Pare difficile agevolare il passaggio dal trasporto automobilistico privato al trasporto pubblico e dalla gomma al ferro agendo solo sull’offerta di un miglior trasporto pubblico e ferroviario (opportunamente integrato al primo e all’ultimo miglio, come teorizzato ad esempio da Fabio Casiroli – vedi in PAGINA PARTE 2^ di questo blog -) ed ancor più difficile trovare le risorse per tale offerta, se non si procede (su scala europea?) a ‘re-internalizzare’ sulle tasse e tariffe per il trasporto privato una parte crescente dei costi che l’attuale sistema dei trasporti scarica sulla collettività, in termini di salute - qualità dell’aria, stress, incidenti (e conseguenti costi sanitari), inquinamento dei mari e delle altre acque navigabili –, nonché i costi per gli indispensabili contributi pubblici alla ricerca&sviluppo sul fronte dei mezzi e delle modalità di trasporto a minor inquinamento.
Un graduale aumento dei prezzi del trasporto, così motivato e così finalizzato (sull’esempio di Alp Transit), potrebbe raffreddare gli eccessi della globalizzazione, favorendo in termini non protezionistici le produzioni locali, soprattutto agricole, (con un parallelismo concettuale alla proposta di una tassazione sulle transazioni finanziarie, che dovrebbe raffreddare i movimenti speculativi).
Oltre alle grandi variabili di livello nazionale ed internazionale (accise sui carburanti, tasse di possesso dei veicoli, tariffe basilari per autostrade e ferrovie) occorre individuare un livello regionale di autorità tariffaria che possa combinare ed adeguare la concreta articolazione delle singole tariffe allo sviluppo dell’offerta di modalità alternative ed integrate di trasporto: ad esempio rendendo gratuiti i parcheggi di interscambio gomma/ferro e penalizzando le tariffe autostradali per le tratte parallele alle linee ferroviarie efficienti e servite dai suddetti parcheggi (e dagli interporti per le merci), ecc. ecc.
Analoga razionalità complessiva andrebbe introdotta nella comparazione dei costi-benefici per gli investimenti infrastrutturali relativi ai trasporti, su gomma e su ferro, e per le politiche di incentivo al rinnovo del parco mezzi.
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