Nelle tragedie che assillano
l’umanità in questo 2014, non troppo lontano dall’Europa, come Ebola Ucraina
Gaza Siria Iraq (più qualche guerra africana dimenticata ed il continuo sfascio
di interi paesi come Libia e Somalia), mentre conserva un ruolo la potenza
americana (a suo modo ed oscillando, ma senza perdere il vizio prevalente di
bombardare, con il risultato finale di vedere moltiplicati i “Califfati” che
voleva estinguere sul nascere in Afghanistan molti anni fa), e acquistano
spazio potenze regionali dal curriculum discutibile, come l’Iran, l’Arabia
Saudita e l’Egitto di Al Sisi (macellatore del regime dei fratelli Musulmani,
regolarmente eletto dopo le rivolte dell’altra primavera) risulta
sostanzialmente scomparso l’ONU, che nel secolo scorso qualcosa ancora contava
per la pace e la convivenza e sopravvivenza dei popoli.
Cosa fa l’Europa, compreso il suo
presidente di turno Matteo Renzi e la candidata-ombra a succedere all’ombra di
Lady Ashton, Mogherini-chi?
Mi sembra poco o quasi nulla
(armare i Curdi?).
Sto apprezzando invece la
posizione problematica, ma non filo-americana, di papa Francesco.
(Quanto ai suggerimenti emersi dal M5S – se è il caso di dedicare tempo
al pensiero dell’On. Di Battista – e cioè di trattare anche con i terroristi,
invece di demonizzarli, penso che in astratto possano venire utili in qualche
caso; ma ci vuole un presupposto, ovvero che i nemici, più o meno terroristi,
abbiano a loro volta intenzione di trattare, anziché – mi riferisco all’ISIS -
proclamare la Guerra Santa e applicarla a minoranze etnico-religiose inermi: il
che mi pare più vicino al genocidio che al terrorismo).
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