Nello scorso autunno si
è tenuta l’edizione 2020 del Festival dell’Utopia di Varese, dal titolo ‘Prendersi
cura del pianeta e delle persone’, ovvero ‘… ascoltare tanto il grido della
terra quanto il grido il grido delle persone’.[1]
Nel
precedente numero di Utopia21 1, Fulvio Fagiani ha già riepilogato
le “Tre lezioni scientifiche” [2] che si sono svolte
nell’ambito del Festival, in orario mattutino per favorirne l’utilizzo in
ambito scolastico, nel mese di ottobre.
Lungo
un calendario più ampio, tra il 29 settembre ed il 24 novembre 2020, si sono
sviluppati gli altri incontri del Festival dell’Utopia 2020, tutti nella forma
della video-conferenza (sulla piattaforma Zoom), tranne la serata inaugurale
che – pur trasmessa su Zoom e su FaceBook - è stata effettuata “in
presenza” presso il Salone Estense,
gentilmente concesso dal Comune di Varese (che è partner del Festival, che gode
altresì del patrocino dell’Università dell’Insubria e del contributo di CGIL e
SPI), ed ha avuto come protagonista il filosofo e psicanalista Romano Madera
sul tema “L’utopia del prendersi cura”.
“Estendere e
approfondire tempi e modi della cura è uno dei tratti specifici che sono
all'origine dell'umano come essere che ha fatto della cultura la sua seconda
natura. Il compito immenso che ci sta davanti è fare un salto evolutivo in
questa stessa direzione: estendere e approfondire la cura per la natura e per
tutti gli umani, per ciascuno: di qualsiasi nazione, religione o non religione,
genere, classe o strato sociale sia una persona”
Di
questo primo evento, purtroppo, non è riuscita tecnicamente la registrazione; la
tematica è stata rielaborata in parte da Fulvio Fagiani, nell’editoriale di
novembre di Utopia21, dal titolo “Utopia o realismo (o realismo dell’utopia?)” 2.
Sul
pensiero di Madera in materia di utopia3 ho riferito anch’io in un
precedente articolo4.
Per
gli altri incontri, invece, si può accedere in differita a registrazioni
tecnicamente abbastanza soddisfacenti, ai seguenti indirizzi della piattaforma
Youtube:
Conferenza
su “Giorgio Nebbia L’ecologia e il
capitalismo”, con Lelio Demichelis, Università dell’Insubria, Marino Ruzzenenti,
Fondazione Micheletti 5:
“Perché l’ambientalismo
e la cura per la biosfera hanno una storia antica. Torniamo quindi a riflettere
sull’ultima, ma non inattesa, crisi ecologica e climatica nel nome di Giorgio
Nebbia, uno dei massimi esperti italiani (ma di fama internazionale) di
ambiente, merci, consumismo, sostenibilità, crisi del capitalismo – purtroppo
mancato nel luglio 2019.”
1a
parte - https://youtu.be/erO-l6fkcI0
2a
parte - https://youtu.be/Dg4LsexH6Hc
3a
parte - https://youtu.be/49yZGg-qSU4
Conferenza
di Antonio Balistreri, consulente filosofico su “Elogio del limite. Perché la moderazione è ritornata una virtù” 6:
“Da quando, come voleva Cartesio, l’uomo
è diventato maître et possesseur della natura, la veduta secondo cui
esisterebbero dei limiti invalicabili che debbono moderare le pretese umane è
venuta meno. Oggi, in forme nuove, è ritornata di attualità.”
1a
parte - https://youtu.be/1cBlNwnSkuc
2a
parte - https://youtu.be/biiU8ld9VM4ù
3a
parte - https://youtu.be/Chuu4GENmlE
Conferenza
sul tema “Biodivercity”, 7,8 con
Elena Granata, Politecnico di Milano, e Andrea Civati, Assessore al Comune di
Varese: “Città aperte, creative e
sostenibili che cambiano il mondo, è il sottotitolo del libro ‘Biodivercity’ di
Elena Granata, una raccolta di esperimenti urbani, dal parco “High Line” di New
York (recupero “verde” di una ferrovia urbana sopraelevata), ai sistemi
innovativi di trasporto pubblico a Medellin e Bogotà, da “un asilo rumoroso e
senza muri a Tokio” al tentativo di integrazione socio-economica dei migranti a
Riace. Per riscoprire il ruolo centrale che le città giocano per ogni
cambiamento.”
1a
parte - https://youtu.be/uIFZDVDqr9E
2a
parte - https://youtu.be/PzrfydU5Y70
3a
parte - https://youtu.be/VzWiPOMnzqg
Conferenza
di Roberto Mordacci, Università Vita-Salute San Raffaele, sul tema “L’utopia è di nuovo attuale?” 9,10
:“Non siamo condannati alla distopia:
dopo il "secolo breve" e il postmodernismo si va formando il
neomoderno, dove l'utopia è di nuovo una risorsa fondamentale”
1a
parte - https://youtu.be/NpSeQadMG3Y
2a
parte - https://youtu.be/KWnpuQRkjAM
3a
parte - https://youtu.be/3T5YR5JkZeY
Conferenza
di Sergio Bellucci, scrittore e giornalista, sul tema "Dall’industria del senso al welfare delle relazioni” 11,12
“”La fase della Storia umana ha assunto la velocità delle valanghe.
Dapprima la rivoluzione digitale ha assunto la forma di un accompagnamento
facilitatore del fare umano. Furono anni in cui la stragrande maggioranza delle
persone non comprendevano perché avrebbero dovuto avere un computer e, alcuni,
pensavano che fosse un nuovo ‘settore’ delle attività umane. Poi la rivoluzione
digitale ha preso il volo, travolto i suoi confini e invaso tutto il reale
disponibile. Questa inoculazione del digitale sta facendo crollare tutto ciò
che esisteva, trasformando il lavoro, le merci, le relazioni, la vita, il
pianeta! Questo passaggio storico è una Transizione verso un’altra società
umana e non può essere affrontato entro i confini esistenti.”
1a
parte - https://youtu.be/BuAZkdWX9no
2a
parte - https://youtu.be/4ALJjyOqh9g
Tavola
rotonda conclusiva: “Prendersi cura del
pianeta, localmente" con la partecipazione di Marco Bellante, Fridays
for future Varese, Gianni Bottalico, ASviS, Dino de Simone, assessore
all’ambiente del Comune di Varese, Fulvio fagiani, Universauser, Stefania
Filetti, segreteria generale CGIL Varese. “Gli
occhi sono tutti puntati sull’Europa e sui governi nazionali, da cui ci
aspettiamo la ‘ripartenza’ dopo la dolorosa sosta dovuta alla pandemia. Ma
senza la partecipazione e la spinta creativa dei territori, la trasformazione
attesa non ci sarà. La tavola rotonda chiama a raccolta alcuni rappresentanti
delle istituzioni e della società civile per capire se anche localmente è
possibile un ‘Piano di ripresa e resilienza’.”
1a
parte - https://youtu.be/Jobshb2NEdY
2a
parte - https://youtu.be/HiSrE-LdeaM
3a
parte - https://youtu.be/5fa3OjCOM5U
Come
già ipotizzato nella video-conferenza preliminare del 15 settembre (su cui ho
riferito brevemente su Utopia21 13), nel passaggio obbligato dagli
incontri diretti a quelli mediati dalle piattaforme telematiche, a causa della
Pandemia in corso, molto si è perso in termini di partecipazione (soprattutto
da parte degli abituali frequentatori dello SpazioCoop di Varese) e di contatto
umano, ma qualcosa si è guadagnato riguardo alla convergenza di persone interessate
da ambiti meno locali, e nella crescente padronanza dei nuovi mezzi tecnici,
sia da parte degli organizzatori che degli altri interlocutori.
Tale
esperienza potrà quindi tornare utile – come acquisizione di un metodo – per le
future iniziative, che si auspica di poter gestire in formula mista, cioè sia
in presenza che da remoto, non appena le condizioni della salute pubblica lo
consentiranno.
[1]
Dalla locandina del Festival :
“Mai come in questa contingenza, l’espressione ‘prendersi cura’ è stata vissuta
così intensamente nell’esperienza quotidiana.
Dobbiamo ora alzare lo sguardo oltre i confini delle nostre
esistenze e rivolgere pensieri e azioni di cura all’intero pianeta, alla sua
biodiversità minacciata, all’intreccio tra crisi climatica e crisi ambientale,
diventando capaci di far convivere uomo e natura fin negli ambienti più
artificiali, le nostre città.
Riscopriremo così virtù antiche e trascurate, come la
moderazione, e potremo respirare nuovamente le atmosfere dell’Utopia. Perché
l’utopia non è una fuga dalla realtà, ma, come ha scritto Roberto Mordacci, uno
dei relatori del festival, ‘Il pensiero utopico è dunque forse la sola
possibile salvezza per il mondo contemporaneo…Ripensare l’utopia è uno dei
compiti odierni… il pensiero utopico...costringe a uno sforzo creativo ordinato
e costruttivo’.
A questo vuol contribuire il festival 2020, a stimolare
pensiero utopico per prendersi cura del pianeta e delle persone”.
[2]
La biodiversità ed i servizi
ecosistemici, di Giuseppe Bogliani
La fauna in città,
di Adriano Martinoli
Foreste,
biodiversità e clima, di Giacomo Grassi.
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