mercoledì 18 marzo 2015

ANZIANITA’

Ascoltando un passo della conferenza-stampa del Presidente del Consiglio sul disegno di legge “la buona scuola” (su cui mi riservo di tornare; mi sembra alquanto cambiato, ma non in peggio, rispetto al testo base da me al tempo analizzato) mi ha colpito un particolare: Renzi, che si vanta di trascurare i sindacati, all’improvviso ha dichiarato di essersi ravveduto, proprio ascoltando i sindacati, riguardo alla abolizione degli scatti di anzianità per gli insegnanti, perché altrimenti sarebbero stati discriminati rispetto agli altri settori del pubblico impiego.

Peccato che non sia vero, perché – al di fuori di forze dell’ordine, militari e magistrati – gli scatti di anzianità nel pubblico impiego risultano da tempo soppressi: di nome dagli anni ’80 e di fatto (con il nuovo nome di “progressioni orizzontali” – che comunque erano ridotte e non automatiche - ) da quasi dieci anni, cioè da quando sono congelati i relativi contratti nazionali di lavoro (per i dettagli vedi mio post di dicembre). 

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