In genere sono abbastanza onorato
di essere iscritto al FAI (anche se nel 2015 ho avuto occasione di dispiacermi
per talune campagne troppo commerciali ed in particolare in contaminazione con
il gioco del LOTTO).
Però non ho affatto apprezzato il
volantino per il Si al referendum “trivelle”, distribuito alle “giornate del
FAI di primavera”:
-
Il quesito referendario è malamente distorto,
perché si menziona solo il petrolio e non del maggioritario e meno inquinante e
pericoloso gas metano (come ovviamente ribattono con vantaggio i sostenitori
del NO+ASTENSIONE a fronte di tale propaganda maldestra);
-
“SI’, PERCHE’ NON E’ STRATEGICO” (il petrolio):
a mio avviso spostare l’attenzione sull’insieme della questione energetica è fuorviante,
perché comunque direttamente sono in gioco solo le eventuali risorse residue di
alcuni giacimenti in acque territoriali; il resto sono pure proiezioni emotive;
-
“SI’, PERCHE’ NON E’ CONVENIENTE” (sempre il
petrolio, ed alla luce degli attuali ribassi internazionali dei prezzi): ma se
fosse davvero così sconveniente, mi chiedo, perché Governo e Compagnie si
agitano così tanto per prorogare le concessioni in atto? Oppure è il FAI che
cavalca un argomento un po’ debole?
-
“SI’ PERCHE’ NON E’ SOSTENIBILE”: denunciando
gli inquinamenti in atto e potenziali, il FAI auspica l’estensione al mare dei
Piani Paesaggistici, con “tetto massimo alle concessioni e zone di mare da
escludere e proteggere”, ecc.; dimenticando che per le acque territoriali la
normativa post decreto “Sblocca-Italia” ha ormai positivamente acquisito il
divieto generale di nuove concessioni e che la discussione in atto riguarda
solo i termini temporali delle concessioni pregresse; mentre fuori dalle acque
territoriali non si potrà certo procedere con i “Piani Paesaggistci”, ma (auspicabilmente) comunque solo con nuovi
accordi internazionali (più urgenti per i mari “interni” come il Mediterraneo,
e l’Adriatico in particolare).
Per tutta una serie di motivi,
che ho iniziato ad esporre nei miei testi “TRIVELLE”, resto orientato a votare
SI al referendum: malgrado lo scarso aiuto che viene da argomentazioni come
quelle del FAI (appena meglio, ma non troppo, mi sembrano quelle dei VERDI); e
cercando di ignorare che si rischia di trovarsi in più brutte compagnie, come
quelle. In gran parte strumentali, della Lega e di altre forze di destra.
PERVENUTO VI FACE-BOOK
RispondiEliminaVoterò, ovviamente, è voterò NO
U.C.
PERVENUTO VIA E-MAIL
RispondiEliminaRingrazio per gli invii ricevuti riguardanti il prossimo referendum. Li ho trovati di grande aiuto, soprattutto perché si legge lo sforzo di un giudizio bilanciato, che tenga in dovuto conto i pro e i contro. Purtroppo non c’è grande informazione e quando se ne parla in TV trovo che gli argomenti non siano eviscerati nel dovuto modo e con la dovuta trasparenza, per cui si lascia sempre l’ascoltatore nella perplessità di chi stia dicendo il vero e chi il falso.
G.C.