Cosicché il Renzismo è in sella,
e già ampliamente analizzato dagli analisti e lodato dai laudatori.
Di mio vorrei aggiungere due
considerazioni:
- - La sintesi mi sembra “che qualcosa cambi
affinché SEMBRI che tutto cambia”: con qualche difficoltà per chi critica le
scelte del QUALCOSA, facilmente additati per conservatori, contrari al
CAMBIAMENTO; eppure ci sono molti esempi, nell’agenda Renzi, di priorità
distorte, o dimenticate: dai pensionati poveri ai deputati ricchi (i risparmi
“politico-parlamentari” solo dall’abolizione dei senatori) ai manager privati
ricchi quanto gli pare…
- - Un altro aspetto meritevole di approfondimento,
sotto diversi aspetti, è a mio avviso il modello organizzativo e antropologico
che emerge dalle soluzioni prospettate per Provincie e Senato, nonché per lo
stesso PD, e cioè il cumulo delle cariche del
Super_Sindaco_Assessore-Provinciale_Senatore che nel contempo ricopre anche
importanti cariche di partito: un modo di risparmiare stipendi che però tende a
selezionare un personale politico a tempo più_che_pieno, poco conciliabile con
i tempi di una vita familiare e con una corretta alternanza tra vita politica e
vita comune, tra gente politica e società civile: non mi sembra il massimo né
per il femminismo (che a noi ex sessantottini ci ha contagiato in profondità),
né per la stessa democrazia.
Nessun commento:
Posta un commento