Sergio
Dellavalle, nel testo di Autori Vari “Un futuro amico. Sostenibilità ed equità”
a cura di Laura
FREGOLENT e Francesco INDOVINA (2002) Milano: Franco Angeli
rileva il
diverso approccio tra chi, per orientare e giustificare l’agire umano, parte
dalla soggettività (antropocentrismo) e chi invece rimanda ad un ordine
naturale di valore autonomo (fisiocentrismo):
o
la
filosofia moderna e la concezione illuministica della società, che si fondano
sulla soggettività e sulla relatività del sapere, vengono accusati dagli ecologisti di essere
corresponsabili del degrado ambientale (utilitarismo economicista),
o
il
pensiero ambientalista, partendo da una visione complessiva della natura, di
cui l’uomo è solo una parte, tende però
a imporre una concezione assoluta
dell’etica ecologista, che rischia di prevaricare la libera dialettica tra i
soggetti sociali (fondamentalismo simile a quelli religiosi e che talora assume
aspetti passatisti/reazionari),
o
parte
della ricerca filosofica contemporanea tuttavia tende a superare questa
contraddizione, pur confermando i dubbi soggettivisti e relativisti su ogni
forma di conoscenza scientifica, mediante l’estensione del concetto di umanità
a tutti gli uomini presenti e futuri, ed ai loro bisogni non solo materiali ma
anche spirituali, tra i quali anche la ricerca di una buona armonia con gli
altri esseri viventi e con l’intero mondo naturale esterno all’uomo.
Sono rilevanti le
conseguenze di tale dibattito al di fuori dell’ambito strettamente filosofico,
quando si tratta di stabilire nel concreto fini e mezzi dell’agire umano, dalla
produzione al consumo, e soprattutto negli spazi della decisione politica, con
riguardo alle sue motivazioni, legittimazioni e modalità di convinzione delle
maggioranze e di organizzazione del potere
PER UN INQUADRAMENTO PIU' AMPIO, VEDI ANCHE, IN QUESTO BLOG, "PAGINE - PARTE 1^"
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