domenica 2 giugno 2019

UTOPIA21 -MAGGIO 2019: L’UTOPIA DEL ’68 E L’UTOPIA DEGLI ECONOMISTI LIBERALI, NELL’INTERVENTO DI GIANCARLO BERTOCCO

Il “Festival dell’Utopia” di Varese, giunto nell’autunno 2018 alla 3^ edizione, si è sviluppato in parallelo con la vita di “UTOPIA21”, nella reciproca autonomia, pur avendo in comune la guida di Fulvio Fagiani, la promanazione da Auser/Universauser ed il medesimo sito informatico. Pur essendo già radicata una sostanziale transumanza di temi e proposte tra Festival e “rivista”, con questa rubrica intendiamo rendere maggiormente presenti ai lettori di “Utopia21” alcuni dibattiti svolti nei mesi precedenti nell’ambito del Festival, che nel 2018 si è articolato sui seguenti filoni:
- Utopia tra ecologia ed economia
- Utopia del ’68, utopia del XXI secolo
- Dialoghi sull’Utopia, tra Varese e Ticino.
Sommario:
- Utopie del ‘68
- L’utopia del mercato che si autoregola
- Economisti insensibili alla realtà delle crisi: 1929, anni ’70, questo inizio di secolo
- La rettifica Keynesiana ed i suoi limiti storici
- Il ritorno al Fondamentalismo Mercatista ed il neoliberismo
- La realtà del capitalismo come instabilità e trasformazione
Il presente rendiconto costituisce una ricostruzione personale e parziale, omettendo gli interventi degli altri partecipanti, per i quali si rimanda alla documentazione vocale disponibile sul sito di Universauser (vedi Fonti1), assieme alle slides di presentazione2 e ad alcune “letture” tratte da diversi autori a cura dello stesso professor Bertocco. 3
In corsivo i commenti più personali.
Utopia21 – maggio 2019 A.Vecchi: FESTIVAL 2018 – BERTOCCO: UTOPIA ECONOMISTI 2
Giancarlo Bertocco è professore associato di Economia Monetaria presso l’Università dell’Insubria, ed è presso la sede universitaria del Campus Bizzozzero che si è svolto il suo intervento per il Festival 2018, in data 30 ottobre.
Anche per un riflesso generazionale, il professor Bertocco si è richiamato ai movimenti del ’68 per introdurre l’esperienza dell’utopia come desiderio di cambiamento, vissuto collettivamente nel contrasto tra generazioni, dalla dimensione religiosa a quella politico-sindacale: l’utopia come speranza di un mondo migliore e diverso da quello presente (quale ad esempio, riferita alla problematiche attuali, la prospettiva illustrata da Enrico Giovannini nell’evento di apertura del Festival4,5, ed altre “Letture” segnalate da Bertocco, vedi Fonti 3 : una concezione “sostenibile” dello sviluppo deve incorporare come premesse necessarie nuovi criteri di giustizia sociale, rivolte all’insieme degli uomini di oggi ed a quelli del futuro).
Ma il fulcro dell’esposizione di Bertocco è invece rivolto alla categoria degli economisti, quelli “classici” e tuttora dominanti nella formazione della pubblica opinione e delle decisioni di governi ed aziende, per evidenziarne la opposta e pervicace dimensione “utopica”, e cioè la convinzione che “il sistema economico attuale sia il migliore possibile”: si tratta infatti di una “realtà che non esiste”, e quindi “utopistica”, nel cui nome si condizionano gli effettivi rapporti economici e sociali del mondo reale.
Le caratteristiche del mondo utopistico degli economisti (ancorati tuttora alla Mano Invisibile di Adam Smith3, che fa coincidere l’interesse del privato con l’interesse pubblico; vedi anche Luigi Einaudi3 : ambedue semplificano l’economia proiettando sul mondo la visione di un villaggio limitato ed omogeneo, dove è scontato che la produzione sia orientata a soddisfare i bisogni locali) contemplano un Mercato governato dalla legge della domanda e dell'offerta, il cui Sistema dei Prezzi si mantiene in un Equilibrio Naturale, e riesce a determinare:
1. Piena Occupazione
2. Impiego efficiente delle risorse
3. Distribuzione equa delle risorse.
Poco importa a questi economisti se tali previsioni risultano più volte smentite dalla Storia, da ultimo con la Grande Recessione innescata nel 2007: la teoria dominante prevede che non si possono verificare crisi, i lavoratori che desiderano lavorare al salario di mercato trovano occupazione. La realtà – che possiamo constatare - invece è che le imprese riducono comunque fortemente la domanda di lavoro (anche se è offerto al salario che in precedenza garantiva la piena occupazione).
Anche nelle precedenti fasi di crisi si verificarono atteggiamenti simili, ma con importanti differenze. La Grande Depressione iniziata nel 1929 sollevò pesanti dubbi sull’utopia economica classica basata sui concetti di mercato ed equilibrio naturali ("Utopia Fondamentalista di Mercato", UFM) ed emerse nel 1936 la Teoria Keynesiana, poi sviluppata ed articolata nel secondo Dopoguerra, costituita su:
− riconoscimento dell'esistenza nei mercati di disomogeneità, ostacoli ed imperfezioni, che impediscono al sistema dei prezzi di portare l'economia all'equilibrio naturale,
− Politica Fiscale e Monetaria come strumenti utili ai Governi per raggiungere l'equilibrio naturale.
Utopia21 – maggio 2019 A.Vecchi: FESTIVAL 2018 – BERTOCCO: UTOPIA ECONOMISTI 3
Negli anni ’30 in parte, e soprattutto dal 1945 al 1975, l’Utopia Keynesiana ha influenzato le scelte economiche dei Governi occidentali, portando al Capitalismo Regolato, basato su 3 pilastri:
− estensione del Welfare sociale
− regolamentazione dei mercati finanziari e dei movimenti di capitale
− patto sociale tra sindacati e imprese.
Ma anche il modello di Keynes, in quanto inteso come teoria dell’equilibrio (e quindi anch’esso utopico), si è dimostrato inefficace con la cosiddetta “Stagflazione”, che negli anni ’70 ha coniugato alta inflazione con bassa crescita (in presenza, aggiungerei, del primo palese conflitto con la scarsità relativa delle materie prime – crisi petrolifera – ed anche in relazione alla conseguente contesa su chi dovesse pagare i costi della crisi, contesa tra le classi sociali e contesa tra gli stati, non più solo del mondo industrializzato).
Dalle difficoltà del “Capitalismo Regolato” è emerso un ritorno al Fondamentalismo Mercatista (UFM): reddito e occupazione dipendono soltanto dalle forze di mercato (sistema dei prezzi), obiettivo di politica economica è liberare le forze di mercato da ostacoli limitanti, quali la eccessiva presenza dello Stato in economia e l’eccessiva regolamentazione dei mercati del lavoro e dei mercati finanziari.
E’ il ritorno al Fondamentalismo “UFM” che guida l’approccio economico dei Governi Reagan & Thatcher negli anni ‘80:
− Riduzione del peso economico dello stato e privatizzazioni
− Deregolamentazione del mercato del lavoro e dei mercati finanziari
− Liberalizzazione dei movimenti di capitali
Nasce così il moderno Capitalismo Neoliberista di fine ‘900, le cui caratteristiche fondamentali sono:
− Finanziarizzazione (peso crescente delle attività finanziarie – e relativi profitti –rispetto ai cicli produttivi)
− Iperglobalizzazione (non solo incremento degli scambi, ma uso sistematico delle de-localizzazioni produttive per abbassare i costi del lavoro ed abbattere le resistenze sindacali)
− Precarizzazione del lavoro (e relativa svalutazione)
− Forte crescita delle disuguaglianze.
La successiva “Grande Recessione” di questo inizio di secolo non sembra aver intaccato le convinzioni degli economisti e rischia di rivelarsi come la “Terza Crisi Inutile”, malgrado i contributi critici di Marx, Keynes, Schumpeter, Kalecky, Kaldor, Minsky: le tre crisi analizzate non sono servite ad indurre gli economisti a riconoscere che il sistema economico in cui viviamo non è il mondo utopistico da loro teorizzato.
Il nodo centrale del dibattito riguarda le finalità del sistema economico, che nella visione liberista sono raccontate come produzione delle merci e dei servizi richiesti dai consumatori (essendo il denaro un mero strumento di intermediazione), mentre da parte dei critici sono disvelate come funzionali alla accumulazione di denaro e potere.
Utopia21 – maggio 2019 A.Vecchi: FESTIVAL 2018 – BERTOCCO: UTOPIA ECONOMISTI 4
Figura 1 – schema comparativo delle attività economiche per “UFM” e per gli “eretici”
A questo punto il professor Bertocco ha introdotto qualche elemento per una visione alternativa della crisi, fondata su una visione realistica del sistema economico capitalistico (in cui ritrovo anche altre letture su Utopia21 6,7,8,9): il Capitalismo è un processo di continuo cambiamento provocato da: • Innovazioni introdotte da Imprenditori • Politiche economiche dei Governi: i) Politica monetaria e politica fiscale, ii) Regole/istituzioni
Il processo di cambiamento capitalistico non converge verso una condizione di equilibrio naturale, ma è soggetto a crisi economiche globali, che sono fenomeni endogeni, strutturali, provocate dagli stessi meccanismi che generano il processo di cambiamento.
Le crisi rendono il capitalismo fragile e soggetto a ulteriori crisi causati da possibili shock esogeni (ad esempio eventi imprevedibili e inevitabili come i terremoti).
La Grande Depressione, la Stagflazione e la Grande Recessione sono conseguenza della fragilità di una forma di capitalismo e segnano il passaggio da una forma di capitalismo all’altra.
Lezione utile dalle precedenti crisi è capire che la forma del nuovo capitalismo dipenderà dalle politiche che verranno adottate; le politiche, a loro volta, dipendono dalla teoria economica prevalente; ma se ancora una volta il Fondamentalismo Mercatista prevarrà, non vi sarà nessuna discontinuità rispetto alle attuali tendenze del capitalismo neo-liberista.
Ed i segnali osservabili indicano che gli economisti dominanti si stanno dimostrando fedeli all’UMF: si veda nelle “letture” segnalate da Bertocco3, tra cui Bernanke – che legge le crisi come momentanei “avvallamenti” della tendenza di fondo ad una crescita dell’economia U.S.A.del 3% annuo, proiettabile quindi nel futuro - e Cottarelli – che ripropone di fatto le ricette neo-liberiste di taglio alla spesa pubblica e sostegno alle esportazioni - .
In contro-tendenza Padoa-Schioppa, che afferma, tra l’altro: “Ritengo che il modello di crescita che ho tratteggiato … sia quello verso cui si deve muovere e che la cosiddetta
Utopia21 – maggio 2019 A.Vecchi: FESTIVAL 2018 – BERTOCCO: UTOPIA ECONOMISTI 5
economia di mercato vada non soppressa, ma indirizzata verso un funzionamento che aiuti a realizzare quel modello. Di una cosa sono certo: l’economia mondiale non muoverà spontaneamente verso quel modello, nessuna mano invisibile ci piloterà in quella direzione, senza un governo gran parte dell’umanità andrà incontro a inenarrabili sofferenze.”
Le riflessioni di Padoa Schioppa riportate da Bertocco3 richiamano anche alla necessità di decisioni a scala sovra-nazionale, il che ci rimanda alla lezione di Giovannini4,5, da cui il festival 2018 era partito.
Fonti:
1. Giancarlo Bertocco – REGISTRAZIONE VOCALE DELL’INTERVENTO AL FESTIVAL DELL’UTOPIA, VARESE, 30-10-2018 https://drive.google.com/file/d/1XLf_BZ3Mr5iUSFku7wRef__8EzLBEO65/view?usp=sharing
2. Giancarlo Bertocco – SLIDES DI PRESENTAZIONE (SLIDES DELL’INTERVENTO AL FESTIVAL DELL’UTOPIA, VARESE, 30-10-2018 https://drive.google.com/file/d/1FXhhIKtTChQ1FTmzciX1xVr-UiBXP4tN/view?usp=sharing
3. Giancarlo Bertocco – NOTE DI APPROFONDIMENTO SULL’INTERVENTO AL FESTIVAL DELL’UTOPIA, VARESE, 30-10-2018 https://drive.google.com/file/d/1_5E87EGti_2b1y7nGCMoeTdafyzBj6oA/view?usp=sharing
4. Enrico Giovannini - SLIDE DI PRESENTAZIONE DELL’INTERVENTO AL FESTIVAL DELL’UTOPIA, VARESE, 01-10-2018 https://drive.google.com/file/d/1x8RnF2wIGLpQd6Cw85zLFs1UlvLcHB80/view?usp=sharing
5. Enrico Giovannini REGISTRAZIONE VOCALE DELL’INTERVENTO AL FESTIVAL DELL’UTOPIA, VARESE, 01-10-2018 E DEL SEGUENTE DIBATTITO
a. https://drive.google.com/file/d/1_8T0tOUbACvNyLa15K_7B_mtP-e-WYKd/view?usp=sharing
b. https://drive.google.com/file/d/1pM9-sof9RQ1JfybueKo-pIgqnzO5wwUG/view?usp=sharing
6. Aldo Vecchi - IL ‘TESTAMENTO’ DI PAOLO LEON SUL CAPITALISMO E LO STATO - https://drive.google.com/file/d/1zdl_LpHWUrk-NXC7CtS5-zeMSK87koCP/view - Pubblicato nel 2019.
7. Aldo Vecchi - IL LUNGO XX SECOLO DI GIOVANNI ARRIGHI - https://drive.google.com/file/d/18ZwQ9iRH2IOfuDRTcfRqaM6D5AjFASU_/view - Pubblicato nel 2018.
8. Aldo Vecchi - IL TERZO SPIRITO DEL CAPITALISMO, INDAGATO DA BOLTANSKI E CHIAPELLO - https://drive.google.com/file/d/18rOwVEv0Uv-uYPjmBw7OdeXY4aKczbyg/view - Pubblicato nel 2018.
9. Quaderno n.8 - ORDOLIBERALISMO ED ECONOMIA SOCIALE DI MERCATO -
Utopia21 – maggio 2019 A.Vecchi: FESTIVAL 2018 – BERTOCCO: UTOPIA ECONOMISTI 6
https://drive.google.com/file/d/1BtPjnn70LX2Xn0AR4OjcAhrYO5MWW1Wl/view - Articoli pubblicati nel 2018

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