venerdì 21 gennaio 2022

UTOPIA21 - SETTEMBRE 2021: L’AGGIORNAMENTO 2021 DELLA RICERCA “TRA-I-LAGHI”: TRACCE DELLA PANDEMIA

 

L’AGGIORNAMENTO 2021 DELLA RICERCA “TRA-I-LAGHI”: TRACCE DELLA PANDEMIA

di Anna Maria Vailati e Aldo Vecchi

 

Gli scriventi hanno condotto nel 2015 una ricerca estesa ad un territorio (che include i 16 comuni allora aderenti ad “Agenda21Laghi”) compreso tra Verbano e lago di Varese, da Vergiate a Laveno, lavorando principalmente sui dati dei censimenti ISTAT 2010-2011 e del rapporto ISPRA 2015 sul consumo di suolo.

La ricerca denominata “tra-i-laghi” 1 si compone di tabelle, grafici, cartine tematiche e commenti ed elabora i principali dati statistici successivi al 2000 per tale territorio in raffronto a Provincia di Varese, Lombardia ed Italia, riguardo a demografia, lavoro, pendolarità, istruzione, abitazioni, suolo.

Dal 2016 gli Autori hanno prodotto aggiornamenti annuali parziali.

In questo aggiornamento, in correlazione con gli specifici approfondimenti del “rapporto ISTAT 2021”, si focalizzano in particolare gli effetti della Pandemia Coronavirus Covid19 su morti e nascite (e sui flussi migratori).

 PER LE ILLUSTRAZIONI VAI A "UTOPIA21" 

OPPURE A: http://www.agenda21laghi.it/vivere_tra_laghi.asp


Sommario:

- commento sintetico all’aggiornamento 2021

- tabella 1 – popolazione 2019-2020

- tavoletta A – popolazione 2019-2020

- tabella 2 – popolazione 2011-2020

- tabella 3 – mortalità 2019-2020

- tabella 4 – mortalità 2020

- tavoletta B – mortalità 2020

- tabella 5 – popolazione 2020: incidenza stranieri

- tabella 6 – dinamica stranieri su residenti 2019-2020

- tavoletta C - dinamica stranieri 2019-2020

 

 

 

 

COMMENTO SINTETICO ALL’AGGIORNAMENTO 2021

 

Indice:

-       premessa

-       il rapporto annuale Istat 2021

-       dati demografici

-       mortalità (e natalità)

-       stranieri

 

 

PREMESSA

L’aggiornamento “2020” della nostra ricerca “tra-i-laghi” 1misura alcuni effetti immediati della Pandemia Coronavirus, soprattutto riguardo alla mortalità, ed alcuni effetti indiretti sulla popolazione (flussi migratori), mentre i dati comunali disponibili annualmente non consentono di verificarne le altre conseguenze socio-economiche: siamo però ormai alla scadenza decennale dei censimenti, per cui dal prossimo anno si potranno studiare numerosi  aspetti delle trasformazioni sociali successive al 2011, inclusi gli influssi della Pandemia.

L’avvicinarsi dei censimenti ISTAT [1] comporta altresì una sospensione come ‘provvisori’ di alcuni elementi statistici, quali il bilancio demografico mensile nati/morti e immigrati/emigrati per i singoli comuni, bilancio che andrà ricalibrato con le correzioni per il Censimento, per lo più relative ai movimenti migratori (il bilancio sarà pubblicato quindi solo a fine anno): su tale fronte ci vediamo pertanto costretti al momento a limitare gli approfondimenti (che abbiamo comunque sviluppato per la mortalità, essendo invece la natalità influenzata dalla Pandemia solo dal mese di dicembre).

 

IL RAPPORTO ANNUALE ISTAT 2021

Prima di commentare e per meglio inquadrare le nostre nuove elaborazioni, ci è sembrato opportuno richiamare il Rapporto ISTAT 2021, recentemente pubblicato e disponibile su Internet https://www.istat.it/it/archivio/258983 , riferito in prevalenza ai dati nazionali o alle grandi aggregazioni geografiche, sui seguenti argomenti:

CAPITOLO 1 | La crisi e il recupero: la congiuntura economica e sociale

CAPITOLO 2 | Lo shock da pandemia: impatto demografico e conseguenze sanitarie

CAPITOLO 3 | Il capitale umano: divari e diseguaglianze

CAPITOLO 4 | Il sistema delle imprese: tra crisi e ripresa

CAPITOLO 5 | Investimenti e ambiente: il quadro all’avvio del PNRR

 

Anche se tutti i capitoli sono di grande interesse, in correlazione ai temi di questa ricerca, solo il 2, concentrato su demografia e sanità, presenta contenuti confrontabili con i dati annuali disponibili a livello comunale oggetto del nostro aggiornamento, e quindi – oltre ad invitare ad una lettura integrale del testo (o almeno dei riassunti info-grafici accessibili sul sito Istat) – ne riassumiamo qui alcuni aspetti emergenti, aiutandoci anche con la riproduzione di alcuni grafici:

-       sulla mortalità il rapporto Istat 2021 incrocia i dati demografici con quelli sanitari, evidenziando, così nel confronto con la mortalità media dei precedenti anni, come nella analisi tipologica delle ”cause di morte”, l’incidenza del Coronavirus quale causa diretta e indiretta di rilevante quota parte dei decessi (soprattutto nelle fasce anziane della popolazione), cercando di stimare sia le sottovalutazioni diagnostiche iniziali, sia gli effetti indiretti di aggravamento di altre patologie, sia ancora le prime conseguenze nel rinvio di altre pratiche di cura e prevenzione (si riscontra anche un rilevamento sulla “salute percepita”, che paradossalmente mostra un risvolto positivo rispetto ai precedenti anni, per vari e contrastanti motivi);

Ovvero, nella sintesi dello stesso Istat:

 

“L’EMERGENZA SANITARIA HA COMPORTATO

- un forte calo delle nascite e il crollo dei matrimoni         

- il numero di decessi più elevato dal secondo dopoguerra, in particolare tra le persone con più di 80 anni

- la vita media si è ridotta di oltre un anno: la speranza di vita è tornata ai livelli del 2012

- una forte diminuzione delle prestazioni sanitarie ambulatoriali, più contenuta per quelle indifferibili”

      

 

 

 

-       sulla natalità il rapporto, estendendo la ricerca ai primi mesi del 2021, segnala un forte calo nel trimestre da dicembre 2020 al successivo febbraio (come conseguenza diretta della cosiddetta “prima ondata della Pandemia, tra febbraio e maggio), con una parziale rimonta da marzo 2021, e connette tali valutazioni con l’analisi dell’andamento dei matrimoni, già in calo ed in ‘ritardo’ (riguardo alla età degli sposi) nei precedenti anni, e in buona misura ‘rinviati’ dal 2020; in particolare il calo delle nascite specifico ‘da Pandemia’ concerne i nati all’interno delle famiglie ‘tradizionali’, mentre la tendenza più lunga del calo della natalità è connesso in buona parte alla minor incidenza di madri-straniere-giovani, sia per la diminuzione dei flussi di immigrazione, sia per la crescente integrazione degli stranieri nei costumi di vita ‘occidentali’.

 

 

DATI DEMOGRAFICI

Con riferimento alla ricerca “tra-i-laghi” del 2015, come già nei cinque anni precedenti, abbiamo ritenuto di sviluppare un nuovo aggiornamento sui dati demografici, comprendente

il confronto tra la popolazione residente a fine 2020 (01 gennaio 2021) e quella di fine 2019, nonché con quella del censimento 2011.

Inoltre, esplorando con la cautele sopra specificati i movimenti demografici (nati/morti, immigrati/emigrati) relativi al 2020, abbiamo sviluppato i dati sulla mortalità (raffronto tra 2019 e 2020; incidenza rispetto alla popolazione iniziale), ed abbiano aggiornato l’approfondimento sul numero degli stranieri residenti a fine 2020 ed in raffronto all’anno precedente.

Il tutto applicato ai Comuni che nel 2015 erano in Agenda21Laghi ed ai territori già assunti come riferimento, confermando tutti i criteri metodologici della più ampia ricerca pubblicata nel 2015.

 

Il calo complessivo della popolazione nell’Area-Studio nel 2020 è di quasi 1200 persone (circa quanto il lento aumento dal 2011 al 2014 e quanto il saldo del successivo decremento, meno accelerato tra il 2016 ed il 2019), con una incidenza dell’1,4%, identica a quelle di Provincia e Regione, e leggermente inferiore a quelle registrata a livello nazionale (1,6%).

La dinamica è piuttosto diversa tra i singoli comuni, 10 dei quali presentano un calo superiore al 2%, mentre al polo opposto 4 dei restanti 12 risultano in lieve aumento demografico; analogo ventaglio si riscontra anche tra gli altri comuni assunti come riferimento: rimandiamo alle tabelle 1 e 2 ed alla tavoletta A.

 

Guardando al bilancio dei movimenti demografici dei singoli comuni – pur nella consapevolezza della provvisorietà dei dati (che per questo motivo non abbiamo riprodotto) – i saldi naturali tra nascite e morti, seppur non omogenei, sono tutti negativi (o quasi: +1 a Comabbio e +2 a Golasecca), mentre i saldi migratori oscillano tra valori negativi e valori positivi, questi concentrati soprattutto in Sesto Calende, Ispra, Brebbia e Monvalle.

 

 

MORTALITA’ (E NATALITA’)

 

L’approfondimento sulla mortalità, di cui alle tabelle 3 e 4 ed alla tavoletta B – anche se riferito ai dati provvisori – mostra per il 2020 un incremento medio del 24% rispetto al 2019, minore di quello dell’intera Lombardia (36%) e maggiore di quello medio nazionale (17%), però fortemente differenziato tra i singoli comuni, dal quasi-raddoppio di Bardello e Monvalle (seguiti da Comabbio, Brebbia, Bregano, Biandronno e Ispra, tutti oltre il +50%) fino a scendere a 5 comuni (Mercallo, Varano Borghi, Malgesso Vergiate e Leggiuno) che addirittura contano meno defunti nell’anno pandemico rispetto al precedente.

 

Consultando le tabelle analitiche dei dati mensili (qui non riprodotte) si può notare anche una varietà di andamenti, con pochi comuni colpiti nei primi mesi della Pandemia (marzo-aprile) ed un gruppo più numeroso più colpito invece negli ultimi mesi dell’anno, con la cosiddetta “seconda ondata”.

 

Il calcolo dell’indice di mortalità per l’anno 2020 (numero di morti ogni 1.000 abitanti iniziali) presenta un valore medio di quasi 14, superiore a quelli regionali e provinciali (13,5 e 13,1) ed a quello nazionale del 12,4; il che si spiega probabilmente in correlazione con l’età media più avanzata (ovvero con la maggior presenza di anziani) nella nostra area studio rispetto a Regione, Provincia ed Italia (al 2011 l’età media era oltre i 44 anni nell’area studio e di 43 per l’intera Italia, intermedi i valori provinciali e regionali). 

il ventaglio dei risultati comunali risulta più contenuto di quello relativo agli incrementi 2019-2020 e vede al massimo (dal 20 al 22,4%) Ispra e Laveno Mombello, con 3 case di riposo per anziani in ciascuno dei due comuni, mentre Sesto Calende e Vergiate, con una casa di riposo a testa, si attestano a circa 14 e 12, nelle fasce mediane della tabella, piuttosto affollate; all’estremo opposto 5 comuni inferiori all’indice 10 (Varano, Cadrezzate, Comabbio, Ranco e Travedona).

 

Un rapido sguardo alle tabelle mensili sulla natalità nei singoli comuni ci ha mostrato una diffusa modesta differenza tra novembre-dicembre ed i mesi precedenti (a differenza di quanto rilevabile nei dati di Provincia, Regione e Italia), in un quadro complessivo di scarsa natalità, distribuita già nel corso dell’anno, e quindi non specificamente derivante dalla Pandemia: stante la ribadita provvisorietà dei dati, non abbiamo ritenuto opportuno approfondire il tema, al momento, con tabelle e tavolette dedicate.

 

 

STRANIERI

 

I dati demografici sugli stranieri residenti figurano tra i pochi dati disponibili ogni anno che siano omogenei ed attendibili, (per la nota eccezione locale del dato “redditi dichiarati”, perché esclude i circa 2000 dipendenti del JRC di Ispra) e quindi monitorabili costantemente nel tempo: come facciamo in questo testo con le tabelle 5 e 6 e con la tavoletta C..

 

Rammentiamo altresì che le maggiori presenze di stranieri nell’area studio riguardano Besozzo ed tutta l’area a Sud-Ovest, tra il lago di Monate e Sesto Calende, con vertici ad Ispra e Ranco e alcuni comuni limitrofi, dove prevalgono le origini comunitarie dei dipendenti del Centro Comunitario di Ricerca (e famiglie): con valori superiori al 9-10%, che si riscontrano solo in parte dei Comuni esterni prossimi di riferimento (Arona, Castelletto, Somma Lombardo) ed Varese (Milano invece si muove poco sotto il 20%, su uno sfondo regionale oltre l’11% e nazionale – ed anche provinciale – di poco inferiore al 9%).

 

Tale situazione non è sostanzialmente alterata dalle modificazioni intercorse nel 2020, con un calo diffuso, ma contenuto, della presenza dei cittadini stranieri (calo che continua, accentuandola, la tendenza degli anni precedenti), più intenso a Milano (dal 19,9% a 18,4%) e abbastanza omogeneo a livello nazionale e regionale e provinciale (-0,3%), poco più che nell’area studio (-0,2%).

 

Il dato medio dell’area studio include un limitato ventaglio, con 9 comuni che hanno un maggior calo, tra -0,9% (Cadrezzate) e 0,4% e 8 comuni stazionari (il che comporta per lo più una lieve diminuzione del numero assoluto degli stranieri, stante il diffuso calo demografico complessivo) o con valori positivi, fino ad un massimo dello 0,5% (Comabbio): al centro un nucleo di 3 comuni sui valori mediani di -0,2%, 0,3% (Ternate, Travedona e Monvalle).

 

Nella tendenza al calo numerico degli stranieri residenti occorre considerare  – oltre al saldo naturale (presumibilmente positivo) ed al variabile saldo migratorio – anche la progressiva erosione derivante dalle acquisizione delle cittadinanza italiana (trascorsi dieci anni dall’immigrazione, oppure per matrimonio o compimento della maggiore età), che nell’ultimo quinquennio a livello nazionale incide per una quota dal 4% circa (2016) al 2,5%  annuo (2019); mancando analoghi dati a scala locale, ipotizziamo però una incidenza minore nella nostra area-studio perché la cittadinanza italiana è probabilmente meno ambita dagli stranieri comunitari afferenti al JCR di Ispra (la cui permanenza in Italia, inoltre, ha tempi variabili).

 

 

 

ALLEGATI:

 

- tabella 1 – popolazione 2019-2020

- tavoletta A – popolazione 2019-2020

- tabella 2 – popolazione 2011-2020

- tabella 3 – mortalità 2019-2020

- tabella 4 – mortalità 2020

- tavoletta B – mortalità 2020

- tabella 5 – popolazione 2020: incidenza stranieri

- tabella 6 – dinamica stranieri su residenti 2019-2020

- tavoletta C - dinamica stranieri 2019-2020

 

annavailati@tiscali.it

aldovecchi@hotmail.it

 

Fonti:

1.    Anna Maria Vailati e Aldo Vecchi – TRA-I-LAGHI – 2015 e aggiornamenti annuali - http://www.agenda21laghi.it/vivere_tra_laghi.asp



[1] da questa tornata del 2021 i censimenti decennali della popolazione e delle attività economiche non verranno più svolti a tappeto con i questionari ed i rilevatori “casa per casa”, bensì con aggiornamento dei ‘data base’ permanenti del Sistema Statistico Nazionale, mediante verifiche a campione su quote significative di famiglie ed aziende (con eccezione per l’Agricoltura, che sarà ancora censita capillarmente).

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