sabato 17 febbraio 2018

UN EROE DEI NOSTRI TEMPI (quasi come Galileo, nei secoli bui)


In questa campagna elettorale di evidente squallore (mi riferisco a quanto gridato in TV e sulle prime pagine; sfogliando i programmi c’ è anche qualcosa di leggibile, che mi riservo di commentare ‘sul serio’), sono riuscite comunque a stupirmi le risposte a “Repubblica” (16 febbraio, pag. 6) di un certo Ivan Della Valle, parlamentare uscente e – a quanto pare – recordman dei mancati rimborsi dello stipendio parlamentare, con 270.000 €:

“Ho iniziato a restituire molto meno di quanto dichiaravo quando è nato il direttorio e il M5S ha smesso di essere quello per cui mi battevo dal 2008”

“… Non ho avuto il coraggio di dimettermi”

“Fai sacrifici quando credi in qualcosa. Quando non ci credi più diventa difficile”

I tormenti spirituali del parlamentare uscente e cripto-dissidente mi ricordano, vagamente, quelli narrati da Bertolt Brecht in “Vita di Galileo” (Einaudi, Torino 1963), quando evidenzia i dilemmi dello scienziato prima e dopo l’abiura delle proprie teorie cosmologiche davanti al Sant’Uffizio, accettando di ‘dissimulare il proprio dissenso’ dal pensiero dominante, per evitare di finire abbruciato come Giordano Bruno (e molti altri).

Storie simili sono accadute sotto altre spietate tirannie e dittature, antiche e moderne.

Però devo essermi perso qualche dettaglio nella storia contemporanea: i dissidenti del MoVimento5Stelle rischiano la tortura e la vita (e allora il totalitarismo grillino si è sviluppato davvero parecchio), oppure solo poltrona e stipendio (e allora viviamo ancora in una democrazia pluralista, però frequentata da una bella fetta di opportunisti, sotto diverse bandiere)?