La complessa vicenda dello scontro parlamentare al Senato sulla legge
Cirinnà per il riconoscimento delle “Unioni civili” è stata ampiamente
commentata ed interpretata, ma vorrei aggiungere una notazione specifica sulla
trasformazione del MoVimento 5 Stelle riguardo alla sovranità dei Cittadini.
Fino a ieri il M5S ha teso ad identificare dinamicamente come una sola
cosa (con pericolose vocazioni totalitarie):
-
se stesso (cioè i detentori del marchio,
Grillo&Casaleggio),
-
i “cittadini-in-rete” (cioè alcune migliaia di
aderenti iscritti a votare nelle consultazioni interne)
-
gli eletti nelle istituzioni, immaginati come
puri porta-voce dei “cittadini-in-rete”.
-
l’intero elettorato (progressivamente liberato
dall’oscurantismo partitico che fa velo alla verità “della rete”: in
particolare ipotizzando strumenti quali i referendum propositivi, nascenti
dall’iniziativa del M5S stesso; come ad esempio la fallimentare e fallita
campagna contro l’Euro).
Non a caso senza nessuna analisi né sociale né antropologica sulle pur
evidenti ed enormi “sacche di resistenza” che impediscono a larga parte degli
altri cittadini a convertirsi velocemente alla suddetta verità, rimanendo
succubi della perfidia della “casta”.
L’opportunismo elettoralistico mostrato con chiarezza dal M5S sul
delicato particolare della adozione del figliastro da parte di copie omosessuali
(in ispecie se maschili), escludendo una specifica consultazione dei “cittadini
in rete” (e riferendosi probabilmente ai sondaggi sugli umori dell’elettore
“medio”), ha portato il cauto Di Maio ad invocare anche la devoluzione della
specifica decisione ad un referendum “normale” (non si sa in base a quale
norma, essendo ora possibili solo i referendum abrogativi), senza alcun ruolo propositivo nel merito da parte del
M5S.
Mi pare importante sottolineare tale desiderio di
un referendum consultivo tra tutti gli elettori, dopo aver scavalcato la
consultazione tra i propri militanti, come parziale abdicazione al proprio
ruolo di avanguardia e parziale sconfessione della pretesa totalitaria di
identificazione tra M5S, “rete” e “tutti i cittadini”.
Non so se sia una evoluzione verso il principio di
realtà od una involuzione verso il puro elettoralismo, ma ho comunque
l’impressione che se al M5S si toglie la retorica della Rete, poco altro avendo
approntato, rischia di cadere nel banale.
Anche Bertoldo, che usa una rete per sfuggire al
dilemma nudo/vestito, senza Rete rimane nudo come un qualunque Re.
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RispondiEliminaQuanto ai 5 stelle il loro voltafaccia sulla cirinnà ho messo a nudo il loro opportunismo politico. Cosa che li rende simili se non peggiori a tanti altri partiti che loro si affannano a criticare.
L.C.