Ammesso che il Governo nei
prossimi anni riesca a trovare le risorse per compensare il notevole ribasso
delle tasse promesso ieri da Renzi (nell’ordine dei 50 miliardi, circa un
quindicesimo delle entrate pubbliche annuali), la trovata di partire da una
nuova abolizione delle tasse sulla prima casa, comprese le case belle e grandi
delle famiglie benestanti, continua a sembrarmi una grandiosa ingiustizia,
anche se a proporla non è più Berlusconi.
La tassa sulla casa va abolita
“perché è la tassa più odiata”? Allora poi toccherà alle multe per divieto di
sosta? E perché invece non abolire i privilegi dei parlamentari, che sono
ancora più odiati (in parte a mio avviso anche ingiustamente)?
Se proprio vuol procedere a filo di
sondaggi, Renzi, dopo le amministrative e lo scarso fiuto mostrato sulla scuola
(pur producendo una riforma a mio avviso
quasi decente), avrebbe molto di più da guadagnare riformando a fondo il PD
(non solo a Roma), tema su cui ha rigorosamente taciuto all’assemblea nazionale
di ieri.
Tentando invece di parlare di un
serio programma riformista, meglio se costruito attraverso effettive
consultazioni (alle ultime primarie la mozione Renzi promettendo sul fisco solo
semplicità e – per l’appunto – consultazioni, che poi nessuno ha visto
svolgere; e nessuna abolizione di tasse sulla prima casa dei ricchi) secondo
me sulla casa bisognerebbe preoccuparsi
innanzitutto di assicurare una casa a chi non ce l’ha (sfrattati, migranti,
giovani coppie) e non di esonerare dal fisco chi una casa già ce l’ha, e magari
anche abbondante.
Sul tema sono già intervenuto più
volte e rimando ad un nuovo Post con una sintesi aggiornata delle mie riflessioni su DIRITTO ALLA CASA E FISCO.
Un PD che non vuole essere il
“partito delle tasse” non mi attrae per nulla; mi interessano forze politiche
che si battano soprattutto per il diritto alla casa, al lavoro, alla salute:
possibilmente per tutti.
(Comunque la TASI in famiglia ci
costa circa 120 € l’anno e francamente ci fa soffrire molto meno dell’IRPEF,
che si vede solo guardando dentro ai cedolini, ma pesa forse 100 volte di più).
PERVENUTO VIA E-MAIL
RispondiEliminaCondivido pienamente.
A proposito di TASI e IRPEF che non si vede, vedi anche l’aumento che la ns amministrazione ha deciso di applicare sulle imposte comunali, non sulla TASI ma sull’aliquota IRPEF comunale, che la maggior parte dei cittadini sestesi non noterà per niente.
Ne approfitto per ringraziare per le riflessioni che periodicamente invii, stimolanti per una riflessione su aspetti che a volte, anzi spesso mi sfuggono.
G.O.