Sperimentiamo con questo articolo un nuovo formato,
destinato ad aggiornare in breve su temi trattati più a fondo in precedenti
articoli.
RIASSUNTO: le conclusioni del gruppo di lavoro
“Casa-Italia” su modi e costi della prevenzione sismica, dai monitoraggi ai
recuperi effettivi, con fabbisogno finale da 36 a 850 miliardi di € – le
sperimentazioni di Renzo Piano – le scarse tracce nella ‘legge di stabilità
2018’ (e la campagna elettorale che si apre)
Un anno dopo i terremoti di
agosto ed ottobre 2016 nelle regioni centrali appenniniche, mentre molto si
parla, giustamente, degli interventi di ri-alloggiamento e rimozione macerie, e
dei relativi ritardi e carenze, nella difficile prospettiva della
ricostruzione, è calato un notevole silenzio sul più ampio e ancor più
complesso tema della prevenzione sismica, lanciato mediaticamente lo scorso
anno dal governo Renzi sotto il titolo “Casa-Italia” (vedi mio articolo sul
primo numero di UTOPIA21, ottobre 20161).
Che fine ha fatto il gruppo di
lavoro coordinato dal Rettore del Politecnico di Milano Azzone e con il
patrocinio del senatore arch. Renzo Piano?
Nella disattenzione del mondo
politico e della stampa generalista (e quindi della maggior parte dell’opinione
pubblica), notizie esaurienti sono emerse solo da un rapporto ufficiale, reso
noto mi pare solo da “Il Sole-24 ore” in data 22-08-172,
curiosamente proprio mentre il “micro-sisma” di Ischia-Casamicciola riapriva il
consueto dibattito sulla mancanza di prevenzione, aggravato nel caso concreto
dal sospetto di un vasto abusivismo edilizio (con l’evidenza del dilemma se
anche i danni per terremoto relativi ai fabbricati e/o ampliamenti irregolari
debbano essere o meno rimborsati dallo Stato).
Secondo il testo pubblicato su
“Il Sole-24 ore” (che di seguito riassumo e/o riporto) la squadra di Azzone ha
concluso positivamente il suo compito esplorativo (ed infatti si estingue
passando il testimone ad una nascente struttura ministeriale), “la messa in sicurezza sismica dell’Italia
ha un costo che oscilla da un minimo di 36,8 miliardi e può arrivare a oltre
850 miliardi, a seconda della tipologia costruttiva degli edifici e della
classe di rischio del comuni in cui sono stati costruiti.”
“Il
costo ‘minimo’ di 36,8 miliardi si riferisce alla diagnosi condotta sui soli
edifici realizzati in muratura portante e che si trovano nei 648 comuni a
maggior rischio sismico.”
Inoltre “applicare il ‘sisma-bonus’ ai soli edifici in muratura portante che si
trovano nei 648 comuni più pericolosi richiederebbe allo Stato un costo di
quasi 25 miliardi di euro «sotto forma di minori imposte».
(Confermo
qui al mia perplessità sull’ipotizzare il recupero o la ricostruzione di mezza
Italia, costituita da borghi e antichi quartieri assai addensati, solo con
l’assemblaggio di interventi di singoli privati agevolati dal fisco).
“Se
si includono gli edifici in calcestruzzo armato realizzati prima del 1971
(prime norme antisismiche) il conto sale a 46,4 miliardi; con quelli in cemento
armato realizzati fino al 1981 il costo sale a 56 miliardi. Se poi si allarga
anche il numero dei Comuni si arriva appunto a 850,7 miliardi. Il costo è stato
stimato considerando 400 euro a mq per una abitazione di 110 metri quadrati.”
“Nel
rapporto c’è anche una stima delle risorse che servono - circa 125 milioni -
per muovere i primissimi passi: una vasta attività di diagnosi sull’esistente e
una dimostrazione pratica di come attuare gli interventi, attraverso alcuni
cantieri-pilota. Nel primo caso la parola chiave è ‘indagine speditiva’, allo
scopo di valutare, sulla base di una griglia di parametri standard, lo stato
dell’edificio e gli interventi necessari al suo miglioramento sismico.”
“L’attuazione
delle indagini speditive, affidato al ministero delle Infrastrutture prevede un
necessario coinvolgimento su larga scala delle professioni tecniche, nel solco
di quello che già è stato fatto dopo il sisma in Emilia Romagna e che si sta
facendo nel Centro Italia. Il costo stimato per completare l’indagine sugli
immobili più vulnerabili nelle aree più a rischio è di poco più di 100
milioni.”
“Per
tracciare la strada agli interventi su larga scala, il governo ha finanziato i
primi dieci cantieri-pilota, con 25 milioni di euro. Per impostare questo
lavoro è stato prezioso il contributo di idee di Renzo Piano e la
professionalità del gruppo G124, fondato dall'architetto e senatore a vita. I
comuni sono stati individuati. Si è in attesa dei singoli bandi di gara che,
stando al rapporto, saranno pubblicati da Invitalia.”
Ora toccherebbe alla legge di
stabilità per il 2018 (quella che una volta era ‘la legge finanziaria’)
collocare tale previsioni in coerenti programmi di finanziamento pluriennale:
il che, scorrendone i 120 articoli3 (e con l’aiuto di un ‘motore di
ricerca’), non ho francamento ritrovato, tranne qualche cenno:
-
all’articolo 2 sono confermati o modificati i
vari ‘bonus’ per l’edilizia, e l’antisismica è solo implicita (quando
obbligatoria) nei bonus per le più generiche ‘ristrutturazioni’,
-
all’articolo 67 le agevolazioni fiscali in
campo assicurativo per le abitazioni sono estese anche ‘agli eventi
calamitosi’,
-
all’art. 95 sono distribuiti i fondi per
l’insieme di tutti gli investimenti statali (meno di 1 miliardo di € nel 2018,
quasi 2 nel 2019 e 3 miliardi nel 2020), con un elenco che include alla lettera
‘i’ anche la ‘prevenzione sismica’ (forse qui – oppure anche nelle ordinarie
‘tabelle’ della spesa dei singoli ministeri - potrebbero trovare risorse le
‘indagini speditive’? certamente non i conseguenti interventi).
Mi pare poco, molto poco.
Qualcosa compare in disegni di
legge proposti da singoli parlamentari, destinati ormai a estinguersi a fine
legislatura, a meno che divengano emendamenti alla ‘finanziaria’ (ma le risorse
disponibili sono notoriamente scarse).
Con ogni probabilità se ne
riparlerà solo per il 2019, attraverso e dopo la campagna elettorale e la
(difficile) formazione di un nuovo Governo (i concetti di ‘Casa-Italia’ e ‘sisma-bonus”
ricompaiono ad esempio nella recente piattaforma politica del Partito
Democratico): verificheremo promesse e proposte dei diversi soggetti.
Fonti:
1 -
Aldo Vecchi – “CASA ITALIA?” www.universauser.it/articoli-recenti/ottobre-2016/casa-italia.htm – Pubblicato nel 2016
2 - Massimo
Frontera “RICOSTRUZIONE E PREVENZIONE - L’ITALIA «ANTISISMICA» COSTA FINO A 850
MILIARDI” su “IlSole-24Ore” del 22-08-2017 www.ilsole24ore.com/.../2017.../l-italia-antisismica-costa-368-miliardi-210023.shtml?
3 – testo
legge di stabilità 2018: www.senato-it -
atto 2960 “Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e
bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020”
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