domenica 1 dicembre 2013

MINORI PERVERSE INIQUITA'


Sulle iniquità ed opacità della legge di stabilità e dei tragi-comici decreti per l’abolizione temporanea dell’IMU hanno già detto molto i vari commentatori, e trovo purtroppo conferma alle mie peggiori previsioni.

Richiamo invece l’attenzione su una iniquità minore, ma incomprensibile, o – forse - sintomatica, relativa alla soppressione degli interessi sugli importi dovuti ad Equitalia.

Nel tentativo di rabbonire le varie ed ampie frazioni di opinione pubblica (non solo a destra, ma anche, ad esempio, nel M5S ed in diverse voci del giornalismo scritto e televisivo) ostili all’agenzia di riscossione dei crediti fiscali degli enti pubblici, invece di agire frontalmente, abbassando ad esempio l’importo delle sanzioni (a vantaggio di tutti i contribuenti che si trovino in debito), si è preferito intervenire sugli interessi, premiando così chi – per caso o per furbizia – si trova a pagare dopo (potendo al limite lucrare sulle somme dovute, ove ne disponga), e viceversa penalizzando chi si trova  a pagare prima (dovendo, in alcuni casi, indebitarsi con banche o altri, cui dovrà sì versare interessi).

Effetto non secondario di tale scelta assai opinabile è quello di incoraggiare ulteriormente i comportamenti dilatori dei contribuenti in debito.

Mentre il settore pubblico, noto come pessimo pagatore, tuttavia continua a riconoscere gli interessi di mora in favore dei creditori.

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