CUPERLO E IL RINASCIMENTO EUROPEO
di Aldo
Vecchi
Il saggio di Gianni Cuperlo,
“Rinascimento europeo”, tra citazioni letterarie e ragionamenti geo-politici,
propone un manifesto politico euro-neo-keynesiano: trascurando, a mio avviso,
colonialismo clima ed ambiente
Sommario:
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FORMA E CONTENUTI DEL LIBRO
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UN RAFFRONTO CON LA LINEA DEI SOCIALISTI E DEMOCRATICI EUROPEI
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LE CARENZE SU COLONIALISMO
ED AMBIENTE
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I MANIFESTI DI CUPERLO:
2013-2023
FORMA E CONTENUTI DEL LIBRO
Il “Rinascimento europeo” 1 di
Gianni Cuperlo, pubblicato nel gennaio 2022 (quindi prima dell’invasione Russa
in Ucraina, del Governo Meloni e del Congresso PD), è un manifesto politico
diluito in eleganti dissertazioni storico-letterarie.
L’aspetto letterario spazia dalle reminiscenze
personali di infanzia e gioventù allo “zibaldone culturale triestino” [A],
ma è focalizzato soprattutto ad inquadrare alcuni passaggi fondamentali della
storia europea attraverso il filtro di autorevoli intellettuali, quali Febvre e
Chabod per le radici medioevali, Garin e Huizinga per il Rinascimento, Tsvetan
Todorov per l’Illuminismo, Isaiah Berlin per il Romanticismo (e il connesso
nazionalismo).
Mentre con parole più sue, ma sempre intrecciate
con preziose citazioni, l’Autore approfondisce pagine storico-sociali e
geo-politiche più recenti, come la globalizzazione (con l’uscita di alcuni
paesi dalla povertà e però l’impoverimento dei ceti medi occidentali), la
rivoluzione digitale (nel lavoro, nel sapere, nel potere), il conflitto con
l’Islam, le questioni migratorie (ed i riflessi xenofobi nei ceti popolari), la
crisi del debito greco, la ritirata occidentale dall’Afghanistan.
Contemplando meriti e limiti dell’Unione
Europea e le difficoltà di insediamento sociale e di proposte politiche delle
sinistre, Cuperlo ritiene necessaria ed auspicabile una svolta verso un Europa
più unita e dinamica, orgogliosa dei suoi valori democratici ed accogliente
verso i migranti, presente nel mondo ed orientata ad un nuovo sviluppo
(“capitalismo sociale”) fondato essenzialmente su ricette neo-keynesiane,
promosse da una sinistra che sappia ritrovare valori alternativi al
neo-liberismo e riconquistare la rappresentanza dei ceti subalterni. In questo
quadro risulta coraggiosa (nel contesto del Partito Democratico) la proposta di
meccanismi fiscali di ridistribuzione di reddito e ricchezza, inclusa la mitica
“patrimoniale”.
UN RAFFRONTO CON LA LINEA DEI SOCIALISTI E DEMOCRATICI EUROPEI
Considerando quali possano essere i compagni
di viaggio di Cuperlo, mi sembra utile raffrontare tale linea
politico-culturale con il documento programmatico (di pochi mesi precedente)
redatto per i Socialisti&Democratici Europei (e da me recensito a gennaio
2022 3): ne emerge, a favore di Cuperlo, una onesta consapevolezza
sulla “crisi migratoria” ed una maggiore attenzione ai fattori geo-politici (ma non riguardo al colonialismo, sostanzialmente
ignorato da entrambi), mentre si staglia a suo sfavore una pesante assenza
sulla centralità delle problematiche climatico-ambientali, cui Cuperlo accenna
di sfuggita, mentre risultano bene impostate dal testo S&D (anche in relazione
alle azioni ed ai programmi concreti già avviati dalla stessa Unione Europea).
A pari merito – tra Cuperlo e S&D – una
sfuggente ambiguità sulle sorti dell’impresa capitalistica.
LE CARENZE SU COLONIALISMO
ED AMBIENTE
La questione coloniale, a mio avviso, costituisce una grave omissione
anche nella parziale ma ricca ricostruzione cuperliana della storia dell’Europa
Occidentale, che salta da una (presunta) fase di precoce unità culturale in
epoca carolingia e medievale (a mio avviso limitata alla religione, ai dotti
che si parlavano in latino ed ai mercanti) alle contrapposizione dei
nazionalismi otto-novecenteschi, senza approfondire il nesso tra le formazione
degli stati nazionali (per giunta ‘assoluti’), la loro contrapposizione ad alta
intensità militare e lo sfogo (ma anche l’alimentazione) di tali potenze nel
dominio coloniale su quasi tutti gli altri continenti.
Dominio che tuttora caratterizza l’immagine dell’Europa vista
dall’esterno, e non solo per la memoria degli antichi soprusi (e ben oltre la
sola area islamica), ma anche per il protrarsi dell’imperialismo economico e
degli ”scambi ineguali”, sia pure in condominio con nuove potenze, quali gli
U.S.A. (comunque proiezioni dell’uomo bianco europeo).
Il nodo post-coloniale si intreccia pesantemente con la questione
climatico ambientale (elevando pertanto al quadrato il peso delle carenze
cuperliane), come hanno plasticamente mostrato anche le recenti COP 27 sul
clima 4 e COP 15 sulla bio-diversità, materializzandosi quanto meno
nelle richieste di risarcimenti verso i Paesi Ricchi, ma ponendo in prospettiva
sia a breve che a lungo termine ben altri problemi riguardo ad una prospettiva
di rilancio keynesiano dello “sviluppo” in Europa e non solo: occorre a mio avviso
affrontare le problematiche dei limiti delle risorse e dei limiti complessivi
nel ricorso al debito pubblico (debito che si dovrà aggravare per la
auspicabile rottamazione dei capitali investiti nell’industria ”fossile”).
Mentre clima ed ambiente si intersecano anche con le diseguaglianze sociali
interne ai Paesi Ricchi, basti pensare alla cosiddetta “povertà energetica” ed
alle differenze di accesso alle nuove tecnologie, a partire dalle auto
elettriche.
I MANIFESTI DI CUPERLO:
2013-2023
Nel momento in cui scrivo (metà gennaio) non so ancora quanto i
contenuti di “Rinascimento europeo” coincidano con la piattaforma congressuale
con cui Gianni Cuperlo si sta tardivamente candidando alla Segreteria del PD,
perché il Congresso pare incombente (da molte settimane), ma le tradizionali
“mozioni” non risultano ancora divulgate.
Però mi permetto di osservare che tali contenuti sembrano coerenti con
la “mozione Cuperlo” per il Congresso PD del 2013, che infatti così commentavo 5:
“La retorica
è classicamente di sinistra …., con qualche visione internazionale (invero poco
oltre Europa e Mediterraneo) e giuste venature anti-liberiste, e con la volontà
di animare nuove speranze, ma mi sembra manchi…
il coraggio di affrontare i limiti della sinistra europea riguardo al modello
di sviluppo (sostenibilità a lungo termine della crescita quantitativa
dell’Occidente a fronte della scarsità delle risorse ambientali e della equità
distributiva verso gli ultimi del mondo)”
aldovecchi@hotmail.it
Fonti:
1.
Gianni
Cuperlo – RINASCIEMNTO EUROPEO – Il Saggiatore, Milano 2022
2.
Michele
Serra – 44 FALSI – Feltrinelli, Milano 1992
3.
Aldo
Vecchi –
LA GRANDE
SVOLTA (QUASI) ANNUNCIATA DAI SOCIALISTI E DEMOCRATICI EUROPEI
– su Utopia21, gennaio 2022 - https://drive.google.com/file/d/1yBkWm43n1rFMF92-Gp8D3-xiSGUzha7z/view?usp=sharing
4.
Fulvio
Fagiani – SPECIALE CLIMA – su questo numero di Utopia21, gennaio 2023
5.
Aldo
Vecchi - CUPERLO? OVVERO L'IRRESISTIBILE ASCESA DI MATTEO RENZI – nel Blog
“relativamente, sì”, settembre 2013 http://aldomarcovecchi.blogspot.com/
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