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domenica 19 luglio 2015

RENZI, LA PRIMA CASA E L’ULTIMO SONDAGGIO

Ammesso che il Governo nei prossimi anni riesca a trovare le risorse per compensare il notevole ribasso delle tasse promesso ieri da Renzi (nell’ordine dei 50 miliardi, circa un quindicesimo delle entrate pubbliche annuali), la trovata di partire da una nuova abolizione delle tasse sulla prima casa, comprese le case belle e grandi delle famiglie benestanti, continua a sembrarmi una grandiosa ingiustizia, anche se a proporla non è più Berlusconi.
La tassa sulla casa va abolita “perché è la tassa più odiata”? Allora poi toccherà alle multe per divieto di sosta? E perché invece non abolire i privilegi dei parlamentari, che sono ancora più odiati (in parte a mio avviso anche ingiustamente)?
Se proprio vuol procedere a filo di sondaggi, Renzi, dopo le amministrative e lo scarso fiuto mostrato sulla scuola (pur producendo una riforma a  mio avviso quasi decente), avrebbe molto di più da guadagnare riformando a fondo il PD (non solo a Roma), tema su cui ha rigorosamente taciuto all’assemblea nazionale di ieri.

Tentando invece di parlare di un serio programma riformista, meglio se costruito attraverso effettive consultazioni (alle ultime primarie la mozione Renzi promettendo sul fisco solo semplicità e – per l’appunto – consultazioni, che poi nessuno ha visto svolgere; e nessuna abolizione di tasse sulla prima casa dei ricchi) secondo me  sulla casa bisognerebbe preoccuparsi innanzitutto di assicurare una casa a chi non ce l’ha (sfrattati, migranti, giovani coppie) e non di esonerare dal fisco chi una casa già ce l’ha, e magari anche abbondante.
Sul tema sono già intervenuto più volte e rimando ad un nuovo Post con una sintesi aggiornata delle mie riflessioni su DIRITTO ALLA CASA E FISCO.

Un PD che non vuole essere il “partito delle tasse” non mi attrae per nulla; mi interessano forze politiche che si battano soprattutto per il diritto alla casa, al lavoro, alla salute: possibilmente per tutti.

(Comunque la TASI in famiglia ci costa circa 120 € l’anno e francamente ci fa soffrire molto meno dell’IRPEF, che si vede solo guardando dentro ai cedolini, ma pesa forse 100 volte di più).



1 commento:

  1. PERVENUTO VIA E-MAIL
    Condivido pienamente.
    A proposito di TASI e IRPEF che non si vede, vedi anche l’aumento che la ns amministrazione ha deciso di applicare sulle imposte comunali, non sulla TASI ma sull’aliquota IRPEF comunale, che la maggior parte dei cittadini sestesi non noterà per niente.
    Ne approfitto per ringraziare per le riflessioni che periodicamente invii, stimolanti per una riflessione su aspetti che a volte, anzi spesso mi sfuggono.
    G.O.

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