A proposito della squadra governativa, giudicata da molti (me compreso) con un “poteva essere peggio”, mi sembra scarseggino i commenti sulla presenza di 2 sindaci in carica: il problema non è il doppio stipendio, che pare sarà evitato, ma il conflitto tra le funzioni e l’impossibilità pratica di svolgerle bene tutt’e due (vedi anche ruolo locale e ruolo nazionale di Vendola e di Renzi); c’è così forte scarsità di personale politico? Così forte insostituibilità dei singoli?
E’ piaciuta a molti la dichiarazione di Letta ai tedeschi “non devo spiegare a Voi dove trovo i soldi”; solletica l’orgoglio nazionale, rammenta le finali calcistiche e alla Merkel qualcosa va anche detto: però non risolve seriamente i nodi del rigore europeo e di una alternativa neo-keynesiana che – se non si ha la forza di far pagare chi non ha mai pagato e di modificare a fondo i meccanismi produttivi – potrà solo diluire e prolungare il debito.
Soprattutto perché almeno agli italiani, prima o poi, bisognerà dirlo dove trovare i soldi che mancano per mantenere le promesse del nuovo governo, anche se non pare scritto nel programma, dove l’accordo tra i partiti sembra limitato al rinvio (alquanto democristiano) della prossima rata dell’IMU.
A proposito di IMU e
di IVA, mi sono permesso, come elettore, di avanzare qualche idea(vedi sul
blog), ma non capisco se qualcuno ascolta anche dopo le campagne elettorali (durante le quali ho
ricevuto risposte dagli staff di Bersani e di Serracchiani).
“Caro Enrico,” ora almeno vorrei dirTi “come contribuente l’IMU in questa situazione la
pago anche volentieri: non restituirla,
taglia le tasse sul lavoro e assicura un reddito ai licenziati e agli esodati”
Ma se devi accontentare
Berlusconi, cosa Ti scrivo a fare?
PERVENUTO TRAMITE E-MAIL
RispondiEliminaSe i berlusconiani non vogliono più pagare l'IMU perchè non vanno ad abitare in roulotte? C3 n3 sono di molto belle e grandi !
L.B.
peccato che le elezioni non le abbiamo vinte, sennò si potevano organizzare “campeggi di rieducazione”.
EliminaPERVENUTO TRAMITE E-MAIL
RispondiEliminacondivido e ... adopero
R.C.
LETTERA DI ROBERTO CAIELLI A VARESE NEWS
RispondiElimina(CONNESSA AL POST)
Caro direttore,
venerdì sera l’assemblea provinciale del PD discuterà la situazione politica che si è determinata in Italia, dopo il risultato elettorale, con la rielezione di Napolitano e la formazione del Governo Letta. L’assemblea rappresenta un po’ il “corpo intermedio” del PD, quelli che ‘ci mettono la faccia’ nelle realtà locali, ai banchetti, nei mercati e che possono parlare sia con gli elettori che con gli eletti e i dirigenti.
Sarà il primo confronto dopo quanto avvenuto in quelle 72 ore che hanno determinato il più rapido e radicale il ‘cambio di stagione’ della politica italiana dal 1994 ad oggi, al quale, con un po’ di dispiacere, non potrò partecipare. E la ragione, a suo modo è un po’ un segno del momento: casualmente ho altro da fare e penso che la politica non per forza passa sempre davanti a tutto. (E il mio critico di riferimento, mio figlio, approva :-)
Un atteggiamento simile ho ascoltato/letto in questi giorni da amici ed elettori del PD a proposito della nascita del Governo Letta: “ok, va bene”; perchè oggi prima della politica viene l’urgenza economica e sociale e sarebbe cattiva politica non capirlo. Questa è l’opinione largamente prevalente, accompagnata dall’apprezzamento per la figura di Letta e per la scelta di alcuni ministri. Insomma, almeno in quel pezzo di popolo del PD che frequento, mi pare prevalga ancora la vecchia ‘paziente’ vocazione a farsi carico, a porsi “al servizio del Paese”.
Nessuno però tace la profonda amarezza per l’imboscata dei 101 contro Prodi e contro Bersani con la quale è stata imposta di fatto la resa a Berlusconi. E nemmeno si nasconde che il quadro politico è l’opposto di quello per il quale il PD chiese il voto. Un problema serio, non solo per il modo oscuro in cui è avvenuto il “ribaltone”, ma perchè la democrazia ha bisogno di una dialettica tra offerte distinte, come dell’aria per respirare: il compito di costruire una proposta alternativa alla destra e a Berlusconi (e la destra italiana oggi E' BERLUSCONI) resta tutto intero, si deve ricominciare quasi da zero.
Che fare? Fuggire da qualche parte (che pare non ci sia)? O fingere entusiasmi (che non ci sono)? Personalmente mi trovo a quotare la famosa frase di Nash (il matematico, non il cantante) “La certezza è un lusso che si può permettere solo chi non è coinvolto.” E chi ha condiviso il percorso del PD non può non sentirsi coinvolto nella situazione di oggi.
Mi piacerebbe un PD che guardasse al Governo senza soggezioni e con disincanto, come fa il mio amico Aldo, che scrive a Letta: “Caro Enrico, come contribuente l’IMU in questa situazione la pago anche volentieri: non restituirla, taglia le tasse sul lavoro e assicura un reddito ai licenziati e agli esodati.
Ma se devi accontentare Berlusconi, cosa Ti scrivo a fare?”
E mi piacerebbe un PD che ripensasse per bene al compito costituzionale di ogni partito: “permettere ai cittadini di determinare la politica nazionale” (art. 49) e dunque piuttosto che affidarsi a qualche supereroe costruire meccanismi efficaci per ascoltare e tener conto delle aspettative del proprio elettorato. Non richiudersi nel proprio recinto, non parlare solo a noi stessi, ma nemmeno affidarsi alle mode volubili della società ‘liquida’. Se per far questo servono strumenti meno spettacolari delle primarie, ma più efficaci e affidabili io non mi scandalizzerei, ciò che conta è il risultato: tornare in sintonia con il paese reale.
Saluti cordiali
2/05/2013
Roberto Caielli