Nelle file del centro sinistra perdura un notevole “sconcerto”
sulla staffetta Letta/Renzi, sconcerto in cui si mescolano il disgusto per la
spregiudicatezza di Renzi, (ben riassunto da Livia Turco su l’Unità del 16-02),
l’incomprensione per l’accaduto e la speranza “comunque” perché pare che la
sinistra “si stia giocando l’ultima carta” (Tabacci).
Non sono molto d’accordo sull’incomprensione, non perché
pretenda di aver capito il tutto, ma perché mi pare ragionevolmente che le
alternative si riducano a due (entrambe invero disdicevoli):
-
Renzi aveva programmato tutto da tempo e mentiva
spudoratamente dicendo a Letta di “stare-sereno”, negandogli i contributi
programmatici per rimproverarlo nel contempo nei ritardi verso un nuovo programma
-
Renzi pensava di mandare avanti un governo
Letta, facendo il “regista-critico” e nel contempo il “grande riforma istituzionale”,
ma si è accorto dopo i primi passi che la gestione pratica del tavolo
istituzionale nei vari passaggi politico/parlamentari è cosa molto più lenta
complessa ed incerta (che non il consiglio comunale di Firenze o le primarie
del PD), e quindi si è buttato in corsa sull’ipotesi B, per non bruciarsi tra
adesso e le elezioni europee.
C’è di che scegliere, insomma, tra il cinismo e l’avventurismo.
Quello che mi sembra resti costante è l’inconsistenza e
subalternità di ogni seria alternativa (di sinistra), che viene da lontano, e
che si sviluppa in diversi toni, tra l’opportunismo dell’area Cuperlo/Giovani
Turchi e il velleitarismo dei Civatiani, ed anche fuori del PD, perché l’operazione
Tzipras assomiglia molto alla meteore Ingroia e Vendola, sempre alla ricerca di
marketing di un nome da spendere, riproducendo in piccolo il personalismo
giustamente imputato a Renzi (ed a Berlusconi).
Non oso pensare se il Renzismo durerà 3 mesi o 30 anni, e se
farà gravi danni (mi auguro di no, quanto meno perché “tengo pensione”);
certamente non assomiglia alla sinistra cui penso (ed a cui pensano ancora in
molti, e di cui credo che il mondo abbia un gran bisogno).
Mi preoccupo anche pensando agli storici che studieranno dal
futuro questo periodo: riusciranno a capire, oltre alla staffetta del febbraio
2014, perché nessuno a sinistra – soprattutto nel 2012/2013 - riuscì a
contrastare seriamente la resistibile ascesa del Renzismo?
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RispondiEliminaho un amico tedesco e mi chiede spiegazioni sulla caduta del governo, e io gli dico che è un cambio tra due premier dello stesso partito.....lui non capisce e mi ri fa la domanda e io gli do la stessa risposta....lui mi guarda ancora con sto punto di domanda negli occhi e continua a farmi la stessa domanda,,,,e io gli spiego ancora la stessa cosa......,gli è proprio incomprensibile......forse ha ragione lui..
U.M.
PERVENUTO VIA E-MAIL
RispondiEliminaBuon giorno caro comp. Aldo la tua disamina sullo stato dell'arte e' assai seria è condivisibile. Vedi anch'io tengo pensione, ma la cosa che mi rattrista di più e', che noi veniamo trattati (dal Signorotto) di Firenze come carne da macello, persone incapaci di pensare con le nostre teste, quindi un fastidio. Penso che allor quando se ne accorgera che così non è, la sua rovinosa caduta sarà già in fase irreversibile, allora i danni per "noi vecchi" e per la sinistra incalcolabili spero tanto di sbagliare. Un abbraccio Ciao P. B.
PERVENUTO VIA E-MAIL
RispondiEliminacaro aldo,sono assolutamente d"accordo con te circa il comportamento di renzi che ricorda quello vergognoso
quello di certi leaders della prima repubblica.perchè invece molti sono entusiasti della situazione? forse perchè,bruciate tutte le alternative possaibili,si spera nel nuovo taumaturgo. perciò deduco che la situazione è assai peggiore di quella che si potesse ipotizzare.tu ti chiedi perchè nessuno a sinistra abbia osato o voluto contrastare il renzismo. forse abbiamo speso troppe energie nel contrasto al berlusconismo e per meglio accreditarci presso i tecnocrati europei abbiamo adottato ciecamente le loro logiche (euro e spread docent) il risultato finale è una nuova forma di berlusconismo senza le olgettine ma con il grande capitale europeo ed internazionale.
L.C.
PERVENUTO VIA E-MAIL
RispondiEliminaNon mi sento particolarmente renziano.... ma davanti alla "palude" in cui naviga il paese ed alle difficoltà politiche dei partiti (ma quali se solo il PD può essere individuato come partito minimamente serio !!!!) nel tentare di risolvere problemi, ritengo che il dinamismo e l'ottimismo leaderistico di Renzi possa essere una medicina utile anzi opportuna ! Certo manca spessore di proposte, grande condivisioe e convincimento verso il "popolo" ma piuttosto che la "liturgica" prassi del vecchio PD (remore, freni, correnti, potentati, personalismi ecc.) ben venga una forte ventata. Credo anche che il Partito abbia in se le forze per poter indirizzare al meglio l'azione rinnovatrice . L'ottimismo non mi viene mai meno !
L.B.