L’ESORTAZIONE PAPALE “LAUDATE DEUM”
di Aldo
Vecchi
L’esortazione apostolica
“Laudate Deum” 1, recentemente emanata da Papa Francesco in apertura
del Sinodo ed in vista della conferenza internazionale COP28, costituisce un
garbato ma energico richiamo dei contenuti della precedente enciclica “Laudato
sì” 2 (2015), indirizzato a tutti ‘gli uomini di buona volontà’
prima che ai credenti, e finalizzato alla assunzione di responsabilità nei
confronti dei problemi e delle nuove e più urgenti scadenze della crisi
climatica e della transizione ecologica.
Sommario:
- la netta presa di posizione contro il
negazionismo climatico
-
l’articolazione
del testo
- i commenti
NOTA: le virgolette «» sono
utiizzate in questo articolo quando i
testi citati tra virgolette “””” comprendono a loro volta citazioni da altre
fonti
LA NETTA PRESA DI POSIZIONE CONTRO IL NEGAZIONISMO CLIMATICO
In premessa il Papa esplicita le sue
intenzioni: “Sono passati ormai otto anni dalla pubblicazione della Lettera
enciclica Laudato si’, quando ho voluto condividere con tutti voi, sorelle e
fratelli del nostro pianeta sofferente, le mie accorate preoccupazioni per la
cura della nostra casa comune. Ma, con
il passare del tempo, mi rendo conto che non reagiamo abbastanza, poiché il
mondo che ci accoglie si sta sgretolando e forse si sta avvicinando a un punto
di rottura. Al di là di questa possibilità, non c’è dubbio che l’impatto
del cambiamento climatico danneggerà sempre più la vita di molte persone e
famiglie. Ne sentiremo gli effetti in termini di salute, lavoro, accesso alle
risorse, abitazioni, migrazioni forzate e in altri ambiti.
Si tratta di un problema sociale globale che è
intimamente legato alla dignità della vita umana…”
Anche se forse le frasi/chiave sulle
motivazioni dell’intervento pontificio si trovano ai paragrafi 13-14:
“La coincidenza di questi fenomeni climatici globali con la crescita
accelerata delle emissioni di gas serra, soprattutto a partire dalla metà del
XX secolo, non può essere nascosta. La stragrande maggioranza degli studiosi
del clima sostiene questa correlazione e solo una minima percentuale di essi
tenta di negare tale evidenza. Purtroppo, la crisi climatica non è propriamente
una questione che interessi alle grandi potenze economiche, che si preoccupano
di ottenere il massimo profitto al minor costo e nel minor tempo possibili.
… Sono
costretto a fare queste precisazioni, che possono sembrare ovvie, a causa di
certe opinioni sprezzanti e irragionevoli che trovo anche all’interno della
Chiesa cattolica. Ma non possiamo
più dubitare che la ragione dell’insolita velocità di così pericolosi
cambiamenti sia un fatto innegabile: gli enormi sviluppi connessi allo sfrenato
intervento umano sulla natura negli ultimi due secoli.”
L’ARTICOLAZIONE DEL TESTO
Il breve documento si articola in sei
capitoli, di cui solo l’ultimo è rivolto specificamente ai fedeli cattolici,
mentre i primi cinque affrontano le urgenze climatico/energetico/sociali in
termini sostanzialmente laici; non molto diversi dai contemporanei ammonimenti
del Segretario generale dell’ONU Gutierres (vedi Speciale in questo numero di
Utopia21 3), salvo – soprattutto nel secondo capitolo – la netta
presa di distanza dal “paradigma tecnocratico” e dalla connessa ricerca del
“massimo profitto”:
1.
La crisi climatica globale (resistenza e
confusione; le cause umane; danni e rischi)
2.
Il crescente paradigma tecnocratico (ripensare
il nostro uso del potere; il pungiglione etico)
3.
La debolezza della politica internazionale (riconfigurare
il multilateralismo)
4.
Le Conferenze sul clima: progressi e
fallimenti
5.
Cosa ci si aspetta dalla COP28 di Dubai?
6.
Le motivazioni spirituali (alla luce della
fede).
Le considerazioni sul cambiamento climatico e
sulle cause umane, nonché sui rischi di avvicinarsi a “punti di rottura”, che
portano Papa Francesco a considerarle – vedi sopra - “indubitabili” ed “innegabili”
(con un linguaggio un tempo riservato, in ambienti ecclesiastici, solo ai dogmi
teologici), si fondano sui rapporti ufficiali dell’IPCC (Intergovernmental
Panel on Climate Change) e dell’UNEP[AM1] (United Nations Environment Program), che nel testo sono citati 9
volte, suffragati da alcune attestazioni delle Conferenze Episcopali.
Poiché le elaborazioni di IPCC e UNEP sono ben note ai lettori di
Utopia21, grazie a Fulvio Fagiani,,4,5, su questi aspetti non mi
dilungo.
Il nucleo centrale dei ragionamenti papali su
ecologia e tecnocrazia è invece basato sull’enciclica “Laudato sì”, dello
stesso Papa Francesco, che totalizza 24 citazioni, in una sorta di
auto-trasfusione, tesa a rafforzarne il messaggio, lasciando in secondo piano
(in quanto fonti della precedente enciclica) i testi teologici di altri soggetti
(precedenti Papi, Padri della Chiesa, Conferenze Episcopali) e le stesse Sacre
Scritture.
Così – ad esempio – il testo della “Laudate
Deum” rilancia ed aggiorna tale messaggio: “Negli ultimi anni abbiamo potuto
confermare questa diagnosi, assistendo al tempo stesso a un nuovo avanzamento
di tale paradigma. L’intelligenza
artificiale e i recenti sviluppi tecnologici si basano sull’idea di un essere
umano senza limiti, le cui capacità e possibilità si potrebbero estendere
all’infinito grazie alla tecnologia. Così, il paradigma tecnocratico si nutre
mostruosamente di sé stesso. … Le risorse naturali necessarie per la
tecnologia, come il litio, il silicio e tante altre, non sono certo illimitate,
ma il problema più grande è l’ideologia che sottende un’ossessione: accrescere
oltre ogni immaginazione il potere dell’uomo, per il quale la realtà non umana
è una mera risorsa al suo servizio. Tutto ciò che esiste cessa di essere un
dono da apprezzare, valorizzare e curare, e diventa uno schiavo, una vittima di
qualsiasi capriccio della mente umana e delle sue capacità…. Fa venire i brividi rendersi conto che le
capacità ampliate dalla tecnologia danno «a coloro che detengono la conoscenza
e soprattutto il potere economico per sfruttarla un dominio impressionante sull’insieme
del genere umano e del mondo intero. Mai l’umanità ha avuto tanto potere su
sé stessa e niente garantisce che lo utilizzerà bene, soprattutto se si
considera il modo in cui se ne sta servendo. [...] In quali mani sta e in quali
può giungere tanto potere? È
terribilmente rischioso che esso risieda in una piccola parte dell’umanità».”
E ancora: “La logica del massimo profitto al minimo costo, mascherata da
razionalità, progresso e promesse illusorie, rende impossibile qualsiasi
sincera preoccupazione per la casa comune e qualsiasi attenzione per la
promozione degli scartati della società. Negli ultimi anni possiamo notare che,
sconcertati ed estasiati davanti alle promesse di tanti falsi profeti, i poveri stessi a volte cadono nell’inganno
di un mondo che non viene costruito per loro.”
Nei capitoli 3-4-5 il testo alterna
pragmatiche valutazioni sugli avanzamenti ed arretramenti delle trattative
internazionali sulla questione climatica e sulla transizione ecologica con il
tentativo di interpretare la complessa situazione geopolitica alla luce della
speranza in un nuovo ed equo multilateralismo, richiamando ed aggiornando anche
qui i giudizi già espressi nella “Laudato sì”: “Oggi possiamo ancora affermare
che «gli accordi hanno avuto un basso
livello di attuazione perché non si sono stabiliti adeguati meccanismi di
controllo, di verifica periodica e di sanzione delle inadempienze. I
principi enunciati continuano a richiedere vie efficaci e agili di
realizzazione pratica». Inoltre, «i
negoziati internazionali non possono avanzare in maniera significativa a causa
delle posizioni dei Paesi che privilegiano i propri interessi nazionali
rispetto al bene comune globale. Quanti subiranno le conseguenze che noi
tentiamo di dissimulare, ricorderanno questa mancanza di coscienza e di
responsabilità».”
Per concludere con concreti auspici per un
difficile, ma non impossibile, successo della COP28: “Questa Conferenza può
essere un punto di svolta, comprovando che tutto quanto si è fatto dal 1992 era
serio e opportuno, altrimenti sarà una grande delusione e metterà a rischio
quanto di buono si è potuto fin qui raggiungere. ... Nonostante i numerosi negoziati e accordi, le emissioni globali hanno
continuato a crescere. È vero che si può sostenere che senza questi accordi
sarebbero cresciute ancora di più. Ma su altre questioni ambientali, dove c’è
stata la volontà, sono stati raggiunti risultati molto significativi, come nel
caso della protezione dello strato di ozono. Invece la necessaria transizione verso energie pulite, come quella eolica,
quella solare, abbandonando i combustibili fossili, non sta procedendo
abbastanza velocemente. Di conseguenza, ciò che si sta facendo rischia di
essere interpretato solo come un gioco per distrarre.”
Il capitolo 6, dedicato ai fedeli cattolici
(ma in parallelo anche ai credenti in altre religioni), richiama in termini
abbastanza sbrigativi (13 paragrafi) quanto già esplicitato nell’Enciclica
“Laudato sì” e cioè …[occorre]“che l’essere umano, dotato di intelligenza,
rispetti le leggi della natura e i delicati equilibri tra gli esseri di questo
mondo”, perché, dalla Bibbia, Dio dice …«la terra è mia e voi siete presso di me
come forestieri e ospiti».
La visione giudaico-cristiana del mondo
sostiene il valore peculiare e centrale dell’essere umano in mezzo al
meraviglioso concerto di tutti gli esseri, ma oggi siamo costretti a
riconoscere che è possibile sostenere solo un “antropocentrismo situato”. Vale
a dire, riconoscere che la vita umana è
incomprensibile e insostenibile senza le altre creature. Infatti, «noi
tutti esseri dell’universo siamo uniti da legami invisibili e formiamo una
sorta di famiglia universale, una comunione sublime che ci spinge ad un
rispetto sacro, amorevole e umile»”.
L’Esortazione Apostolica si conclude quindi
affermando “Se consideriamo che le emissioni pro capite negli Stati Uniti sono
circa il doppio di quelle di un abitante della Cina e circa sette volte
maggiori rispetto alla media dei Paesi più poveri, possiamo affermare che un cambiamento diffuso dello stile di vita
irresponsabile legato al modello occidentale avrebbe un impatto significativo a
lungo termine. Così, con le indispensabili decisioni politiche, saremmo sulla
strada della cura reciproca. … «Lodate Dio» è il nome di questa lettera.
Perché un essere umano che pretende di
sostituirsi a Dio diventa il peggior pericolo per sé stesso.”
I COMMENTI
Il nuovo netto intervento di Papa Francesco
contro il negazionismo climatico ed a favore della svolta energetica ed
ecologica ha suscitato commenti assai
diversificati nell’opinione pubblica italiana, a parte la stampa cattolica
ufficiale che ne ha condiviso ed amplificato il messaggio, scientifico,
politico e religioso.
Tra i media generalisti, alcuni, come “la
Repubblica”, si sono limitati ad evidenziarne le correlazioni ecclesiali e geopolitiche,
in relazione al Sinodo ed in vista della COP28, mentre “il Corriere della Sera”
6 ne ha colto maggiormente la prospettiva antropologica e
spirituale.
A destra si è verificata una prevedibile reazione, con “il Giornale” che intitola “Bergoglio difende i ‘gretini’ e attacca l'Occidente”, e
soprattutto con “il Foglio” – abitualmente più moderato – che invece intitola “Il
Papa proclama il dogma ecologista …
La colpa è dello "stile di vita
irresponsabile legato al modello occidentale. Elogi per la Cina”, e
nell’articolo di Matteo Matzuzzi 7,
afferma tra l’altro “…E’ un documento che non richiama in alcun modo la
trascendenza, Dio non c’è nel profluvio di analisi sui “progressi e fallimenti”
delle Conferenze sul clima. … Francesco si lascia andare
a considerazioni sul fatto che «non possiamo più dubitare che la ragione
dell’insolita velocità di così pericolosi cambiamenti sia un fatto innegabile:
gli enormi sviluppi connessi allo sfrenato intervento umano sulla natura negli
ultimi due secoli» (par. 14). La fonte? Il rapporto di sintesi
dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc). A seguire, una sequela
di dati, numeri, spiegazioni sulla portata delle emissioni e di calcoli che
paiono un saggio di fisica condito dagli slogan dei movimenti che occupano le
strade e manifestano per le vie cittadine protestando per i ghiacciai che si
sciolgono e gli aerei che inquinano…”.
Ancora più pesanti sono le critiche provenienti da alcuni segmenti
conservatori della stessa Chiesa cattolica, come
l’articolo – in evidenza su Google – pubblicato su “la Nuova Bussola Quotidiana
(fatti per la verità)”, edito in Monza, che al titolo “Laudate Deum, il
catastrofismo sostituisce la fede cattolica”8 fa seguire
affermazioni del tipo: “…A volte si spera davvero che a un certo punto escano
fuori gli autori a urlare che siamo su “Scherzi a parte”. Perché se non è uno
scherzo è davvero drammatico constatare che il Papa, vicario di Cristo sulla
terra, nello stesso momento in cui mette in discussione le verità di fede e i
pronunciamenti «definitivi» dei suoi predecessori, impone invece come dogma le
convinzioni sulle cause umane del riscaldamento globale, insultando scienziati
e cattolici che non si adeguano...” e ancora: “… Un documento quest’ultimo a
dir poco imbarazzante: scritto in modo frettoloso e superficiale da persone che
hanno fatto copia-incolla di luoghi comuni sul riscaldamento globale triti e
ritriti; pieno di affermazioni presunte scientifiche senza alcuna prova a
sostegno se non «è evidente» e «non si può negare»…
E da ultimo, l’incitamento all’odio contro
l’uomo occidentale, l’unico vero responsabile della catastrofe climatica e del
tentativo di ostacolare la transizione ecologica, che è diventato ricco a spese
di quelli che sono stati fatti sprofondare nella povertà. Siamo davanti ad
analisi politico-economiche che sfociano nel ridicolo.
Purtroppo però esse danno il via libera a
quanti stanno cercando di imporre un totalitarismo globale cavalcando il
catastrofismo climatico, e danno man forte a chi vuole costringere al silenzio
quegli scienziati seri e onesti che continuano a dire la verità.”
Anche da sinistra avevo colto un cenno critico
nella pagina su FaceBook di Enrico Rossi (ex presidente della Regione Toscana, da
qualche tempo rientrato da sinistra nel PD), che dopo aver riprodotto
integralmente l’Esortazione “Laudate deum”, il giorno successivo si chiedeva se
la contrapposizione alla tecnocrazia non comportasse da parte di Papa Francesco
una sorta di rinuncia complessiva alle moderne tecnologie, ma non posso citarlo
testualmente perché il Post di Rossi è stato (da lui stesso?) rimosso.
Per parte mia ritengo che la critica bergogliana al tecno-capitalismo
non corrisponda ad una nostalgia passatista, bensì all’aspirazione ad una
gestione del sapere umano più consona ai valori dell’uguaglianza ed al rispetto
della natura. Semmai il problema, comune a tutti coloro che vorrebbero superare
le criticità del capitalismo, è che non è affatto matura una credibile ed
univoca alternativa di “transizione socio-politica”, mentre è comunque
ineludibile la transizione ecologica ed inevitabile la transizione digitale.
aldovecchi@hotmail.it
Fonti:
1.
Francesco Bergoglio – ESORTAZIOEN APOSTOLICA
“LAUDATE DEUM” - https://www.vatican.va/content/francesco/it/apost_exhortations/documents/20231004-laudate-deum.html
2.
Francesco Bergoglio – ENCICLICA “LAUDATO SI’”-
http://www.vatican.va/content/francesco/it/encyclicals/documents/papa-francesco_20150524_enciclica-laudato-si.html
3.
Fulvio Fagiani – SPECIALE ONU – in questo
numero di Utopia21
4.
Fulvio Fagiani – IL SESTO RAPPORTO DELL’IPCC -
Quaderno n° 34 di Utopia21 – novembre 2022 - https://drive.google.com/file/d/1M2iUPHDIhOyBmnmQCPTpyG1jxewm9Z_4/view?usp=sharing
5.
Fulvio Fagiani IPCC – IL RAPPORTO DI SINTESI
IPCC, ALLARMI E MANCANZE – su Utopia21, maggio 23 - https://drive.google.com/file/d/15_LzayaBu2WdkM-89tC6UFltk3O3qPpe/view?usp=share_link
6.
Gian Guido Vecchi – Corriere della Sera[AM2] https://www.corriere.it/cronache/23_ottobre_04/papa-francesco-il-mondo-si-sta-sgretolando-non-si-puo-mettere-dubbio-l-origine-umana-cambiamento-climatico-26ce5a2c-6296-11ee-b27f-4bddf2eef188.shtml#:~:text=si%20sta%20sgretolando.-,Non%20si%20pu%C3%B2%20mettere%20in%20dubbio,origine%20umana%20del%20cambiamento%20climatico%C2%BB&text=CITT%C3%80%20DEL%20VATICANO%20%E2%80%94%20%C2%ABL',chi%20parla%20di%20riscaldamento%20globale%C2%BB.
7.
Matteo Maztuzzi – Il Foglio - https://www.ilfoglio.it/chiesa/2023/10/04/news/il-papa-proclama-il-dogma-ecologista-5743712/
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