sabato 5 aprile 2014

MAGGIORITARIO (E CONTRAPPESI) IN COSTITUZIONE?

Il ministro Boschi, punta di lancia del Renzismo, ha addebitato ai “professori” la responsabilità di aver bloccato ogni riforma costituzionale negli ultimi 30 anni.
L’accusa mi sembra rozza e priva di ogni consistenza storica, e non mi pare meriti di essere confutata nel dettaglio.
Rammento solo che l’unica riforma approdata con pretese di complessività fu quella di Berlusconi e Calderoli (e altri saggi riuniti in una baita a Lorenzago), ma a respingerla nel 2006 fu un referendum popolare, poco importa se sostenuto anche da numerosi professori.
Credo che le riforme possano essere giuste o sbagliate, e che vadano discusse nel merito, e non sostenute o contrastate “a priori”.

Proprio per questo non avevo molto apprezzato nel 2013 lo schieramento di Rodotà, Zagrebelski, ecc. contro il metodo Letta sull’art. 138, e - pur comprendendone le preoccupazioni - non condivido pienamente i giudizi apocalittici che quest’area di intellettuali ha espresso sull’insieme delle riforme istituzionali proposte dal governo Renzi,.
La difesa di Rodotà riguardo al “disvelamento” della sua antica proposta di mono-cameralismo del 1985 mi è sembrata piuttosto debole nel dare per costanti – oggi per allora -  i criteri elettorali proporzionalistici per la Camera, che non a caso invece non sono inscritti nella Costituzione: già era stata approvata nel 53 la “legge truffa” (che non scattò per pochi voti e fu poi abrogata), ed i movimenti referendari di Segni jr. per il maggioritario, esplosi nei primi anni ’90, non nascevano certo dal nulla: da chi si sentiva garantito Rodotà nel 1985, da Craxi e Andreotti oppure da Natta e De Mita?

La questione non ha solo un rilievo storico, bensì a mio avviso un risvolto attuale che dovrebbe essere approfondito da tutti coloro che giustamente manifestano sconcerto per gli effetti squilibranti che potrebbero derivare dal “combinato disposto” tra la nuova legge elettorale modello “Italicum” per la Camera e lo “svuotamento” del Senato, soprattutto riguardo alla composizione dei collegi elettorali per il presidente della Repubblica, ed i membri di nomina parlamentale del Consiglio Superiore della Magistratura e della Corte Costituzionale: che sia il caso di esplicitare dentro la Costituzione il principio maggioritario (non i meccanismi di dettaglio) per l’elezione dei Deputati?

E su questo chiarimento ri-costruire i contrappesi, tra cui l’importanza che il Senato, eletto in modo diretto o indiretto, rappresenti comunque il più fedelmente possibile il pluralismo degli elettori, con conseguente maggior peso nelle nomine degli organi di garanzia (e sviluppo delle specifiche funzioni, al di là del comunque deprecabile ping-pong legislativo dell’attuale bi-cameralismo perfetto)?    

2 commenti:

  1. PERVENUTO TRAMITE E-MAIL
    Caro comp Aldo grazie mille per la tua riflessione. Sappi che mi hai offerto lo spunto per portare è chiedere al Congresso Nazionale dello Spi/cgil un pronunciamento sull'oggetto del "contendere", nuovamente grazie e Buona Domenica. Ciao P. B.

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  2. PERVENUTO VIA E-MAIL
    Diffido del tuttismo per cui tutti sono esperti o hanno da dire su tutto ma visto che ti addentri su questo terreno difficile che richiede particolari competenze dei meccanismi e dei gangli istituzionali, vorrei effettuare alcune semplici constatazioni.
    1) E' di evidente logica che l'attuale perfetto bicameralismo é anche una perfetta idiozia particolarmente se il sistema di voto é tale da produrre due diverse maggioranze nelle due camere. Sono due idiozie che non ritengo di commentare tanto me ne pare l'evidenza.
    2) Constato che gli Italiani del bipolarismo hanno capito che é meglio il tripolarismo.
    3) Ritengo che non sia un caso se delle tre forze, una é condotta da uno che di mestiere ha fatto soprattutto il buffone mentre l'altro con metodi spesso scorretti ha inventato la figura dell'imprenditore che invece di fare soldi con metodi tradizionali si é costruito una piramide mafiosa.
    4) Per assurdo una grossa colpa della sinistra italiana é stata quella di non aver permesso alla destra di mostrarsi ai cittadini come essa fosse intrinsecamente stupida.
    La domanda vera di questa situazione é se ciò sia frutto del caso o una scelta in qualche modo consapevole. Se é un caso é proprio un caso da vero "persecutore" ! Se si guarda lo scenario politico degli ultimi 50/60 anni il risultato finale é sempre stato quello di una classe politica volente o nolente sonnolenta, imbrigliata, ricattata oggettivamente costituendosi come ombrello di un sottobosco in cui tanti, se non tutti, trafficavano come tante formichine in cerca del loro tornaconto più o meno lecito. In termini numerici pochi politici grossi ladri a copertura di tante figure occupatissime a raccogliere le briciole di denaro o potere saldati nel motto "magnamo tutti" a fronte di una società (erede di un moralismo cattolico ?) fondamentalmente incontaminata ma priva del nerbo con cui distanziarsi da queste pratiche.
    Da molto tempo penso che uno spaccato vero e reale e da tutti conosciuto e rappresentativo del "sentiment" italiano sia espresso dalle assemblee condominiali dove rispetto al CONDOMINIO (comunità di scopo) si scatenano i più sfrenati individualismi.
    Cosa voglio dire ? Prima bisogna mettersi d'accordo sul significato di Democrazia Parlamentare. Se, a titolo di esempio teorico, riteniamo che la Camera dei deputati rappresenti la perfetta rappresentanza dei Cittadini e quindi la massima espressione della democrazia popolare essa per definizione é sacra e non può essere ribaltata in nessun modo pena l'accusa di "attacco alla democrazia". Questo apre un pesante problema perché a questo punto tutte le diverse forme in cui si organizzano i cittadini dovrebbero essere fuorilegge, comprese Confindustria e Sindacati ognuno esercitante un potere condizionante e prevaricante sulla volontà dei Cittadini. Ovverosia da questa quasi provocazione viene fuori che un ruolo amatissimo dagli italiani é quello del multipensiero o gioco di ruolo: se sono cittadino penso in un modo se sono un sindacalizzato penso in un altro; se sono al governo penso in un modo, se sono all'opposizione penso nell'altro.
    Credo che l'esercizio esasperato del "fregolismo" italiano ci abbia portato ad una grande confusione o riportato al MedioEvo con i Guelfi di parte di parte bianca o di parte nera per cui, non mi ricordo quali avendoli molto giustamente confusi, di fatto uno dei due alla fin fine era un Ghibellino.
    In soldoni i famosi "correttivi" ritengo che siano un falso problema utile a creare cortine fumogene e/o strappi alla corretta espressione della volontà popolare ammesso che essa venga correttamente rappresentata.
    FdR

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