Orientamenti
comparabili a quelli di Serge Latouche figurano nei saggi del
Wuppertal Institut a cura di Wolfgang Sachs e collaboratori Sachs e Santarius
2007 Sachs e Morosini 2011,
commissionati in Germania da organismi ambientalisti e religiosi, e promossi in
Italia da “Terra Futura”, cui aderiscono tra gli altri ACLI, CISL, Caritas e
ARCI.
Sachs
&C non si occupano dettagliatamente delle città (indicate come meta
obbligata dei contadini espulsi dalle campagne a causa dell’agricoltura
monoculturale orientata alle esportazioni e/o dall’impoverimento delle risorse
naturali determinato da dighe e attività estrattive ed industriali inquinanti),
pur individuando significative articolazione locali delle strategie proposte:
- politiche urbane ecologiche in materia di energia, trasporti, approvvigionamenti
di materie e gestione dei rifiuti,
-
enti
locali come possibile soggetto di nuovi equilibri ecologici,
-
“regionalizzazione”
degli scambi economici come necessario temperamento agli eccessi della globalizzazione
(anche con la sperimentazione di ‘monete locali’ – vedi precedente peragrafo),
-
cooperazione
locale in materia di acquisti, impiego del risparmio, gestione dei beni comuni,
scambi non mercantili di tempo di vita ed iniziative dal basso.
Sachs
&C affrontano con sistematicità ed equilibrio tutti gli aspetti della
sostenibilità ambientale, economica e sociale nella biosfera di oggi e di
domani, ed in particolare:
-
i
limiti, non ancora conosciuti e non rigidi, ma ineluttabili, delle risorse
disponibili e rigenerabili
-
le
differenze crescenti di benessere, non solo tra gli stati, ma tra i diversi
gruppi sociali all’interno degli stati
-
gli
effetti perversi degli scambi commerciali “alla pari” tra economie e società intrinsecamente differenti
ed
individuano un orizzonte, necessario e forse possibile, di convergenza dei
livelli di pressione ambientale tra paesi ricchi e paesi poveri su un livello
medio virtuoso (con difficile ricerca di standard di sostenibilità, quali ad
esempio 2.000 km
annui di mobilità individuale oppure 2.000 Watt annui di consumo energetico
pro-capite), da conseguire combinando
-
innovazione
tecnologica,
-
efficienza
anti-sprechi
-
e
soprattutto “sufficienza” (cioè sobrietà) dei consumi,
o
non
solo da parte delle minoranze privilegiate dei paesi ricchi,
o
ma
anche da parte
§
dei
ceti emergenti dei paesi in via di sviluppo, la cui imitazione dei livelli
occidentali di opulenza avrebbe effetti pesanti sugli equilibri ecologici
e sociali,
§
della
massa dei consumatori dei paesi sviluppati, proponendo in sostanza una
riduzione degli orari di lavoro ed in parallelo anche dei salari medi.
Sachs
&C approfondiscono in particolare le contraddizioni del diritto
internazionale, tra i principi fondatori dell’ONU sui diritti dell’uomo (1948)
e gli sviluppi ambientalisti della Conferenza di Rio (1992 e seguenti fino ed
oltre Kioto - 1997), da un lato, e l’insieme degli accordi commerciali, dal
GATT al WTO, dal lato opposto; tali trattati - pur riportando nelle premesse
alcuni riconoscimenti sui diritti dei popoli e delle persone - definiscono un
sistema giuridico ed operativo rigidamente liberista e di fatto impermeabile
alle ragioni di tutela delle comunità locali, dei loro prodotti e dei loro
saperi, con effetti spesso distruttivi delle basi di sopravvivenza delle
formazioni sociali più deboli, e di impoverimento dei paesi più poveri.
Gli
autori sembravano riporre nel 2005 specifiche speranze nell’Europa, in quanto
originaria ‘patria del cosmopolitismo’ e per gli sprazzi di autonomia
dall’egemonia USA, manifestati ad esempio contro la guerra in Irak ed in favore
degli accordi sul clima; nel 2010 appaiono più pessimisti, in considerazione
dei comportamenti egoistici che anche l’Europa continua a manifestare nei
rapporti di scambio commerciale con i paesi poveri, a partire dal settore
agro-alimentare.
Sachs
&C articolano le loro proposte operative, da rendere tendenzialmente
compatibili con una economia di mercato ricondotta ‘a ragione’ sia ‘dall’alto’, con nuove norme (nazionali
ed internazionali), incentivi e politiche di persuasione, sia ‘dal basso’, con
suggerimenti per iniziative a livello locale ed anche per un diverso comportamento
soggettivo dei singoli cittadini, in quanto consumatori e risparmiatori,
bricoleurs e potenziali ciclisti.
Ma nei loro testi,
permeati da appelli kantiani alla giustizia e ad un “nuovo cosmopolitismo”, l’analisi
sui soggetti sociali e politici che –
nei diversi contesti nazionali - potrebbero essere protagonisti delle svolte
invocate, si riduce all’appello ad una “Nuova Internazionale”, ovvero il
collegamento - innanzitutto via Internet
- tra molteplici minoranze illuminate, che sperimentano comportamenti virtuosi
in campo agricolo oppure energetico oppure tecnologico (ed anche nella finanza
equa e solidale) e in tal modo maturano le risposte per illuminare e
influenzare le parti restanti e resistenti delle diverse società nazionali,
incalzandole in particolare man mano che vengono al pettine i nodi della crisi
di esaurimento delle risorse, del clima e dell’attuale modello di sviluppo.
Diverso sarebbe il mio giudizio
se tali proposte fossero fatte proprie pienamente da forze politiche di massa
in grado di contendere il governo nei principali paesi europei; di mezzo ci
sono ancora enormi problemi di egemonia e di orientamento culturale e
antropologico dei segmenti sociali potenzialmente coinvolgibili (vedi POST sulla sociologia post-moderna): se appare possibile diffondere modelli di consumo più
bio-compatibili, equi e solidali, assai più difficile mi sembra promuovere in
occidente un progetto generale di austerità, fondato sulla riduzione di salari
ed orari di lavoro..
Poco sviluppata mi
sembra anche l’attenzione alla crisi socio-economica e finanziaria in atto, ben
indagata quale effetto dello sviluppo industrialista e finanziario, liberista e
neocolonialista, ma non altrettanto esaminata come possibile crogiolo di mutamenti
drammatici, non necessariamente nella positiva direzione auspicata.
PER UN INQUADRAMENTO PIU' AMPIO, VEDI ANCHE, IN QUESTO BLOG, "PAGINE - PARTE 2^" E "BIBLIOGRAFIA"
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