Privato è sempre
bello, anche dove Il cliente ha sempre torto?
La
normativa nazionale ed europea tutelano gli utenti in misura insufficiente. Non
mi pare siano molto efficaci le associazioni dei consumatori, e mi rammarico
che i sindacati italiani, con le loro organizzazioni di massa, abbiano tenuto
separata la figura del lavoratore sfruttato da quella del consumatore
maltrattato.
Nella
mia esperienza di funzionario comunale (ma anche di utente delle altre patrie
burocrazie), pur non tacendone limiti e disapplicazioni, ho avuto modo di
apprezzare le significative innovazioni introdotte dalla legge 241 del 1990
(merito, va ammesso, di Amato ed altri,
ai tempi non eccelsi del pentapartito di Forlani e Craxi) riguardo alla
trasparenza delle procedure amministrative e alla introduzione del Responsabile
del Procedimento, che ha personalizzato i rapporti tra uffici e cittadini, e
permette una discreta tracciabilità delle “pratiche”.
Non
credo che da allora tutto vada bene nel pubblico, e ci sono buoni motivi,
probabilmente, per continuare parlar
male della burocrazia.
Però
mi piacerebbe che si cominciasse anche a parlare male, per quanto è nei fatti
necessario, delle burocrazie private.
E
mi piacerebbe che si sperimentasse, a partire dalle grandi compagnie
concessionarie di servizi pubblici, la introduzione del Responsabile del
Procedimento anche nel privato.
Penso
che a breve termine l’innovazione comporterebbe dei maggiori costi per le
compagnie, ma a lungo termine potrebbe portare benefici anche ai bilanci aziendali, sia per la maggior
motivazione e responsabilizzazione dei dipendenti, sia per la diminuzione di
errori e ricorsi.
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