pochi si gestiscono con “leggerezza”, accumulando cariche pesanti?).

1 commento:

  1. PERVENUTO VIA E-MAIL
    devo dire con con "la grande paura" Matteo ha fregato anche me, meno male che Tsipras è passata, mi sarebbe spiaciuto..........e la riterrei utile
    si vede che la nostra parte è comunque quella del meno peggio: già, qual'è la nostra parte ?
    cari saluti
    M.C.

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