Ed
anche che tutto sia già stato detto.
Anche
il Presidente Napolitano ha voluto trattare l’argomento in lungo e in largo,
dicendo per lo più cose sagge, e che dovrebbero anche essere scontate (ma in
Italia così non è), del tipo che vige la separazione dei poteri, e le sentenze
vanno rispettate.
Mi
sento di condividere quasi tutte le affermazioni del Presidente, tranne la sua
eccessiva affezione per l’attuale governo, affezione che va oltre il ruolo
arbitrale affidato al Quirinale dalla Costituzione vigente, ma che è
intimamente connotata allo specifico e anomalo mandato parlamentare di
rielezione di Napolitano; e d’altronde obiettivamente di alternative al momento
non se ne vedono (anche Civati ha esplorato a vuoto gli scranni dei
parlamentari del M5S).
L’accenno
ad una possibile grazia può preoccupare (anche considerando i precedenti di
Sallusti e del capo del manipolo della CIA che rapì Abu Omar, tra le 23 – e
cioè poche - grazie concesse da questo Presidente): ma non pare imminente e
difficilmente potrebbe salvare – oltre alla persona di un Berlusconi “contrito”
– il suo attuale ruolo politico.
Quello
che il comunicato di Napolitano non dice, e che invece mi piacerebbe sentire
dalle supreme istituzioni, è quell’altra cosa, ovvia, ma a mio avviso
fondamentale e cioè il carattere “politico” non solo della sentenza (per i suoi
effetti, e grazie all’immarcescibile sostegno a Berlusconi da parte dei suoi
adepti), ma soprattutto del reato contestato: frodare l’agenzia delle Entrate
(oltre che gli azionisti Mediaset) per costituire riserve di capitali illecite
ed oscure nei “paradisi fiscali” è un comportamento che colpisce i cittadini
italiani ed i loro diritti politici in modo molteplice:
-
perché
i soldi sottratti al fisco sono sottratti ai contribuenti onesti
-
perché
i capitali “off shore” condizionano pesantemente gli andamenti finanziari e
influiscono negativamente sull’economia reale, dallo “spread” ai livelli di
occupazione e di retribuzione
-
perché
i fondi neri possono rientrare illegalmente in Italia non solo per un “utilizzo
finale” della prostituzione (che comunque lede la dignità della donna e
dell’uomo) ma anche – ad esempio – per comprare senatori o influenzare
occultamente in altri modi il leale gioco politico.
Non
mi interessa più di tanto (se non per l’equità rispetto agli altri condannati) che
il condannato Berlusconi sconti la sua pena in carcere, in villa o in servizi
più o meno sociali, ma che finisca questa sconcia alterazione dello scontro
politico, dalla predominanza sui mezzi di comunicazione all’utilizzo di fondi
occulti.
Penso
che interessi anche alle supreme istituzioni.
Mi
auguro (invano?) che possa interessare anche ad una maggioranza tra gli
elettori.
PERVENUTO TRAMITE E-MAIL, PRIMA DEL POST (STIMOLO A SCIRVERLO)
RispondiEliminaNon so come tu abbia interpretato l'intervento di ieri di Napolitano; per me a parte le chiacchiere di contorno per accreditarsi come padre della patria o le ovvietà tipo " le sentenze vanno rispettate" per dare un contentino ai cagnolini del pd ,che scodinzolano tutti soddisfatti, la sostanza del messaggio rivolto a Berlusconi è : " fai la domanda di grazia che io l'approvo". Se così non fosse, non avrebbe fatto il minimo accenno alla grazia ; non me lo vedo proprio Napolitano che si diverte a prendere per il culo Berlusconi obbligandolo prima ad umiliarsi per chiedere la grazia per poi non concedergliela.
Sarei comunque contentissimo di sbagliarmi.
ciao D:D.
Caro D.
Eliminanon ho interpretato così male il testo di Napolitano: vuole tenere in piedi il governo (non mi stupisce, è stato rieletto su questa linea), ma vuole anche non sciogliere le Camere: se vi fosse un'alternativa dovrebbe abbozzare; il problema è che in questa fase in Parlamento un'alternativa non c'è, ma se il PdL esagera, chissà che non maturi.
Riguardo A Berlusconi, il documento accenna alla grazia ma solo al termine di un percorso di accettazione di sentenza e pena, e comunque alle "rigorse condizioni" che regolano la grazia (che è solo in fine atto gratuito del Presidente, ma previa istruttoria di magistrati e ministero, ed in determinate condizioni riguardo alla condotta del reo).
Tu sai già che alla fine Napolitano vorrà sbragare, oppure gli dai qualche chance di smacchiare poco a poco il giaguaro (che nel frattempo maturerà magari altre condanne), costringendolo a strisciare alquanto per poter - forse e poi - ottenere una riduzione o conversione della pena?
Ciao
Aldo
PERVENUTO TRAMITE E-MAIL
RispondiEliminaVeramente ben detto!
E.
PERVENUTO TRAMITE S.M.S.
RispondiEliminaMubarak libero. Visto che quando la magistratura è indipendente, come nell'Egitto dei generali, l'onestà dei governanti viene riconosciuta.
A.R.
Credevo che l'avessero liberato perché è lo zio di Ruby ...
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