mercoledì 18 febbraio 2015

TROPPO ONORE?

Nella recente prova di forza parlamentare sulla riforma costituzionale, la maggioranza  renziana ha puntato tutto sulla propria compattezza e sulla paura di elezioni anticipate che sempre agita i parlamentari; e così probabilmente punterà a fare nelle prossime tornate (anche se in Senato, senza il supporto berlusconiano, i numeri saranno assai più tirati).
Prendendo atto della indisponibilità della maggioranza governativa a significative mediazioni su qualunque punto del testo, è irrilevante lo scontro di metodo sulle sedute fiume e sul voto notturno: non so però se a Renzi convenga aver compattato le opposizioni (M5S a parte) sotto le insegne del sub-comandante Brunetta, anziché  gestire rapporti più articolati, ad esempio, con SEL e con i fuoriusciti dal M5S (“molti nemici, molto onore”?).
Una logica da “questione di fiducia permanente” che sarà proiettata anche sul referendum conclusivo della riforma, dove gli elettori saranno chiamati, necessariamente a “prendere o lasciare”.

Preavviso che in quella fase ci penserò molto bene.

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