giovedì 2 giugno 2016

CONSULTAZIONE RISERVATA DELLE BOZZE DI TRATTATO DI LIBERO SCAMBIO TRA EUROPA E U.S.A.: SI SFIORA IL RIDICOLO SU UN TEMA ESTREMAMENTE SERIO




Trascrivo tre estratti da “La Repubblica” del 30 e 31 maggio, rilevando che della notizia non ho trovato traccia su altre testate come “Il Fatto”, “La Stampa”, “LUnità”:

REPUBBLICA – 30-05-16 – GIULIANO BALESTRERI

Il Trattato più segreto del mondo diventa pubblico. Da oggi, infatti, parlamentari e funzionari governativi italiani possono prendere visione dei documenti riservati relativi al Ttip (il trattato di libero scambio tra l'Unione europea e gli Stati Uniti) presso la sala di lettura istituita al ministero dello Sviluppo economico. Esattamente come è già successo presso il Parlamento e la Commissione europea: "Vista la grande richiesta di permessi per accedere alla sala lettura" il Mise si dice disponibile anche a prolungare l'orario di consultazione rispetto a quello attuale e ad incrementare le postazioni disponibili. Tuttavia restano le restrizioni imposte a Bruxelles: "Coloro che accedono - spiega il Mise - sono tenuti a rispettare le regole di sicurezza e a non introdurre nella sala lettura cellulari, smartphone o altri dispositivi in grado di riprodurre o registrare immagini o parole". In sostanza si potranno prendere appunti, ma non si potranno riprodurre in alcun modo i contenuti visionati.



REPUBBLICA – 31-05-16 MONICA RUBINO CON INTERVISTA ALLA DEPUTATA M5S SILVIA BENEDETTI

Ma come si svolge il "rituale" della lettura? "I carabinieri ti accolgono all’ingresso della sede del Mise, in via Veneto, e ti accompagnano in una stanza dedicata con quattro scrivanie numerate -racconta la deputata cinquestelle- Su ogni scrivania ci sono solo dei fogli e una penna. Prima di entrare bisogna consegnare tutto, compreso il cellulare. Al massimo ti concedono di tenere fazzoletti per il naso. Non si possono fare fotografie o fotocopie, soltanto prendere appunti in modo rapido e sommario. Non è concesso infatti trascrivere interi paragrafi. Non si viene lasciati soli ma si sta per tutto il tempo sotto la sorveglianza di un funzionario.”



REPUBBLICA – 30-05-16 – GIULIANO BALESTRERI

Il testo consolidato [dovrà] avere il via libera del governo americano e della Commissione europea. Ottenuto l'ok la palla passa negli Stati Uniti al Congresso - che ancora sta tenendo fermo il Tpp, il trattato tra gli Stati Uniti e i Paesi del Pacifico -, mentre in Europa serve il voto favorevole del Parlamento europeo, del consiglio dei ministri e di tutti i 28 Parlamenti nazionali. Basta il voto contrario anche di un piccolo Paese come l'Austria o la Grecia per affossare tutto.



COMMENTO

La complessa procedura di questa ipotesi di trattato internazionale (che include potenziali enormi conseguenze sull’economia e la vita dei popoli interessati, dall’alimentazione al controllo sui dati, e indirettamente sui rapporti tra paesi sviluppati e paesi poveri) comporterà necessariamente la massima trasparenza in fase di ratifica, quando però governi e parlamenti potranno solo approvarlo o disapprovarlo a scatola chiusa.

A chi giova la questa semi-seria semi-segretezza sulle posizioni negoziali intermedie (per altro già rivelate da Wikileaks)?

A mio avviso una maggiore apertura della consultazione (almeno sullo standard che si applica alle direttive comunitarie europee), oltre ad essere in sè democratica, consentirebbe anche un processo inclusivo utile alla eventuale approvazione di un buon trattato, riducendo i rischi di bocciatura in un singolo parlamento, oppure ad un meditato rigetto dell’intera partita, senza inutili ulteriori contorcimenti, se emergesse con chiarezza una larga opposizione delle opinioni pubbliche  su alcuni aspetti fondamentali della trattativa (mi riferisco ad esempio alle pretese americane contro le normative europee di qualità su cibi e salute, con riserva di approfondire gli altri delicati argomenti nel merito della questione, come in parte già avviato in passato).

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