L’AGGIORNAMENTO 2023 DELLA RICERCA “TRA-I-LAGHI”
di Anna Maria Vailati e Aldo VecchiL’AGGIORNAMENTO
2023 DELLA RICERCA “TRA-I-LAGHI”
di Anna Maria Vailati e
Aldo Vecchi
Gli scriventi hanno condotto
nel 2015 una ricerca estesa ad un territorio (che include i 16 comuni allora
aderenti ad “Agenda21Laghi”) compreso tra Verbano e lago di Varese, da Vergiate
a Laveno, lavorando principalmente sui dati dei censimenti ISTAT 2010-2011 e
del rapporto ISPRA 2015 sul consumo di suolo.
La ricerca denominata
“tra-i-laghi” 1 si compone di tabelle, grafici, cartine tematiche e
commenti ed elabora i principali dati statistici successivi al 2000 per tale
territorio in raffronto a Provincia di Varese, Lombardia ed Italia, riguardo a
demografia, lavoro, pendolarità, istruzione, abitazioni, suolo.
Dal 2016 gli Autori hanno
prodotto aggiornamenti annuali parziali.
L’aggiornamento 2023, oltre
alle variazioni dei dati demografici nell’ultimo anno, riguarda il raffronto
decennale tra il censimento 2011 e la parte dei dati 2021 già disponibili nei
nuovi “Censimenti permanenti” dell’ISTAT, e le nuove elaborazioni relative alla
griglia chilometrica della densità abitativa.
come si vive tra-i-laghi di Varese
e Maggiore
ricerca statistica 2000/15 per
agenda21laghi
AGGIORNAMENTO 2023
Sommario:
- commento sintetico
- tabella 0 –
popolazione 1861-2021
- tavoletta 0 –
popolazione 1861-2021
- tabella 1 –
popolazione 2021-2022
- tavoletta A –
popolazione 2021-2022
- tabella 2 –
popolazione 2022: incidenza stranieri
- tabella 3 – dinamica
stranieri su residenti 2021-2022
- tabella 4 –
popolazione 2011-2021
- tavoletta B –
popolazione 2011-2021
- tabella 5 – dinamica
stranieri su residenti 2011-2021
- tabella 6 – persone
per famiglia 2011-2021
- tavoletta C – persone
per famiglia 2021
- tabella 7 - % anziani
su residenti 2021
- tabella 8 – dinamica
anziani 2013-2021
- tabella 9 –
abitazioni in proprietà 2021
- tabella 10 –
abitazioni in proprietà 2011-2021
- tabella 11 – livelli
di istruzione 2021
- tavoletta D – livelli
di istruzione 2021
- tabella 12 – livelli
di istruzione – dinamica 2011-2021
- tabella 13 –
popolazione attiva, occupata e non, 2021
- tabella 14 – dinamica
attivi 2011-2021
- tabella 15 – dinamica
occupati 2011-2021
- tabella 16 –
residenti pendolari giornalieri fuori comune 2021
- tabella 17 – dinamica
pendolari giornalieri fuori comune 2011-2021
- griglia densità
popolazione 2021 per Km2: area studio
- griglia densità
popolazione 2021 per Km2: area metropolitana milanese
Allegati dalla ricerca 2015:
-
tavoletta A3 “densità popolazione ab/km2”
-
Figura 3 “Insediamenti, conurbazioni, verde”
COMMENTO SINTETICO
ALL’AGGIORNAMENTO 2023
Indice:
-
premessa
-
dati decennali
2011-2021
o
popolazione residente
o
stranieri
o
persone per famiglia
o
anziani
o
abitazioni in proprietà
o
istruzione
o
attivi e occupati
o
pendolarità
-
dati annuali 2021-2022
o
residenti
o
stranieri
-
confronto dal 1861 al
2021
-
griglia di densità
abitativa per chilometro quadrato
PREMESSA
L’aggiornamento
“2023” della nostra ricerca “tra-i-laghi”, oltre ai dati disponibili relativi
al 2022 (residenti e stranieri), può avvalersi della complessa transizione dei
censimenti Istat dal consueto intervallo decennale (per l’appunto ricadente al
2021) alla nuova formula dei “censimenti permanenti”, che offrono già un buon
pacchetto di dati disaggregati a livello comunale, per popolazione/famiglie/abitazioni,
nonché per età, istruzione, occupazione e pendolarità.
Ciò
consente un’ampia ri-edizione di buona parte della nostra ricerca (che si
fondava sulla dinamica 2001-2011), impostata ora sul confronto decennale
2011-2021 (già anticipato nel 2022 per i dati più elementari quali la
popolazione residente e la sua componente ‘straniera’), mentre il completamento
ad altri fattori (quali lavoro e imprese, agricoltura, terzo settore) deve
essere rimandato a quando l’ISTAT ne pubblicherà i dati.
Confermiamo
inoltre il rinvio del monitoraggio sul consumo di suolo (dati I.S.P.R.A.),
perché poco significativo, nella nostra area, se eseguito con cadenza annuale;
e del rilevamento dei redditi dichiarati, perché falsati dall’assenza degli
stipendi erogati dal C.C.R. di Ispra.
In
correlazione ai risultati censuari ISTAT 2021 sviluppiamo inoltre due nuovi
approfondimenti:
-
il
raffronto della popolazione residente nelle attuali circoscrizioni comunali
dall’Unità d’Italia (1861) all’ultimo censimento (2021),
-
l’utilizzo
della nuova griglia sulla densità di popolazione formulato dall’ISTAT in una
maglia regolare di lato un chilometro.
Il
tutto applicato ai Comuni che nel 2015 erano in Agenda21Laghi ed ai territori
già assunti come riferimento, confermando tutti i criteri metodologici della
più ampia ricerca pubblicata nel 2015.
DATI DECENNALI
2011-2021
-
popolazione residente (tabb.
4 e 5 – tav. C)
Riprendiamo
dal commento 2022: “Considerando l’intervallo decennale 2011-2021…, il calo
complessivo della popolazione nell’Area Studio è circa di un migliaio di
persone, pari all’1,3%, in controtendenza con Provincia e Regione, che presentano
saldi positivi pari rispettivamente allo 1% e al 3% (mentre a livello nazionale
il calo è dello 0,8%).
Nel
decennio il divario tra i singoli comuni è molto più accentuato, dal calo oltre
il 6% di Laveno Mombello, Sangiano, Brebbia, Malgesso e Ranco, all’incremento
superiore all’1% di Leggiuno, Bardello, Ispra, Cadrezzate/Osmate, Comabbio,
Varano Borghi e Sesto Calende: la rappresentazione geografia sulla tavoletta B,
pur evidenziando alcune affinità di comportamento tra comuni contermini, non ci
pare si presti ad una lettura di sintesi.
… le
tendenze negative sono da attribuire in prevalenza allo sbilancio del saldo
naturale nati-morti, affiancato da un indebolimento dei flussi di immigrazione,
sia di origine straniera che nazionale.
-
stranieri
Guardando”
infatti … “il raffronto decennale 2011-2021, l’incidenza media degli stranieri
sui residenti nell’intera Area Studio permane circa costante (cala solo da 8,8%
a 8,7%) con una polarizzazione tra l’incremento massimo di Ispra (3,4%) e lo
speculare decremento del confinante comune di Ranco (-3,3%): divario locale che
ci riesce difficile interpretare, forse legato alle dinamiche dei valori
immobiliari.
Anche
l’insieme della tavoletta non sembra suggerire un’immagine geografica
significativa.
Nel contempo
l’incidenza degli stranieri sui residenti è invece cresciuta a livello
provinciale (0,9, avvicinandosi con 8,5 al valore dell’Area Studio), regionale
(2,2%) e nazionale (2%); Milano registra un incremento del 6,2%.”
“…in
proposito precisiamo, come ricorda frequentemente lo stesso Istat nei suoi
commenti, che non è qui quantificato il fenomeno della acquisizione della
cittadinanza italiana da parte di una quota di immigrati (acquisizione di
cittadinanza probabilmente non ambita e non richiesta dai numerosi immigrati
comunitari che gravitano attorno al Centro Comunitario di Ricerca di Ispra,
così come dalla comunità romena).”
-
persone per famiglia
(tab. 6)
Nel
calo generale del numero di persone per famiglia, già misurato nel precedente
decennio
(da
2,45 a 2,3 nell’area studio), il valore scende ulteriormente a 2,15, con un
calo di 0,15 punti che risulta mediano rispetto alla gamma di Provincia,
Regione e Italia (tra 0,11 e 0,20), i cui valori di arrivo restano comunque
superiori a 2,2 persone per famiglia, mentre tra le entità più urbane da noi
considerate sia Milano che Arona sono scese sotto il valore 2 (Milano già dal
2011, anzi risale leggermente).
All’interno
dell’area vi sono rilevanti differenze, dal minimo di 2,06 a Laveno Mombello al
massimo di 2,42 per Bardello.
-
anziani (tabb. 7 e 8)
L’incidenza
degli anziani oltre 65 anni sul totale dei residenti (malgrado la maggior
mortalità dovuta alla pandemia Covid-19) cresce dal 2013 nell’area studio dal
22,6 al 25,9% (+3,3%), con valori molto più alti di Provincia, Regione e
Italia, che si attestano sul 23-24%, con incrementi più contenuti (da 2,0 a
2,7%). L’incidenza al 2021 per l’area
studio è vicina al valore del comune di Varese, mentre per Milano è in calo dal
25 al 22%.
Anche
per questo dato è ampio il divario all’interno dell’area studio, tra il 21% di
Comabbio ed il 31% di Laveno Mombello.
Rammentiamo
che su taluni comuni pesa anche l’essere sede di Residenze per Anziani RSA (il
che incide anche sul precedente dato del numero di persone per famiglia, ed
influisce su altri indicatori): spicca quindi anche il dato di Angera, con il
30%, senza essere sede di RSA.
-
abitazioni in proprietà
(tabb. 9 e 10)
L’incidenza
delle famiglie che risiedono in alloggi di proprietà (sul totale delle famiglie
residenti) è ulteriormente aumentata per l’area studio di 2,5 punti percentuali
dal 74,4% al 77,2% (al 2001 era pari a 71,7%). L’attuale valore è quasi
identico a quello provinciale e leggermente superiore alla media regionale ed a
quella nazionale, che presenta però un incremento maggiore nel decennio
(+4,6%). Il panorama interno all’area studio vede un minimo in Ispra (65,5%) ed
un massimo in Bregano (91%).
-
istruzione (tabb. 11 e
12 e tavoletta D)
Considerando
la somma di laureati e diplomati rispetto al totale dei residenti, la
percentuale aumenta di oltre 9 punti, da 38,8 a 48,2%, e questo andamento
coincide quasi con quello della media provinciale e di quella nazionale, mentre
i valori medi regionali sono leggermente più alti, da 40 a 49,7%.
Il
raffronto con le città segnala Varese al 55% e Milano al 60% circa.
All’interno
dell’area si rileva un divario tra il 41,6% di Sangiano ed il 57,2% di Ranco.
La
tavoletta D mostra omogeneità di comportamenti tra comuni contermini, con
valori più alti lungo il lago Maggiore, attorno al lago di Monate e nell’area a
sud-ovest, e valori più bassi lungo la direttrice ‘manifatturiera’ sul lato
est, da Vergiate a Bardello e più a nord attorno a Besozzo, confermando alcune
valutazioni della nostra ricerca 2015 – seguito di confronti multi-fattoriali –
circa i gradienti di ‘benessere sociale’ tra sud-ovest e nord-est dell’area
studio (vedi figura 4 e pagg. 7-8 del
commento di sintesi 2015).
-
attivi e occupati
(tabb. 13,14,15)
L’incidenza
percentuale della popolazione attiva (esclusi quindi fanciulli, studenti,
casalinghe e pensionati) sul totale dei residenti, che era di 51,5% al 2011, è
ritornata su tale valore (51,6) dopo aver raggiunto il 53,2% nel 2011. La media
provinciale, superiore di circa un punto percentuale, presenta un andamento
simile, mentre la media regionale, su valori leggermente superiori, ha
continuato ad aumentare di poco, e quella nazionale, su valori inferiori, è
diminuita di poco nell’ultimo decennio.
Nell’area
il dato 2021 oscilla tra il 45% di Laveno ed il 57% di Comabbio (la stessa
polarità rilevata sul dato della incidenza degli anziani).
Riguardo
agli occupati, occorre preliminarmente osservare che il dato del 2021,
condizionato negativamente dalla pandemia, poco si presta ad un confronto
decennale, tenendo conto che l’andamento dei dati annuali ed infrannuali –
disponibile a livello nazionale e per grandi circoscrizioni, ma non a livello
comunale – indica una tendenza alla crescita fino al 2019 e poi un brusco calo
nei due anni successivi, con netta ripresa nel 2022 e nei primi mesi del 2023.
Il
dato medio dell’incidenza degli occupati sugli attivi nell’area studio risulta
costante tra 2011 e 2021 al 93% circa (era 95,4% al 2001), ed anche Provincia e
Regione mostrano lievi ritocchi attorno a valori simili, mentre a livello
nazionale si ha un recupero oltre il 2%, ma partendo da valori più bassi (da
88,6 a 90,8%).
All’interno
dell’area i dati al 2021 sono abbastanza omogenei, tra il minimo di 92,1% a
Cadrezzate con Osmate ed il massimo di 94,8 a Bregano.
-
pendolarità (tabb. 16 e
17)
Benché
anche in questo caso il dato del 2021 possa essere condizionato negativamente
dalla pandemia, l’incidenza % dei pendolari (per studio e per lavoro, fuori dai
confini del proprio comune) sul totale dei residenti aumenta dal 34,6 al 38,7%
(era 31,7 al 2001), con aumento maggiore di Provincia, Lombardia e Italia, ed
anche con percentuale di arrivo superiore alla media provinciale e regionale, e
largamente superiore a quella nazionale, che è solo del 21,8%.
Il
ventaglio interno all’area resta ampio e corre tra il 30% di Sesto Calende (che
è sede di scuole superiori) ed il 55% di Bregano.
DATI ANNUALI 2021-2022
-
residenti (tab. 1)
Nel
corso del 2022, arrestando il declino del precedente decennio, e soprattutto
dell’ultimo biennio ‘pandemico’, la popolazione residente nell’area studio ha
registrato un modesto aumento, + 0,1%, a fronte di ulteriori cali demografici a
scala nazionale (-0,2%) e regionale
(-0,1%), mentre la provincia di Varese risulta stazionaria. Tali esiti per la
Provincia e per l’area studio, tenendo conto della permanenza generalizzata del
peggioramento del saldo naturale tra nati (in diminuzione) e morti (ritornati
alla ‘normalità’), sono da ascrivere ad una ripresa dei saldi migratori
positivi, in prevalenza per arrivi da altre aree italiane, perché il
contestuale monitoraggio sulla presenza di cittadini stranieri (vedi sotto) non
indica peculiari pressioni.
Nell’ambito
dell’area studio il risultato poco superiore allo zero del saldo demografico
complessivo nasconde dinamiche assai diverse, dal + 2% di Ispra al -2% di
Comabbio, variazioni non usuali nel corso di una sola annata, in periodi
‘normali’ (come da inizio secolo al 2018).
-
stranieri (tabb. 2 e 3)
Nel
2022 l’incidenza dei cittadini stranieri sul totale dei residenti nell’area
studio si mantiene costante all’8,7%, dato simile alla media provinciale
(anch’essa stabile) ed a quella nazionale, mentre a livello regionale la
presenza è maggiore (11,7%); nel corso dell’anno l’incidenza è diminuita di
circa lo 0,2/0,3% per Italia e Regione. Occorre però rammentare che anche
l’acquisizione della cittadinanza italiana concorre a far diminuire il dato
statistico sull’incidenza degli stranieri (nonché il limite del rilevamento,
che comunque include solo i cittadini stranieri muniti di permesso di soggiorno
e non i neo-arrivati, richiedenti asilo, ecc.).
Tra
i comuni dell’area la gamma delle incidenze varia dal 4% di Biandronno e Bregano
al 14,6% di Ranco e 14% di Ispra (si rammenta la rilevanza del CCR di Ispra), e
la variazione annuale si apre tra il -2% di Bregano e Sangiano, e della stessa
Ispra, e gli incrementi di 1,5% a Bardello e 1% a Taino.
CONFRONTO DAL 1861 AL
2021 (tab.0 e tav.0)
Il
confronto riguarda la popolazione residente rilevata al primo e all’ultimo
censimento nazionale, nell’ambito degli attuali confini dei Comuni, gran parte
dei quali è costituito dalla aggregazione (soprattutto nel 1929) di più piccole
circoscrizioni comunali.
Sorvolando
su alcune differenze metodologiche intercorse in questi 160 anni, che rendono
impreciso il confronto, si rileva che la popolazione dell’area studio è
aumentata meno di 3 volte (+175%), a differenza della Provincia di Varese
(+277%) e della Lombardia (+215%), mentre il confronto con l’intero dato
nazionale è improponibile, data la successiva estensione dell’Italia al
Triveneto ed Lazio pontificio.
All’interno
dell’area gli andamenti risultano molto differenziati, dal semplice raddoppio
per il territorio di Angera (+99%) e Comabbio, alla quasi quintuplicazione di
Varano Borghi (+390%), che è paragonabile ai risultati di Varese (+350%) e
Milano (+400%).
Guardando
la tavoletta 0, si può constatare che i casi estremi non ‘contagiano’ i comuni
vicini.
Comportamenti
simili all’area studio mostrano anche i territori degli attuali comuni da noi
esaminati all’esterno dell’area, compresi tra gli estremi di Gavirate, che
passa da 2.700 a 9.000 abitanti (+237%) e di Golasecca da 1.800 a 2.600 (+47%).
I
territori che presentano gli incrementi minori sono per lo più caratterizzati
da un forte calo (migratorio) negli anni 20 e 30 del ‘900 (calo che non si
registra a scala provinciale e regionale), mentre i territori con incrementi
maggiori hanno andamenti differenziati ma in prevalenza con segno positivo
costante.
Per
dare conto degli andamenti nei decenni, a titolo di esempio riproduciamo il
grafico relativo all’attuale Provincia di Varese:
Considerando
le gerarchie tra ‘classi demografiche’, appaiono confermate le posizioni
apicali dei territori che nel 1861 avevano più di 3.000 abitanti, o quasi, e
che oggi ne contano oltre 8.000: Sesto Calende, Besozzo, Vergiate e Laveno
Mombello (scavalcato in graduatoria da Vergiate), mentre più fluida risulta la
dinamica nelle classi inferiori: Angera passa da 2.700 a 5.400 abitanti, mentre
Ispra balza da 1.900 a 5.200.
GRIGLIA DI DENSITÀ
ABITATIVA PER CHILOMETRO QUADRATO
Questa
nuova elaborazione dell’ISTAT (alla cui Nota metodologica rimandiamo), coordinata
a livello europeo anche per quanto riguarda il posizionamento della
‘quadrettatura’ di lato un chilometro, consente una lettura più realistica
della densità abitativa, rispetto a quella riferita ai confini delle
circoscrizioni comunali (vedi in allegato la tavoletta A.3 riferita ai dati del
2011), perché legge il territorio come un ‘continuo’, seppure ‘discreto’.
Naturalmente
a scala dettagliata il dato perde significato, per la casualità con cui cadono
i confini dei riquadri di 1 Km2 (ad esempio includendo un pezzo di abitato
costiero ed un pezzo del lago antistante), per cui ne proponiamo solo due
visioni di insieme, l’una che include l’area studio con gli altri comuni
esterni e l’altra estesa all’area metropolitana milanese:
-
non
sono presenti nell’area studio le densità massime superiori a 5.000 abitanti
per chilometro quadrato (colore blu), che invece si addensano in Milano e
cintura, e compaiono isolatamente in Varese, in Gallarate nonché più aggregate
a Busto Arsizio e Legnano;
-
la
densità medio-alta, tra 1.500 e 5.000 abitanti per km2 (colore marrone scuro),
che caratterizza varie propaggini dell’area metropolitana ed in particolare in
continuità l’asse del Sempione, su di esso si esaurisce a Somma Lombardo
(seppure con cunei più tenui ad ovest – valle del Ticino – e ad est) e riprende
solo per punti nell’area studio (e verso Arona): Vergiate, Sesto Calende con
Castelletto Ticino, Taino, Ispra, Besozzo e Laveno Mombello; è presente inoltre
a Gavirate e per punti da lì verso la Valcuvia, e poi con continuità verso
Varese;
-
l’insieme
dell’area studio (la cui densità media si aggira attorno a 400 abitanti/km2,
vedi tavoletta A.3), in questa lettura per riquadri oscilla tra il valore
medio-basso (beige, ovvero tra 300 e 1500 ab/km2) e quello basso (tra ZERO e
300 abitanti/km2), con qualche sprazzo di bianco (zero abitanti) in
corrispondenza delle aree centrali dai laghi ed anche di qualche estensione
boschiva;
-
tale
oscillazione tra densità bassa e medio-bassa, con pochi punti di densità medio-alta
su una superficie attorno ai 200 km2, senza che si tratti dell’area adiacente
ad un polo attrattivo ad alta densità, è una situazione poco frequente nel
panorama nazionale (e ci pare confermi le ipotesi di lettura dell’area studio
come “territorio semi-urbano policentrico”, di cui alle conclusioni del nostro
testo del 2015).
Rammentando
che il dato in questione è la sola densità abitativa, senza tener conto dei
suoli urbanizzati ad uso non residenziale e delle seconde case, alleghiamo
nuovamente la figura 3 (purtroppo di non alta qualità grafica) estratta dal Data
Base Geo-Topografico della Regione Lombardia, che rappresenta invece i
principali usi del suolo, evidenziando le aggregazioni urbane rispetto allo
‘sfondo’ agro-forestale.
Fonti:
1.
Anna Maria Vailati e Aldo Vecchi –
TRA-I-LAGHI – 2015 e aggiornamenti annuali - http://www.agenda21laghi.it/vivere_tra_laghi.asp
2.
ISTAT - STATISTICHE SULLA POPOLAZIONE PER
GRIGLIA REGOLARE – 28 luglio 2023 - https://www.istat.it/it/archivio/155162
3.
Aldo Vecchi – RAPPORTO ISTAT 2023 – in questo
numero di Utopia21
Nessun commento:
Posta un commento