C’è un argomento che mi pare non venga
sollevato dai sindacati, in favore della vertenza del pubblico impiego, forse
per pudore di tipo confederale: il privilegio relativo degli scatti di
anzianità, che permangono in varie forme per gli insegnanti, come anche per magistrati e forze dell’ordine; ed agli
insegnanti precari (o meglio a gran parte di essi) la legge di stabilità ed il
progetto “la buona scuola” promettono l’immissione in ruolo con la
“ricostruzione della carriera (cioè il riconoscimento dell’anzianità
pregressa), e – per il futuro- scatti “meritocratici”, ma comunque garantiti a
2/3 degli insegnanti.
Invece i dipendenti ordinari del settore
pubblico (ministeri, INPS, enti locali ed enti vari), esaurite probabilmente le
facoltà di “progressioni orizzontali” previste dai vecchi contratti, ed
esaurite quasi certamente le risorse disponibili, sono di fatto privi di ogni
adeguamento automatico in assenza dei rinnovi contrattuali.
(Per cui paradossalmente, la mia pensione del
2007, malgrado qualche stop di Monti e l’incidenza delle addizionali IRPEF
comunali e regionali, è riuscita almeno nominalmente ad aumentare, più degli
stipendi dei miei colleghi rimasti al lavoro in Comune, dove un laureato
“semplice” credo difficilmente raggiunga i 1500 € mensili netti).
E’ vero che il governo Renzi ha assegnato gli
80 Euro ai lavoratori dipendenti, giusto fino alla fascia dei 1500 € circa;
però a tutti, e nei settori privati, pur colpiti da riduzioni di organico e
licenziamenti, almeno non sono congelati i contratti da oltre 8 anni.
Il blocco dei contratti è una ingiustizia che
i pubblici dipendenti devono subire perché i loro posti di lavoro continuano a
essere mediamente più sicuri di quelli privati?
Oppure perché nelle loro file si annidano i “fannulloni”,
e comunque i lavoratori pubblici devono pagare per la conclamata (e talora
veritiera) inefficienza della pubblica amministrazione?
(Una bella gara tra ingiustizie..).
Oppure l’Italia potrà tornare un paese
normale (come anche pare lo “spread” sui titoli del debito pubblico si vada
normalizzando) in cui i contratti collettivi di lavoro, quando scadono, vengono
rinnovati?
E, se c’è crisi e scarsità di risorse, i
sacrifici vengono distribuiti nel modo più equo possibile (cioè un po’ meno
“casual” di così)?
PERVENUTO VIA E-MAIL
RispondiEliminaCaro Aldo, Ti segnalo che i docenti universitari, cioè personale non contrattualizzato, non hanno più la ricostruzione di carriera e non hanno né scatti né adeguamento istat da quattro anni (mi pare); il blocco pare che sia ulteriormente confermato.
L.C.
Grazie.
EliminaAvevo dei dubbi, ma ora ho controllato che il blocco per l'Università è stato anche confermato dalla Corte Costituzionale.
Ciao
Aldo
PERVENUTO VIA E-MAIL
RispondiEliminaIl contratto degli artigiani non interessa a nessuno, le associazioni di categoria continuano a chiedere incontri al sindacato per il rinnovo e questi non partecipa (la fetta è piccola e il titolare solitamente non fa cartello quindi poco potere...)
boh........
U.M.