Un rapido commento sul
documento programmatico condiviso da 5Stelle, PD e LEU
Ritengo
superfluo trattare della fragilità politica della nuova maggioranza emersa
dalla crisi improvvidamente aperta (e poi subita) dalla Lega di Salvini, perché
il tema, già palese in sé, è stato ampiamente sviscerato da tutti i principali
commentatori della stampa e della televisione.
Richiamando
i miei precedenti commenti ai testi dei programmi elettorali (commenti
analitici per le elezioni politiche del marzo 20181, e sintetici per
le elezioni europee del maggio 20192), mi sono cimentato nella
lettura del testo ufficiale3 del programma condiviso dalle forze
politiche che sostengono il governo Conte-Bis, ovvero MoVimento 5 Stelle –
Partito Democratico – Liberi E Uguali.
Ne
ho ricavato il seguente breve commento (oltre agli specifici aggiornamenti per
il mio contemporaneo articolo su Suolo-Territorio-Urbanistica):
1)
Il
testo nasconde sotto formule semplificate ed ambigue i probabili contrasti tra
gli alleati di governo, in materia di immigrazione, istituzioni, giustizia,
infrastrutture, investimenti pubblici; e tace su altri nodi come TAV, ILVA,
Alitalia, ed eventuali correzioni su pensioni (quota 100) e reddito di
cittadinanza.
2)
A
mio avviso resta la sostanziale illusione che la cospicua sommatoria di
provvidenze sociali enunciate, assieme agli investimenti per l’innovazione
produttiva e per la riqualificazione del territorio, possano coniugarsi con
l’alleggerimento della pressione fiscale, la ripetuta giaculatoria della
‘spending rewiew’ e con un qualche ragionevole equilibrio – a scala europea –
tra politiche espansive e controllo del debito pubblico.
3)
Da
tale illusione consegue, sempre a mio avviso, la sostanziale elusione delle
scelte di politica economica e fiscale che sarebbero necessarie per una
effettiva svolta ‘verde’, i cui connotati sono pur ampliamente enunciati nel
testo della nuova maggioranza governativa, senza però mettere in discussione i
presupposti della crescita e dello sviluppo.
Tuttavia i 29 punti del
documento, abbastanza concisi e di facile lettura, appaiono quasi un testo
organico, e rappresentano una evoluzione positiva rispetto ai precedenti
programmi elettorali del 2018 e del 2019, soprattutto sul fronte del MoVimento
5Stelle, di cui non si ripetono le stucchevoli formulette salvifiche sul
“taglio degli sprechi” o della democrazia diretta (non compare, ad esempio,
nemmeno la riforma del referendum, con l’introduzione di quello propositivo,
benché sia già incardinata come legge di modifica della Costituzione), né le
quisquillie demagogiche come quella sui pannolini.
Fonti:
1. Aldo Vecchi – LETTURA E
CRITICA DEI PROGRAMMI ELETTORALI PER IL 4 MARZO 2018 – Pubblicato su UTOPIA21
di marzo 2018
2. Aldo Vecchi – VERSO LE
ELEZIONI EUROPEE – Pubblicato su UTOPIA21 di maggio 2019
3.
“PROGRAMMA
GOVERNO M5S-PD UFFICIALE” – PDF reperito solo su www.money.it
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