L’AGGIORNAMENTO
2021 DELLA RICERCA “TRA-I-LAGHI”: TRACCE DELLA PANDEMIA
di
Anna Maria Vailati e Aldo Vecchi
Gli scriventi hanno condotto
nel 2015 una ricerca estesa ad un territorio (che include i 16 comuni allora
aderenti ad “Agenda21Laghi”) compreso tra Verbano e lago di Varese, da Vergiate
a Laveno, lavorando principalmente sui dati dei censimenti ISTAT 2010-2011 e
del rapporto ISPRA 2015 sul consumo di suolo.
La ricerca denominata
“tra-i-laghi” 1 si compone di tabelle, grafici, cartine tematiche e
commenti ed elabora i principali dati statistici successivi al 2000 per tale
territorio in raffronto a Provincia di Varese, Lombardia ed Italia, riguardo a
demografia, lavoro, pendolarità, istruzione, abitazioni, suolo.
Dal 2016 gli Autori hanno
prodotto aggiornamenti annuali parziali.
In questo aggiornamento, in
correlazione con gli specifici approfondimenti del “rapporto ISTAT 2021”, si
focalizzano in particolare gli effetti della Pandemia Coronavirus Covid19 su
morti e nascite (e sui flussi migratori).
Sommario:
- commento sintetico
all’aggiornamento 2021
- tabella 1 –
popolazione 2019-2020
- tavoletta A – popolazione 2019-2020
- tabella 2 – popolazione 2011-2020
- tabella 3 – mortalità 2019-2020
- tabella 4 – mortalità 2020
- tavoletta B – mortalità 2020
- tabella 5 – popolazione 2020: incidenza stranieri
- tabella 6 – dinamica stranieri su residenti 2019-2020
- tavoletta C - dinamica stranieri 2019-2020
COMMENTO
SINTETICO ALL’AGGIORNAMENTO 2021
Indice:
- premessa
-
il
rapporto annuale Istat 2021
-
dati
demografici
-
mortalità
(e natalità)
- stranieri
PREMESSA
L’aggiornamento “2020” della
nostra ricerca “tra-i-laghi” 1misura alcuni effetti immediati della
Pandemia Coronavirus, soprattutto riguardo alla mortalità, ed alcuni effetti
indiretti sulla popolazione (flussi migratori), mentre i dati comunali
disponibili annualmente non consentono di verificarne le altre conseguenze
socio-economiche: siamo però ormai alla scadenza decennale dei censimenti, per
cui dal prossimo anno si potranno studiare numerosi aspetti delle trasformazioni sociali
successive al 2011, inclusi gli influssi della Pandemia.
L’avvicinarsi dei censimenti
ISTAT [1] comporta altresì una
sospensione come ‘provvisori’ di alcuni elementi statistici, quali il bilancio
demografico mensile nati/morti e immigrati/emigrati per i singoli comuni,
bilancio che andrà ricalibrato con le correzioni per il Censimento, per lo più
relative ai movimenti migratori (il bilancio sarà pubblicato quindi solo a fine
anno): su tale fronte ci vediamo pertanto costretti al momento a limitare gli
approfondimenti (che abbiamo comunque sviluppato per la mortalità, essendo
invece la natalità influenzata dalla Pandemia solo dal mese di dicembre).
IL
RAPPORTO ANNUALE ISTAT 2021
Prima di commentare e per
meglio inquadrare le nostre nuove elaborazioni, ci è sembrato opportuno
richiamare il Rapporto ISTAT 2021, recentemente pubblicato e disponibile su
Internet https://www.istat.it/it/archivio/258983
, riferito in prevalenza ai dati nazionali o alle grandi aggregazioni
geografiche, sui seguenti argomenti:
CAPITOLO
1 | La crisi e il recupero: la congiuntura economica e sociale
CAPITOLO
2 | Lo shock da pandemia: impatto demografico e conseguenze sanitarie
CAPITOLO
3 | Il capitale umano: divari e diseguaglianze
CAPITOLO
4 | Il sistema delle imprese: tra crisi e ripresa
CAPITOLO
5 | Investimenti e ambiente: il quadro all’avvio del PNRR
Anche se tutti i capitoli sono
di grande interesse, in correlazione ai temi di questa ricerca, solo il 2,
concentrato su demografia e sanità, presenta contenuti confrontabili con i dati
annuali disponibili a livello comunale oggetto del nostro aggiornamento, e
quindi – oltre ad invitare ad una lettura integrale del testo (o almeno dei
riassunti info-grafici accessibili sul sito Istat) – ne riassumiamo qui alcuni
aspetti emergenti, aiutandoci anche con la riproduzione di alcuni grafici:
-
sulla mortalità il rapporto Istat 2021 incrocia
i dati demografici con quelli sanitari, evidenziando, così nel confronto con la
mortalità media dei precedenti anni, come nella analisi tipologica delle ”cause
di morte”, l’incidenza del Coronavirus quale causa diretta e indiretta di
rilevante quota parte dei decessi (soprattutto nelle fasce anziane della
popolazione), cercando di stimare sia le sottovalutazioni diagnostiche iniziali,
sia gli effetti indiretti di aggravamento di altre patologie, sia ancora le
prime conseguenze nel rinvio di altre pratiche di cura e prevenzione (si
riscontra anche un rilevamento sulla “salute percepita”, che paradossalmente
mostra un risvolto positivo rispetto ai precedenti anni, per vari e
contrastanti motivi);
Ovvero,
nella sintesi dello stesso Istat:
“L’EMERGENZA SANITARIA HA COMPORTATO
- un forte calo delle nascite e il crollo
dei matrimoni
- il
numero di decessi più elevato dal secondo dopoguerra, in particolare tra le
persone con più di 80 anni
- la
vita media si è ridotta di oltre un anno: la speranza di vita è tornata ai
livelli del 2012
- una
forte diminuzione delle prestazioni sanitarie ambulatoriali, più contenuta per
quelle indifferibili”
-
sulla natalità il rapporto, estendendo la
ricerca ai primi mesi del 2021, segnala un forte calo nel trimestre da dicembre
2020 al successivo febbraio (come conseguenza diretta della cosiddetta “prima
ondata della Pandemia, tra febbraio e maggio), con una parziale rimonta da
marzo 2021, e connette tali valutazioni con l’analisi dell’andamento dei
matrimoni, già in calo ed in ‘ritardo’ (riguardo alla età degli sposi) nei
precedenti anni, e in buona misura ‘rinviati’ dal 2020; in particolare il calo
delle nascite specifico ‘da Pandemia’ concerne i nati all’interno delle
famiglie ‘tradizionali’, mentre la tendenza più lunga del calo della natalità è
connesso in buona parte alla minor incidenza di madri-straniere-giovani, sia
per la diminuzione dei flussi di immigrazione, sia per la crescente
integrazione degli stranieri nei costumi di vita ‘occidentali’.
DATI
DEMOGRAFICI
Con
riferimento alla ricerca “tra-i-laghi” del 2015, come già nei cinque anni
precedenti, abbiamo ritenuto di sviluppare un nuovo aggiornamento sui dati
demografici, comprendente
il
confronto tra la popolazione residente a fine 2020 (01 gennaio 2021) e quella
di fine 2019, nonché con quella del censimento 2011.
Inoltre,
esplorando con la cautele sopra specificati i movimenti demografici (nati/morti,
immigrati/emigrati) relativi al 2020, abbiamo sviluppato i dati sulla mortalità
(raffronto tra 2019 e 2020; incidenza rispetto alla popolazione iniziale), ed
abbiano aggiornato l’approfondimento sul numero degli stranieri residenti a
fine 2020 ed in raffronto all’anno precedente.
Il
tutto applicato ai Comuni che nel 2015 erano in Agenda21Laghi ed ai territori
già assunti come riferimento, confermando tutti i criteri metodologici della
più ampia ricerca pubblicata nel 2015.
Il
calo complessivo della popolazione nell’Area-Studio nel 2020 è di quasi 1200
persone (circa quanto il lento aumento dal 2011 al 2014 e quanto il saldo del
successivo decremento, meno accelerato tra il 2016 ed il 2019), con una
incidenza dell’1,4%, identica a quelle di Provincia e Regione, e leggermente
inferiore a quelle registrata a livello nazionale (1,6%).
La
dinamica è piuttosto diversa tra i singoli comuni, 10 dei quali presentano un
calo superiore al 2%, mentre al polo opposto 4 dei restanti 12 risultano in
lieve aumento demografico; analogo ventaglio si riscontra anche tra gli altri
comuni assunti come riferimento: rimandiamo alle tabelle 1 e 2 ed alla
tavoletta A.
Guardando
al bilancio dei movimenti demografici dei singoli comuni – pur nella
consapevolezza della provvisorietà dei dati (che per questo motivo non abbiamo
riprodotto) – i saldi naturali tra nascite e morti, seppur non omogenei, sono
tutti negativi (o quasi: +1 a Comabbio e +2 a Golasecca), mentre i saldi
migratori oscillano tra valori negativi e valori positivi, questi concentrati
soprattutto in Sesto Calende, Ispra, Brebbia e Monvalle.
MORTALITA’ (E
NATALITA’)
L’approfondimento
sulla mortalità, di cui alle tabelle
3 e 4 ed alla tavoletta B – anche se riferito ai dati provvisori – mostra per
il 2020 un incremento medio del 24% rispetto al 2019, minore di quello
dell’intera Lombardia (36%) e maggiore di quello medio nazionale (17%), però
fortemente differenziato tra i singoli comuni, dal quasi-raddoppio di Bardello
e Monvalle (seguiti da Comabbio, Brebbia, Bregano, Biandronno e Ispra, tutti
oltre il +50%) fino a scendere a 5 comuni (Mercallo, Varano Borghi, Malgesso
Vergiate e Leggiuno) che addirittura contano meno defunti nell’anno pandemico
rispetto al precedente.
Consultando
le tabelle analitiche dei dati mensili (qui non riprodotte) si può notare anche
una varietà di andamenti, con pochi comuni colpiti nei primi mesi della
Pandemia (marzo-aprile) ed un gruppo più numeroso più colpito invece negli
ultimi mesi dell’anno, con la cosiddetta “seconda ondata”.
Il
calcolo dell’indice di mortalità per l’anno 2020 (numero di morti ogni 1.000
abitanti iniziali) presenta un valore medio di quasi 14, superiore a quelli
regionali e provinciali (13,5 e 13,1) ed a quello nazionale del 12,4; il che si
spiega probabilmente in correlazione con l’età media più avanzata (ovvero con
la maggior presenza di anziani) nella nostra area studio rispetto a Regione,
Provincia ed Italia (al 2011 l’età media era oltre i 44 anni nell’area studio e
di 43 per l’intera Italia, intermedi i valori provinciali e regionali).
il
ventaglio dei risultati comunali risulta più contenuto di quello relativo agli
incrementi 2019-2020 e vede al massimo (dal 20 al 22,4%) Ispra e Laveno
Mombello, con 3 case di riposo per anziani in ciascuno dei due comuni, mentre
Sesto Calende e Vergiate, con una casa di riposo a testa, si attestano a circa
14 e 12, nelle fasce mediane della tabella, piuttosto affollate; all’estremo
opposto 5 comuni inferiori all’indice 10 (Varano, Cadrezzate, Comabbio, Ranco e
Travedona).
Un
rapido sguardo alle tabelle mensili sulla natalità
nei singoli comuni ci ha mostrato una diffusa modesta differenza tra
novembre-dicembre ed i mesi precedenti (a differenza di quanto rilevabile nei
dati di Provincia, Regione e Italia), in un quadro complessivo di scarsa
natalità, distribuita già nel corso dell’anno, e quindi non specificamente
derivante dalla Pandemia: stante la ribadita provvisorietà dei dati, non
abbiamo ritenuto opportuno approfondire il tema, al momento, con tabelle e
tavolette dedicate.
STRANIERI
I
dati demografici sugli stranieri residenti figurano tra i pochi dati
disponibili ogni anno che siano omogenei ed attendibili, (per la nota eccezione
locale del dato “redditi dichiarati”, perché esclude i circa 2000 dipendenti
del JRC di Ispra) e quindi monitorabili costantemente nel tempo: come facciamo
in questo testo con le tabelle 5 e 6 e con la tavoletta C..
Rammentiamo
altresì che le maggiori presenze di stranieri nell’area studio riguardano
Besozzo ed tutta l’area a Sud-Ovest, tra il lago di Monate e Sesto Calende, con
vertici ad Ispra e Ranco e alcuni comuni limitrofi, dove prevalgono le origini
comunitarie dei dipendenti del Centro Comunitario di Ricerca (e famiglie): con
valori superiori al 9-10%, che si riscontrano solo in parte dei Comuni esterni
prossimi di riferimento (Arona, Castelletto, Somma Lombardo) ed Varese (Milano
invece si muove poco sotto il 20%, su uno sfondo regionale oltre l’11% e
nazionale – ed anche provinciale – di poco inferiore al 9%).
Tale
situazione non è sostanzialmente alterata dalle modificazioni intercorse nel
2020, con un calo diffuso, ma contenuto, della presenza dei cittadini stranieri
(calo che continua, accentuandola, la tendenza degli anni precedenti), più
intenso a Milano (dal 19,9% a 18,4%) e abbastanza omogeneo a livello nazionale
e regionale e provinciale (-0,3%), poco più che nell’area studio (-0,2%).
Il
dato medio dell’area studio include un limitato ventaglio, con 9 comuni che
hanno un maggior calo, tra -0,9% (Cadrezzate) e 0,4% e 8 comuni stazionari (il
che comporta per lo più una lieve diminuzione del numero assoluto degli
stranieri, stante il diffuso calo demografico complessivo) o con valori
positivi, fino ad un massimo dello 0,5% (Comabbio): al centro un nucleo di 3
comuni sui valori mediani di -0,2%, 0,3% (Ternate, Travedona e Monvalle).
Nella
tendenza al calo numerico degli stranieri residenti occorre considerare – oltre al saldo naturale (presumibilmente
positivo) ed al variabile saldo migratorio – anche la progressiva erosione
derivante dalle acquisizione delle cittadinanza italiana (trascorsi dieci anni
dall’immigrazione, oppure per matrimonio o compimento della maggiore età), che
nell’ultimo quinquennio a livello nazionale incide per una quota dal 4% circa
(2016) al 2,5% annuo (2019); mancando
analoghi dati a scala locale, ipotizziamo però una incidenza minore nella
nostra area-studio perché la cittadinanza italiana è probabilmente meno ambita
dagli stranieri comunitari afferenti al JCR di Ispra (la cui permanenza in
Italia, inoltre, ha tempi variabili).
ALLEGATI:
- tabella 1 – popolazione 2019-2020
- tavoletta A – popolazione
2019-2020
- tabella 2 – popolazione 2011-2020
- tabella 3 – mortalità 2019-2020
- tabella 4 – mortalità 2020
- tavoletta B – mortalità 2020
- tabella 5 – popolazione 2020:
incidenza stranieri
- tabella 6 – dinamica stranieri su
residenti 2019-2020
- tavoletta C - dinamica stranieri
2019-2020
Fonti:
1.
Anna Maria Vailati e Aldo Vecchi – TRA-I-LAGHI – 2015 e
aggiornamenti annuali - http://www.agenda21laghi.it/vivere_tra_laghi.asp
[1] da questa tornata del 2021 i censimenti
decennali della popolazione e delle attività economiche non verranno più svolti
a tappeto con i questionari ed i rilevatori “casa per casa”, bensì con
aggiornamento dei ‘data base’ permanenti del Sistema Statistico Nazionale,
mediante verifiche a campione su quote significative di famiglie ed aziende
(con eccezione per l’Agricoltura, che sarà ancora censita capillarmente).
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