“Grande è il disordine sotto il cielo, quindi la
situazione è eccellente” (Mao Tse Tung) - ???
Che un quesito referendario così parziale ed una
campagna elettorale alquanto sgangherata, su entrambe i fronti (e con poca
seria informazione super partes), potesse dar luogo ad esiti confusi, era
prevedibile (vedi miei precedenti post della serie “TRIVELLE”).
Tuttavia mi ha impressionato lo sgranamento delle
posizioni (di voto e di commento dei risultati) che ho potuto registrate in un
ambito ristretto e “antropologicamente” omogeneo, qual è l’insieme dei miei
“amici di face-book” (tutte persone che hanno condiviso in tempi diversi
esperienze “di sinistra”), come di seguito tento di riassumere:
- - Astenuti, in polemica sia con il NO che con il
SI, e soprattutto contro la strumentalizzazione complessiva anti-governo;
- - Astenuti, perché disturbati dalla chiamata degli
elettori a decidere su un aspetto particolare tecnico-giuridico della questione
energia, che le istituzioni elettive potevano ben risolvere nel loro ambito
- - Votanti NO (soprattutto in contrapposizione ai
contenuti “millenaristici” della campagna per il SI), ma disobbedienti rispetto
all’invito tattico all’astensione proveniente da Renzi&C
- - Votanti SI, ma:
o
delusi dalla complessiva diserzione della classe
dirigente rispetto ai problemi strategici della sfida energia/clima/ambiente
o
delusi dalla diffusa disattenzione dei
concittadini astensionisti (che poi però si lamentano perché le decisioni sono
prese “dai politici”, ecc.)
o
offesi dall’invito all’astensione espresso dal
Governo e dal PD, fino al punto di trarne pretesto per abbandonare il PD stesso
(orientamento probabilmente già in precedenza maturato goccia a goccia, fino al
traboccamento)
o
offesi da Renzi “a-prescindere” e quindi
speranzosi che il prossimo referendum rappresenti la “volta buona” per
liberarsene (salvo, taluno di questi, appoggiare comunque a Milano il renziano Sala
tramite la lista arancione)
o
illusi che i 12 milioni di voti raccolti
rappresentino un “bottino” spendibile politicamente (“sono più dei voti del PD
alle Europee del 2014”, ecc.)
o
consapevoli (come me) che il mancato raggiungimento
del quorum è una oggettiva sconfitta, prodigata dalla pessima campagna del SI e
non solo dal complotto astensionista/mediatico di Renzi e RAI
o
perplessi, tanto da apprezzare (come me, ma solo
in parte), l’articolata riflessione di Cuperlo in 10 capitoli ben strutturati.
Di mio sul referendum trivellario vorrei aggiungere
solo che il confronto più serio dovrebbe essere fatto con il referendum su
nucleare e acqua pubblica del 2011 (dove il quorum fu superato (e dunque anche
in questo secolo è ancora superabile?), ma in cui:
- ben più consistente e chiara era la posta in
gioco,
- seppur un po’ “obtorto collo” aderì il PD di
Bersani,
- intervenne a fagiolo il grave incidente nucleare
di Fukushima (un po’ più pesante di 3 telefonate intercettate tra la ministra e
il suo moroso in materia di oleodotti e trivelle).
Sulle condizioni del mondo di sinistra invece
constato che grandissimo è il disordine, e che però la situazione non mi pare
affatto eccellente (diversamente da quanto sembrava al “Grande Timoniere”,
sulle cui rotte c’è infatti molto da discutere, almeno qui, perché in Cina è
più difficile).
E mi pare che il confronto sul prossimo referendum
istituzionale di ottobre si profili sotto pessimi auspici (mi ha
particolarmente disgustato la delegazione parlamentare per il deposito firme
alla Cassazione con Sinistra Italiana a braccetto con Forza Italia, LegaNord e
5Stelle).
PERVENUTO VIA E-MAIL
RispondiEliminaChe fare quando c'è grande confusione? stabilire l'ordine! l'ordine delle cose, la semplicità del pensiero, la ragione del gesto. E perchè non?
Quorum? metodo svizzero: chi va decide, chi rimane a casa ne subisce le conseguenze. Principio semplice della democrazia complessa, quella che dovrebbe far crescere i cittadini, farli maturare come frutti e prima ancora i fiori impollinati con la pazienza delle operose api. Sinistra? Mamma mia! qualcuno ha ben scritto sui fondamenti che caratterizzano la perdita di consapevolezza della sinistra.
Ci fa sentire liberali convinti, magari,nonostante l'età ed il prossimo celebrato 25 aprile, anche armati. Pietro Gobetti.
ciao.
M.F.
Caro M., non concordo con l'abolizione del Quorum, né vorrei sentirmi liberale più di tanto.
EliminaQuanto all'armati, mi allarmi.
Ciao
Aldo
REPLICA DI M.F., VIA E-MAIL
Eliminaho buttato lì, con un collega, la questione del quorum; perchè non abolirlo? discutiamone, al di là dall'essere un poco elvetico sulla questione. Alle armi? metafora, ovviamente, allarmati forse si. Come dicono a milano: parliamone.
ciao
(buon 25, si dirà....mah!)
PERVENUTO VIA E-MAIL
RispondiEliminapersonalmente mi sono astenuto, ma non perché me lo ha detto Renzi, ma per due motivi.
il primo sono le argomentazioni di Prodi che sono state per me le uniche lucide e convincenti.
il secondo e che mai e poi mai mischIerò il mio voto con i vari grillo, brunetta, salvini, meloni, travaglio, e questo a prescindere.
per quanto riguarda le varie sinistre più o meno radicali, mi sembra sempre la solita solfa, che si trascina da sempre e che io chiamo la sindrone di Barcellona, mentre i fascisti dilagavano in Catalogna nel 39, i comunisti sparavano agli anarchici ed ai trozkisti e viceversa, nentre i nazisti stavano per prendere il potere in Germania, i spartachisti si scontravano nelle piazze con i socialdemocratici, perciò niente di nuovo sotto il cielo, siamo alle solite il nemico è quello che teoricamente è a te più vicino.
Che tristezza.
T.C.