Speranza ben motiva le altre priorità in
materia di fisco (lavoro, imprese, elusione fiscale delle multinazionali) ed
alcuni aspetti di inefficacia della promessa soppressione della TASI su tutte
le prime case rispetto alla crisi edilizia (Speranza suggerisce invece
saggiamente l’annullamento delle imposte di registro) e di iniquità sociale in favore dei ricchi
proprietari di case di elevato valore.
Mi sembrano argomenti importanti e di
potenziale incidenza sulle opinioni della base elettorale tradizionale del
centro-sinistra, argomenti su cui sarebbe interessante vedere all’opera
l’opposizione interna del PD non solo in parlamento, ma anche tra gli iscritti
e simpatizzanti del PD, che Renzi sta coinvolgendo in questa rincorsa la
programma berlusconiano sulla casa, senza che mai siano stati consultati in
proposito (il tema non figurava nelle piattaforme di primarie e congresso).
La svolta programmatica mi sembra decisiva
per dissipare la residua credibilità progressista del PD, come lo sono stati i
risvolti peggiori della riforma del lavoro (con
la bocciatura finale da parte del Governo degli emendamenti che Cesare Damiano
era riuscito a far passare nella commissione parlamentare; in assenza però di
iniziative politiche tra gli iscritti e gli elettori).
E certamente può coinvolgere i cittadini
molto di più delle tecnicalità cui può apparire ridotto lo scontro in atto
sulla riforma costituzionale (e molto di
più della scivolosa questione delle preferenze nella legge elettorale
”Italicum”), anche se in realtà sono in gioco importanti nodi di equilibrio
democratico (la elezione degli organi di garanzia – Presidente della
repubblica, Corte Costituzionale, Consiglio Superiore della Magistratura),
ancor più che la mera elezione o nomina degli stessi Senatori.
Per questo ritengo utile rammentare che
l’iniquità della (iper-)ventilata soppressione della TASI non si esaurisce
nella moralistica constatazione che molti ricchi verrebbero inutilmente
premiati (compresi molti evasori di IRPEF ed altre imposte, che almeno sugli
immobili – quelli non-abusivi - meno riescono a scappare), ma si annida alla
radice nella discriminazione (a mio avviso anche anti-costituzionale) verso:
- gli
inquilini (anche quelli ricchi) che – per qualunque motivo – non possiedono la
casa in cui abitano, e che già oggi, diversamente dai proprietari di prima
casa, non si vedono riconosciuto alcuna deduzione fiscale per il canone di
affitto che pagano (deduzione che sarebbe utile anche come “contrasto fiscale”
rispetto agli affitti in nero, imboscati dai padroni di casa), né sistematici
sussidi in favore degli inquilini poveri;- gli sfrattati ed i senza-casa (gli ultimi di questo mondo, prossimi ai profughi ed ai poveri del resto del mondo), che in Italia ricevono qualche aiuto differenziato dai comuni e dalla benemerita carità cristiana (temo pochi aiuti invece da carità laiche e socialiste), ma non sono riconosciuti come portatori del fondamentale “diritto alla casa”.
La fissazione di una equa soglia di esenzione dalla TASI (unita al recupero della abbandonata riforma del catasto) potrebbe essere la misura per un equivalente soglia di esenzione per la deduzione di quota parte degli affitti dall’IRPEF e per il sostegno al pagamento degli affitti per i non abbienti: finanziando in tutto o i parte tali provvedimenti in favore del DIRITTO ALLA CASA PER TUTTI con il mantenimento delle quote di TASI per le prime case sopra-soglia.
Anche ai fini del rilancio dell’edilizia
(risparmiandoci magari un ulteriore consumo di suolo), oltre alle proposte di
Speranza &C. sulle imposte di registro ed affini, sarebbe necessario un
programma specifico di recupero dei fabbricati esistenti, dalle industrie
dismesse ai quartieri fatiscenti, fino ai singoli alloggi privati sfitti e da
riqualificare, su cui potrebbero influire opportune facilitazioni fiscali
(sull’IMU delle case locate e non sulla TASI delle prime case).
E se si tratta di “aiutare le famiglie”,
perché non provvedere invece semplicemente ad un vigoroso aumento delle detrazioni
fiscali per i figli carico (e degli
assegni famigliari per i più poveri)?
NB: chi
scrive paga volentieri la TASI sulla prima casa, ed al momento non ha figli
a carico
PERVENUTO VIA E-MAIL
RispondiEliminaGrazie per i sempre interessanti e lucidi commenti.
E.P.