Sul nome e sul simbolo della nuova formazione politica di sinistra di
”Liberi e UGUALI” si è ampiamente discettato con riguardo al genere maschile
degli aggettivi, alla volatilità delle “foglioline” che alludono ad una “e”
(congiunzione oppure tendenziale desinenza femminile?), sulla tonalità di rosso
“amaranto”, sulla (scarsa) qualità grafica (perché Liberi e UGUALI e non LIBERI
E UGUALI, oppure Liberi e Uguali, oppure ancora lIBERI e uGUALI, ecc.?) e sulla
somiglianza con il logo di Emergency.
Vorrei invece richiamare l’attenzione sull’assenza della FRATERNITE’
che nell’origine illuminista/giacobina (e poi nella distorsione massonica, dove
la fratellanza finisce per includere solo gli appartenenti alle logge) affiancava
la LIBERTE’ e l’EGALITE’.
Stefano Rodotà in “SOLIDARIETA’. UTOPIA NECESSARIA” del 2014 ben
spiegava l’eclissi storica della Fraternitè nel periodo post-giacobino,
sostituita della borghese “proprieté” del codice civile napoleonico; ed anche
l’attuale necessità e possibilità dei valori solidaristici, preferendo però la
parola “solidarietà” a quella di “fraternità” (vedi nella PAGINA "ULTERIORI LETTURE" la mia
recensione del testo di Rodotà) .
Nel secolo 21°, però, l’omissione della fraternità/solidarietà (o
comunque la scelta di privilegiare gli altri 2 vertici del triangolo
settecentesco) merita a mio avviso qualche approfondimento.
Capisco che si faccia fatica a sentirsi fraterni
con Renzi ed i Renziani, da cui puoi aspettarti rottamazioni, “ciaoni”, epiteti
di “gufo” o rinfacciamenti percentuali (“siete quelli del 25%” prima, quando
era in voga il 40% europeo, “quelli del 7%” ora, che la postazione al 25 se la
sono occupata loro…).
In tal modo però si manca totalmente di solidarietà
anche verso i numerosi elettori del PD e del centro-sinistra che sarebbero tutt’ora
“bramosi di unità” (e perciò almeno “desiderosi di desistenze”, perché abituati
a considerare come avversari (oggi quanto mai temibili) i vari Berlusconi,
Salvini, DiMaio&Grillo&Casaleggio, e non gli altri pezzi dello stesso
centro-sinistra.
Ma, più seriamente, mi chiedo se tale orientamento
non sia una spia di aspetti più profondi e più gravi, nella irresistibile crisi
(planetaria?) della sinistra:
-
ammiccamento o accodamento alla propaganda
ideologica del MoVimento 5 Stelle, che ha sempre e solo parlato di “cittadini”,
senza uno straccio di analisi sociale (né della società né dello stesso
MoVimento: in basso ci stanno i cittadini, che si “uniscono in rete”, in alto
casta&banche…), trascurando volutamente i valori solidaristici, soprattutto
verso chi (ancora) non è “cittadino”, come “ad esempio” i migranti, e
avversando quindi lo “ius soli”, che estenderebbe i benefici dell’ipotetico
“reddito di cittadinanza” a chi non ha fatto la fatica di nascere da genitori
italiani (con un certa assonanza con le Destre che reclamano “prima gli
italiani”); l’ipotetico “reddito” è presentato come un “diritto”, avulso dai
rapporti solidali della società, dove potrebbe pericolosamente mischiarsi,
sempre “ad esempio”, con i doveri; doveri giustamente presenti, a mio avviso
in alcuni elementi della proposta del
PD, seppur renziano, quali il servizio civile obbligatorio – forse un mese è
poco – e l’alternanza scuola-lavoro, non solo per il suo concreto funzionamento
o spesso dis-funzionamento formativo/professionalizzante (aspetto che comunque
apre importanti contraddizioni), ma per le sue valenze di apertura mentale,
attraverso esperienze vissute, sulla realtà extrascolastica e sul lavoro,
almeno quello altrui;
-
abbandono ufficiale delle tematiche fraterne e
solidali in favore del mondo cattolico, come esito di un processo di
burocratizzazione e di allontanamento dai bisogni quotidiani delle persone, che
ha contrassegnato l’involuzione degli organismi partitici, sindacali e
cooperativi della sinistra storica negli ultimi decenni (quante Case del Popolo
chiuse o abbandonate? Quanti Circoli operai conquistati dalla Lega? Quante sedi
sindacali ridotte a patronati per problemi “individuali”? Quante Cooperative
senza alcuna cooperazione?) Questa involuzione generale non esclude il generoso
attivismo di singoli, di gruppi di militanti e di alcune associazioni laiche di
volontariato (basti citare Emergency), spesso in collaborazione sul campo con
le suddette forze cattoliche: ma la deriva del (fu) popolo di sinistra è
evidente (ed il renzismo ne è uno degli effetti e non certo la causa). Ho
l’impressione che lo schieramento di Liberi e UGUALI, per come finora si
presenta, vada a confermarla piuttosto che a contrastarla;
-
di fraternità e solidarietà c’è un gran bisogno,
a mio avviso, su scala globale, sia per le responsabilità comuni del genere
umano verso le ferite inferte dall’industrialismo alla MADRE TERRA (che –
purtroppo – sa vendicarsi), sia nei confronti dei più poveri del mondo, che
sono i poveri dei paesi poveri: ai quali che si voglia essere “liberi ed uguali
(tra di noi…)” importa fino ad un certo punto, se non traduciamo le nostre
politiche in una seria inversione di tendenza sull’uso delle risorse, sui
prezzi dei prodotti agricoli e delle altre materie prime, sulle clausole
sociali per i prodotti di importazione, sulla crescente concentrazione delle
ricchezze finanziarie; temi che vedo trattati da Papa Francesco o da Carlin
Petrini, ma sostanzialmente assenti da
quasi tutti i programmi elettorali in via di definizione, se non per qualche
richiamo rituale, oppure per l’esorcismo anti-migranti “aiutiamoli a casa loro”.
PERVENUTO VIA E-MAIL
RispondiEliminaPensiamo alla dittatura dell'algoritmo e poi giochiamo a chi sceglie per ultimo tra Berlusconi e di Maio così anticipiamo l 'estate. Di nuovo.
M.F.
PERVENUTO VIA E-MAIL
RispondiEliminaCiao,
non so se questo scritto sulla solidarietà ti sia stato sollecitato dall'imminente Natale, ma credo che la risposta ai tuoi interrogativi sia proprio nel Natale stesso, ovverosia momento di solidarietà e bontà verso il prossimo o soltanto ennesima occasione di shopping sfrenato ?
Ritengo che la risposta sia facile e propenda per l'ultima delle ipotesi, e parimenti come l'unità della sinistra sia preda di facili egoismi da parte dei suoi supposti dirigenti. L'egoismo é un sentimento che nella sua parte più nobile fa riferimento all'instinto di autoconservazione dell'essere umano e, per certi versi, ne ha generata l'evoluzione.
A tutti gli effetti l'egoismo é un momento di alta contraddizione per la sinistra, nel senso che stimola i bisogni/desideri strettamente individuali per poi tradurli in valori comuni. Se poi si vuole parlare di sinistra, in questo caso di un governo legato ad una non contestata economia di sistema, semplicemente intesa come mezzi economici tecnicamente insufficienti a soddisfare i bisogni di tutti, allora c'é il problema che le limitate risorse (per definizione) sono insufficienti a soddisfare tutti i bisogni dei singoli individui. Anzi per una perversa razionalità, più sarà "popolare" un provvedimento governativo, più vasta sarà la platea interessata e più ne verrà diluito l'effetto percepibile dal singolo.
In parole povere c'é una bella differenza tra una sinistra di governo ed una sinistra di opposizione. Ora si é scissa dalla sinistra di governo una sinistra di opposizione che vuole diventare sinistra di governo magari con i 5 stelle. Credo che questa sia la dimostrazione palese ed evidente, per la costruzione di una socialità di sinistra, che quando i rappresentanti di sinistra non sono soggetti ad un continuo rinnovo, diventano casta di cui difendono i privilegi con le unghie ed i denti come é sempre avvenuto. In effetti molti di loro, o forse tutti, se rimessi nella società civile non saprebbero neanche mettere un francobollo sulla busta né più né meno come tanti sindacalisti con cui non a caso hanno perfetta assonanza di perfetto poltronismo.
Se i dirigenti pensano egoisticamente a se stessi e non al bene comune perché le masse dovrebbero essere campione di altruismo? Tutto sommato la Chiesa ha duemila anni di esperienza sull'argomento e non chiede la tessera del partito, poi storicamente c'é Chiesa e Chiesa ma questa é un'altra e lunga vicenda.
Un esempio mi colpisce in termini proprio di solidarietà ed accoglienza. Papa Francesco ha giustamente evidenziato come l'accoglienza sia dovuta ma anche intelligentemente, da buon gesuita qual é, ha anche posto il problema del poi. Non basta accogliere ma anche dare un percorso ed una dignità e questo per me fa di lui un grande papa. C'é invece la parte della sinistra, transfuga dal governo, che sbandiera soltanto la prima parte del problema: probabilmente sono stati iscritti a Lotta Continua senza saperlo.
Auguri di Buona Natale laico o religioso per tutti.
FDR